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Raffrescamento a pavimento: le mie opinioni, pro e contro, esperienze

Impianto raffrescamento a pavimento | Opinioni | Pro e contro | Esperienze

Raffrescamento a pavimento: le mie opinioniesperienze, pro e contro e come gestire umidità e condensa con questa soluzione di raffreddamento estivo quasi gratis se avete già una pompa di calore e riscaldamento a pavimento. Chi pensa che un impianto con raffrescamento a pavimento non funziona dovrà ricredersi !

Comfort estivo con impianto di raffrescamento a pavimento

Per chi vive in piena pianura padana come me, oltre ad un caldo sempre più intenso con gli anni, occorre anche affrontare una umidità estiva a dir poco soffocante.

Quando il nostro corpo non prova una sensazione di freddo o di caldo vuol dire che che ci troviamo in uno stato di soddisfazione nei confronti dell’ambiente, denominato come “benessere termico“.

Questa condizione ottimale di benessere termico si verifica solo se temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria sono all’interno di determinate gamme di valori.

E’ importante evidenziare che anche il movimento dell’aria, oltre a temperatura ed umidità, svolge un ruolo importante nel processo di termoregolazione del nostro umano e nel contribuire a disagio o comfort ambientale.

Sono disponibili dei diagrammi che rappresentano le condizioni di benessere termico per la maggior parte delle persone:

Deumidificatore - comfort termoigrometrico
Comfort termoigrometrico

Per scegliere in qualche punto della curva regolare il clima, occorre comunque tenere conto anche delle condizioni esterne per due ragioni:

  • evitare che ci sia una differenza troppo grande con gli ambienti climatizzati che causerebbero uno shock per il nostro corpo ogni volta che dovessimo entrare o uscire di casa
  • limitare i consumi per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo

In questo senso possiamo considerare come condizioni ideali per godere di benessere termico estivo le seguenti:

  • temperatura tra 24 e 26 °C
  • umidità relativa tra 50 e 60 %
  • velocità dell’aria tra 0,1 e 0,2 m/s

Per la climatizzazione estiva domestica abbiamo sostanzialmente a disposizione le seguenti opzioni:

  • climatizzatore con split
  • ventilconvettore (fan coil)
  • raffrescamento a pavimento con deumidificatore

In tutti i casi viene utilizzata una pompa di calore: ad espansione diretta nel caso del climatizzatore con split e ad aria acqua nel caso di raffrescamento a pavimento e fan coil.

In termini di comfort il massimo che si può ottenere è proprio col raffrescamento a pavimento che non comporta movimenti d’aria significativi che sono invece importanti nel caso di split o fan coil.

Se non avete raffrescamento a pavimento ma un climatizzatore con split e volete renderlo intelligente potete anche scoprire come fare nel mio articolo Climatizzatore WiFi: condizionatore smart migliore Sensibo vs tado.

Per tutti i motivi descritti in precedenza, per la climatizzazione estiva della mia abitazione, ho optato per il raffrescamento a pavimento con un sistema basato su una pompa di calore aria acqua abbinata al pavimento radiante che è lo stesso utilizzato anche per il riscaldamento invernale. Il tutto è completato da un sistema di ventilazione meccanica controllata dotato anche di deumidificatore:

Come fare il raffrescamento a pavimento con la pompa di calore

Impianto di raffrescamento a pavimento: umidità, condensa e deumidificatore

E’ importante evidenziare che il raffrescamento a pavimento richiede la presenza di un deumidificatore per evitare che la bassa temperatura superficiale porti alla condensa dell’umidità presente nell’aria.

Il fenomeno della condensa superficiale dell’umidità nel raffrescamento a pavimento è un comportamento più generale che è sintetizzato da un diagramma che rappresenta la temperatura di rugiada, ovvero la temperatura alla quale il vapore acqueo presente comincia a condensare per una determinata condizione ambientale di temperatura ed umidità relativa:

Raffrescamento a pavimento e temperatura di rugiada
Raffrescamento a pavimento: umidità, condensa e temperatura di rugiada

Tenete conto che col raffrescamento a pavimento la temperatura di mandata dell’acqua può essere anche inferiore ai 15 °C: con l’elevata umidità relativa estiva la condensa superficiale è quasi certezza senza utilizzare un deumidificatore.

A titolo illustrativo riporto i dati relativi alla temperatura di mandata e di ritorno dell’acqua nel mio raffrescamento a pavimento in una calda giornata di luglio con funzionamento notturno:

Come potete vedere la temperatura dell’acqua nel raffrescamento a pavimento arrivava anche a 14 °C; con temperature esterne più torride ed un funzionamento diurno i valori potrebbero essere ulteriormente inferiori.

Temperatura acqua raffrescamento a pavimento
Temperatura acqua raffrescamento a pavimento

Non è comunque possibile scendere sotto un certo limite con la temperatura dell’acqua nel raffrescamento a pavimento pena una sensazione eccessiva di freddo camminando scalzi per casa.

La programmazione e la regolazione della temperatura di mandata nell’acqua nel raffrescamento a pavimento e dell’umidità ambientale sono quindi molto importanti per raggiungere il massimo livello di comfort; come vedremo successivamente tale regolazione deve anche tenere conto dei consumi elettrici della pompa di calore che sono fortemente influenzati dalla temperatura esterna.

Raffrescamento a pavimento: umidità e condensa con VMC e deumidificatore

Regolazione impianto raffrescamento a pavimento e deumidificatore

Normalmente abbiamo a disposizione due elementi di regolazione per il nostro raffrescamento a pavimento con pompa di calore e deumidificatore:

Per approfondire potreste leggere il mio articolo relativo al termostato WiFi BTicino Smarther 2 che supporta la gestione sia di riscaldamento che raffreddamento a pavimento.

Nel mio caso del mio impianto di raffrescamento a pavimento la deumidificazione è effettuata dall’unità di ventilazione meccanica controllata che per il suo funzionamento ha necessità di acqua fredda mediante il collegamento in parallelo al collettore dell’impianto radiante: detto in altre parole nel mio impianto il deumidificatore può funzionare solo quando è acceso il raffrescamento a pavimento. Questo vincolo a fine estate, con temperature più basse ma umidità elevata, richiede attenzione nella regolazione.

Personalmente nel tempo mi sono dotato di un sistema di monitoraggio e controllo che mi consentisse di accendere e regolare la mia pompa di calore in modo avanzato (ma soprattutto in modo programmabile) sia per il riscaldamento che il raffrescamento a pavimento. Per approfondire potete leggere l’articolo Hack my Daikin HPSU Compact: terza parte.

Per cercare di avere una misura unica e semplice del comfort percepito che tenga conto sia della temperatura che dell’umidità ambientale, ho provato ad adottare un indicatore che sintetizza la temperatura percepita rispetto all’umidità relativa dell’aria denominato Humidex,.

Il diagramma precedente suggerisce di avere una temperatura percepita (Humidex) che non superi mai i 29 °C.

Nel mio sistema di climatizzazione estiva, in cui raffrescamento a pavimento e deumidificatore funzionano quasi sempre in tandem, l’indicatore Humidex può essere la misura perfetta da utilizzare per implementare una crono-programmazione con isteresi, cercando di non superare mai in modo significativo il valore di 30 ºC di temperatura percepita.

Nell’articolo Climatizzazione estiva: too fast too furious, potete anche trovare il dettaglio delle mie esperienze di regolazione del mio impianto raffrescamento a pavimento sul mio impianto, che ricordo essere costituito da una pompa di calore con pavimento radiante ed una unità trattamento aria per ventilazione meccanica e deumidifica e fotovoltaico. Leggetelo con attenzione perché smentisce chi dice che il raffrescamento a pavimento non funziona.

Leggi anche la mia guida al miglior deumidificatore portatile.

Impianto raffrescamento a pavimento e consumi elettrici: come risparmiare

Prendiamo ora invece in considerazione i criteri con cui stabilire i pro e contro, in termini di convenienza economica, degli orari di funzionamento della climatizzazione estiva con un impianto raffrescamento a pavimento:

  • presenza di impianto fotovoltaico
  • convenzione di SSP (Scambio Sul Posto)
  • tariffa elettrica mono-oraria o bi-oraria
Ventilazione meccanica controllata e raffrescamento a pavimento

Come sempre, per non fermarsi alle sole opinioni, facciamo due calcoli col mio caso concreto di raffrescamento a pavimento: stimiamo il costo economico netto per “sottrarre” 10 kWh termici dall’involucro (e contemporaneamente deumidificare).

Partiamo considerando il rendimento della mia pompa di calore in caso di funzionamento in modalità raffrescamento in termini di EER, che rappresenta il rapporto tra l’energia termica sottratta e l’energia elettrica consumata

Regolazione estiva Daikin Rotex HPSU Compact per raffrescamento e comfort ottimale.

Più è alto l’EER e minori saranno i consumi: come vedete dal diagramma minore questo corrisponde ad avere un salto termico tra temperatura esterna dell’aria e temperatura di mandata dell’acqua il minore possibile. Le considerazioni sono del tutto analoghe per altri modelli di pompa di calore aria acqua, magari di altri marchi oppure più recenti.

La mia unità trattamento aria in modalità deumidifica ha invece un assorbimento sostanzialmente costante di circa 540 W elettrici.

Per semplicità nei calcoli, assumiamo di operare con una temperatura di mandata pari a 15 ºC e di dissipare il calore richiesto in 2 ore di funzionamento.

Prendo come riferimento una giornata di giugno già particolarmente calda ed umida.

Io dispongono di una tariffa bi-oraria. I costi elettrici netti, prima della crisi energetica, erano i i seguenti:

  • F1 = 0,262 Eur / kWh
  • F2+F3 = 0,182 Eur / kWh

Lo scambio sul posto nell’ultimo anno (2016) mi ha mediamente restituito 0,208 Eur / kWh scambiato.

Funzionamento diurno dell’impianto di raffrescamento a pavimento

In questo caso cerchiamo di massimizzare l’autoconsumo del fotovoltaico mediante l’accensione diurna del raffrescamento a pavimento.

Intervallo di riferimento climatizzazione e fotovoltaico ⇒ 12:30 – 14:30

T Esterna media ⇒ 31 ºC

P FV = 1,65 kW

Vi prego di notare la potenza di picco di produzione del fotovoltaico limitata determinata dalla potenza nominale di 3 kWp e dalla disposizione sulle falde Est ed Ovest del mio tetto.

Dalla tabella di prodotto:

EER = 3,0

Quindi ricaviamo la potenza elettrica assorbita dalla pompa di calore:

P = E termica / (Intervallo * EER) = 10 / (2,0 * 3,0) = 1,67 kW elettrici

Aggiungendo la UTA otteniamo un assorbimento elettrico di 2,21 kW.

Il costo lordo per “sottrarre” 10 kWh termici durante il giorno (inclusa deumidifica), con la tariffa F1, risulta dunque essere:

2,21 * 2 * 0,262 = 1,16 Eur

Ipotizzando di auto-consumare integralmente la produzione del fotovoltaico, dovremo invece assorbire dalla rete per 2 ore:

2,21 – 1,65 = 0,56 kW

Il costo netto per “sottrarre” 10 kWh termici durante il giorno (inclusa deumidifica) risulta dunque essere:

0,56 * 2 * 0,262 = 0,293 Eur

In altre parole l’auto-consumo ci ha fatto risparmiare 0,867 Eur.

Funzionamento notturno dell’impianto raffrescamento a pavimento

In questo caso cerchiamo di massimizzare l’efficienza della pompa di calore facendola funzionare di notte per il raffrescamento a pavimento. Ovviamente la potenza in eccesso del fotovoltaico di verrà restituita mediante lo scambio sul posto e deve essere tenuta in conto per avere dati confrontabili.

Intervallo di riferimento FV ⇒ 12:30 – 14:30

P FV = 1,65 kW

Possiamo facilmente calcolare l’energia immessa in rete:

E = 2,0 * 1,65 = 3,3 kWh elettrici

Che lo SSP ci potrebbe restituire integralmente in misura pari a:

3,3 * 0,208 = 0,686 Eur

Intervallo di riferimento climatizzazione ⇒ 04:00 – 06:00

T Esterna media ⇒ 22,5 ºC

Dalla tabella di prodotto:

EER = 4,0 (onestamente per i valori misurati sul campo sarebbe più alto)

Quindi ricaviamo la potenza elettrica assorbita dalla pompa di calore:

P = E termica / (Intervallo * EER) = 10 / (2,0 * 4,0) = 1,25 kW elettrici

Aggiungendo la UTA otteniamo un assorbimento elettrico di 1,79 kW: col semplice spostamento in notturna il consumo elettrico si riduce del 19% !

Dovremo dunque assorbire dalla rete 1,79 kW per 2 ore.

Applicando la tariffa F2+F3, il costo lordo per “sottrarre” 10 kWh termici durante la notte mediante l’impianto raffrescamento a pavimento (inclusa deumidifica) risulta dunque essere::

1,79 * 2 * 0,182 = 0,652 Eur

Combinando solamente il miglioramento di efficienza della pompa di calore con miglior tariffa elettrica notturna abbiamo ridotto il costo elettrico lordo del 44% spostando da funzionamento diurno a notturno !

Sottraendo quanto non consumato di giorno e restituito dallo SSP, otteniamo il costo netto per “sottrarre” 10 kWh termici durante la notte mediante l’impianto raffrescamento a pavimento (inclusa deumidifica):

0,652 – 0,686 = –0,034 Eur

Ovviamente i calcoli andranno attualizzati con le tariffe correnti.

Impianto raffrescamento a pavimento opinioni, esperienze e pro e contro

Nel mio caso, a differenza delle opinioni comuni, risulta evidente che far funzionare il raffrescamento a pavimento di notte rispetto al giorno consente un risparmio economico netto sostanzialmente pari al 100% !!

Ricordo e ribadisco che questi pro e contro si riferiscono al mio caso: raccomando di ripercorrere gli stessi ragionamenti con le vostre esperienze. Non fatevi scoraggiare da qualche difficoltà iniziale che potrebbe farvi credere che un impianto raffrescamento a pavimento non funziona.

Ovviamente tutto questo è possibile solo se si assicura il livello di comfort atteso, ovvero che nella fascia diurna l’involucro non si riscaldi (e riempia di umidità) troppo rapidamente.

Nel grafico seguente potete leggere facilmente gli orari di funzionamento e le variazioni dei parametri ambientali interni:

Regolazione estiva Daikin Rotex HPSU Compact per raffrescamento e comfort ottimale.

Non è detto che per tutti sia accettabile per tutti avere queste variazioni nella temperatura e nell’umidità: la soluzione è quella di lasciare funzionare l’impianto di raffrescamento a pavimento per un intervallo più lungo, al limite anche 24 ore al giorno. L’energia termica da sottrarre non cambia ma sarebbe distribuita meglio.

Una regolazione alternativa dell’impianto di raffrescamento a pavimento, che è anche l’ultima che sto sperimentando, cerca di coniugare meglio:

  • funzionamento con temperature esterne minime per massimizzare l’efficienza della pompa di calore
  • parziale autoconsumo del fotovoltaico
  • ottimizzazione orario produzione acqua calda sanitaria per cercare di utilizzare il compressore della pompa di calore e non la resistenza elettrica
  • ottimizzazione accensione lavastoviglie per autoconsumo fotovoltaico
  • evitare la sovrapposizione con la preparazione dei pasti tramite il piano ad induzione

Questa strategia prevede il funzionamento di raffrescamento a pavimento e deumidificatore nel pieno della notte e durante la mattina con orario di avvio variabile a seconda delle temperature esterne; questo è l’andamento complessivo dei consumi elettrici:

  • HPSU Elec Power (rosso) è l’assorbimento della pompa di calore (per raffrescamento e produzione acqua calda sanitaria)
  • UTA (viola) rappresenta l’unità di ventilazione meccanica controllata e deumidificazione
  • P PV Production (verde) è la potenza prodotta dall’impianto fotovoltaico

Non dimenticate: una casa fresca ed asciutta d’estate non ha prezzo grazie ad un impianto raffrescamento a pavimento che funziona bene !

Puoi comunque vedere i consumi del mio impianto in tempo reale.

Leggi tutti i miei articoli sul Raffrescamento:

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Ultimo aggiornamento Amazon Affiliate 2025-11-09 at 18:33

87 commenti su “Raffrescamento a pavimento: le mie opinioni, pro e contro, esperienze”

  1. Buongiorno,
    anche io abito in pianura padana ed il livello di umidità in estate è molto alto. Lavoro nel settore dei condizionatori e vorrei esprimere la mia esperienza a riguardo. I condizionatori monosplit a pavimento sono spesso utilizzati negli uffici per creare una temperatura fresca omogenea in tutte le stanze, oppure nelle case con il tetto più basso per evitare le cervicali! Io alla fine ho comprato un condizionatore a parete multisplit per casa mia, soprattutto per risparmiare sulla bolletta grazie al controllo inverter! Tutto dipende dalla dimensione della casa e dall’altezza del tetto.
    Un saluto!

  2. Grazie per la risposta,
    continuo qui le domande perchè non sono riuscito a proseguire sotto al thread.

    “Ciao Remo,

    se la tua casa in costruzione sara’ molto isolata di suggerisco di mettere un impianto tutt’aria senza utilizzare il pavimento.
    Il futuro sta andando in quella direzione.”

    Come paragoneresti i costi di impianto tutt’aria con PDC VS impianto radiante riscaldamento e raffrescamento con PDC , VMC e deumidificazione.

    Ho un dubbio: se facessi un’impianto tutt’aria non rischierei di avere forti e fastidiosi (per via del rumore e spostamento aria) flussi di aria per riscaldare / raffreddare ?

    Mi potresti spiegare in due righe per si sta andando verso impianti a tutt’aria, mentre verranno abbandonati gli impianti a pavimento ?
    Sono per caso state riscontrate delle problematiche su questo tipo di impianti (costi / manutenzioni / costanza delle rese ?)

    Grazie

    1. Ciao Enzo,

      sui costi iniziali dovresti avere un leggero (ma non sostanziale risparmio).

      Se l’impianto e’ progettato e dimensionato correttamente non avrai problema alcuno. Ovviamente ci vogliono tecnici qualificati.

      Si va verso quella direzione in primis perché le case sono super-isolate ed incompatibili con la gamma di potenze dei termosifoni e pavimenti radianti. Sicuramente ci sono ancora pochi impianti sul campo.

      1. Ciao,

        mi inserisco nella discussione in quanto anche io sto costruendo casa: una villa isolata su due piani fuori terra di circa 271 mq + garage.

        leggevo il seguente tuo commento:” Si va verso quella direzione in primis perché le case sono super-isolate ed incompatibili con la gamma di potenze dei termosifoni e pavimenti radianti.”
        Resta valido anche se si parla di queste dimensioni (271 mq con circa 850 mc) ?

        La casa è progettata per essere in classe A/A1
        Te lo chiedo inoltre perchè con le dimensioni dei muri farei fatica a far passare delle canalizzazioni con la portata necessaria.. e probabilmente ciò comporterebbe l’uso di canaline o tubazioni a vista, poco gradevoli.

        Al momento avevo previsto un riscaldamento e raffrescamentao a pavimento con PDC da 16KW, una piccola PDC per ACS ed un unica macchina per VMC con scambio termico e deumidificazione che puo gestire i flussi tra ricircolo e lo scambio aria dentro fuori in funzione dell’umidità e della necessità di non farla salire troppo.

        Grazie

        1. Ciao Marco,

          dipende dal fabbisogno termico. Per quanto piccolo il sistema di generazione del calore deve farne abbastanza.

          Se il dimensionamento e’ corretto (16 kW) direi che non sei in una casa a basso consumo.

  3. Ciao,

    complimenti per il sito, molto utile e pieno di informazioni.
    Volevo chiederti un consiglio: stiamo costruendo una casa nuova di 250 mq e sto valutando se fare il raffresca mento a pavimento oppure stare su di un tradizionale con condizionatore a split.

    Premesso che realizzerò l’impianto di riscaldamento a pavimento e che a pelle sareiportato a scegliere il raffrescamento i miei dubbi sono i seguenti:
    a) L’aria fredda va verso il basso per cui mi sembrerebbe fisicamente una scelta migliore farla scendere da degli split.
    b) Per raffreddare tramite il pavimento le frigorie necessarie dovrebbero essere maggiori rispetto ad un impianto di raffreddamento ad aria, in quanto c’è da “combattere” contro l’isolamento del pavimento.
    (CQuesto dovrebbe portare ad un maggior consumo)
    c) Facendo un raffrescamento a pavimento mi servirebbe installare VMC (opportuno anche per il riscaldamento a pavimento) con scambio di calore e deumidificatore. Ma se usassi un sistema di condizionamento a split avrei già a disposizione un sistema per deumidificare, utilizzabile anche d’invero che mi funziona anche per produrre aria fredda.
    d) l’aria fredda che scende non è confortevole se arrivasse direttamente su di una persona, ma per far si che non succeda basterebbe posizionare gli split in luoghi che non prevedano la sosta prolungata delle persone.

    a fronte di tutti questi dubbi.. sono molto indeciso sul da farsi.

    Mi daresti il tuo parere da utilizzatore e da tecnico ?

    Grazie
    Remo

  4. Buongiorno,
    è possibile installarlo quando è già presente un impianto di riscaldamento a pavimento ?
    grazie

  5. Buongiorno,
    attualmente vivo in una abitazione riscaldata con un impianto a pavimento realizzato da una decina di anni, volevo chiedere se era possibile con opportune modifiche utilizzarlo anche per il raffrescamento estivo.
    Quali e quante possono essere le apparecchiature da installarsi a completamento dell’impianto esistente.
    grazie
    Fabrizio

    1. Ciao Fabrizio,
      tutto e’ possibile. Devi avere una pompa di calore reversibile e de-umidificatore.
      Se hai un impianto esistente e nessun’altra motivazione per l’operazione, ti consiglierei “caldamente” di valutare l’installazione di semplici split.

  6. Buongiorno e complimenti per il blog.
    Premetto che non sono affatto un esperto e quindi, molti dei dati tecnici esposti sopra mi sfuggono.
    L’anno scorso ho ristrutturato casa (un appartamento di circa 200 mt). Essendo in centro storico a Modena, non ho potuto mettere i pannelli del fotovoltaico sul tetto, quindi d’inverno mi riscaldo un po’ a metano e un po’ con la pompa. Abbiamo optato per un impianto Rotex di riscaldamento e raffrescamento a pavimento con i seguenti elementi: caldaia pompa di calore ibrida Altherma 33Kw; unità esterna Daikin Hybrid 8kw; 2 deumidificatori Daikin RSO-020; Boiler Daikin 300 lt.; 3 gruppi idrici di rilancio miscelato.
    Nei giorni scorsi ho azionato per la prima volta il raffrescamento a pavimento ma devo dire che l’effetto è molto blando, eppure sul display la temperatura è puntata a 14 gradi. Il pavimento è effettivamente più freddo al tatto, i 2 deumidificatori a soffitto non sono in azione in quanto l’umidità impostata è 45 e quella dell’ambiente è 43, nondimeno in casa ci sono 26 gradi, più o meno come quelli all’esterno. La temperatura dei termostati, difatti, non s’è spostata di mezzo grado.
    Mi chiedevo: il raffrescamento a pavimento dovrebbe effetivamente far scendere la temperatura dei termostati? C’è un modo per aumentare l’effetto del raffrescamento oppure il problema è strutturale e l’impianto ha qualche difetto?

    Grazie per l’attenzione

    Alberto

    1. Ciao Alberto,

      il tuo impianto a pavimento si e’ rivelato efficiente col riscaldamento ?

      La prima cosa che verificherei e’ la potenza termica che stai “sottraendo” con la pompa di calore verificando:
      – temperatura di mandata effettiva (non solo il setpoint)
      – temperatura di ritorno effettiva
      – portata dell’acqua

      Potenza termica sottratta (kW) = 1,163 * Portata (litri/ora) * (T ritorno – T mandata)

      Dovresti determinare un valore di almeno qualche kW. Ed il raffrescamento dovrebbe durare diverse ore.

      Non so come siano stati collegati i de-umidificatori e quindi se stiano influenzando idraulicamente (e termicamente) l’impianto.

  7. Buongiorno La mia Casa Elettrica,
    ottimo post, una descrizione completa del comportamento estivo tipico di un sistema radiante accoppiato al trattamento aria con deumidificazione.
    Avrei due domande per te:
    1) le caratteristiche del tuo involucro (anche il link a un post in cui ne parli)
    2) la percentuale di aria di rinnovo che immetti in ambiente in regime di deumidificazione (sempre in riferimento al caso in oggetto), se hai anche un recuperatore e se continui a ricambiare aria su base regolare anche quando non deumidifichi o raffreschi (anche qui va benissimo un link).
    Ti ringrazio e chiedo scusa se magari mi sono perso qualche dettaglio.
    Complimenti.

  8. Ricordo a tutti che questo NON e’ un forum ma un blog personale moderato (dal sottoscritto).
    Non e’ mia intenzione censurare nessuno, ma sinceramente non tollero commenti che non siano pertinenti con gli argomenti dei singoli articoli.
    E negli articoli ribadisco sempre quando le considerazioni siano relative al MIO CASO e quando siano invece GENERALIZZABILI.

    In questo articolo si parla di come ho ottimizzato la spesa elettrica per la climatizzazione estiva nel mio caso.
    Non si parla di tariffe elettriche, autoconsumo e SSP in generale.
    Ed e’ tutto basato su dati concreti (bollette e misure di consumi) non su simulazioni.

    @Marco Bergaglio: se vuoi fare commenti in merito alla mia tariffa elettrica puoi farlo negli articoli dove parlo di tariffe. Se il tuo obiettivo e’ solo di denigrare e trarre conclusioni per te rilevanti ma che nulla c’entrano con l’argomento di un articolo puoi liberamente tornare ai forum dove normalmente operi.

    Quando avrò un po’ di tempo magari scriverò un articolo per confrontare la mia tariffa elettrica con altre.

  9. Libero? il delta fra le fasce di 8 cts è davvero elevato…quindi un contratto molto sbilanciato sul basso costo notturno e alto diurno.

    Ho ricalcolato coi dati Aeeg primo trimestre 17, la bolletta che hai pubblicato qui https://lamiacasaelettrica.com/tariffa-td-pompe-di-calore-tariffa-d1/ usando dati in Maggior Tutela di Aeeg

    euro /kwh
    F1 264 0,13168 34,7643648 0,131683
    F23 536 0,12273 65,7828512 0,122729
    Tot var 800 100,547216
    Fisso 10,21741667 11,23915833
    Potenza 16,265475 17,8920225
    ACCISA 18,16 19,976
    149,6543968

    E viene 149 euro contro 166
    Il costo medio sarebbe 149/800= 18,6 cts..che è molto simile al mio costo medio (anche io sono in D1 ma in MT)

    Controlla di avere un buon contratto…

    Salvo errori, se fossi stato in MT avresti risparmiato 17 euro al bimestre (o anche di piu usando tutela Simile)…ma soprattutto la differenza diurna/notturna di fatto si azzera…e rafferscare/deumidificare di giorno (o comunque a cavallo fra pomeriggio e prima serata) è spesso preferibile..specie se la casa non è altamente performante (non è il tuo caso).
    In ogni caso, chi come te ha FV, ha certo grosso vantaggio a raffrescare piu intensamente in ore diurne

    1. Nelle tue conclusioni hai omesso lo SSP che e’ un elemento chiave della valutazione economica. Ottenendo ovviamente conclusioni diverse, ma direi su uno scenario che non e’ completo.

      In merito alla maggior tutela occorre ricordare a tutti che e’ destinata a finire a luglio 2019.

      Purtroppo il tuo calcolo non e’ formattato: non vedo pero’ la voce IVA che e’ ovviamente inclusa nel mio calcolo come si vede nell’articolo che tu stesso citavi:

      Tariffa D1 per pompe di calore e riforma tariffe elettriche

      Questi commenti sono comunque OT, direi di farli dove si parla di tariffe.

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