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Impianti di riscaldamento con termosifoni: cosa bisogna sapere

    Riscaldamento a termosifoni: tutto quello che c'è da sapere

    Per quanto sia sempre più frequente l’utilizzo di altre soluzioni, gli impianti di riscaldamento con termosifoni rimangono i più pratici e semplici con costi di installazione limitati. Scopriamo come funzionano, lo schema impianto riscaldamento a termosifoni a collettori e monotubo, come fare il dimensionamento termosifoni in modo semplificato e regolare la temperatura dell’acqua nei termosifoni in alluminio, acciaio e ghisa.

    Come funzionano gli impianti di riscaldamento con termosifoni

    Un impianto di riscaldamento è costituito da tre componenti principali:

    • generatore di calore
    • distribuzione del calore
    • terminale di trasferimento del calore

    Il generatore di calore può essere ad esempio una caldaia a condensazione a gas oppure una pompa di calore.

    Nelle soluzioni più diffuse il calore viene generato attraverso la produzione di acqua calda, per quanto si stia affermando anche l’utilizzo dell’aria per edifici con basso fabbisogno termico.

    L’acqua riscaldata viene distribuita dal generatore di calore verso le stanze da riscaldare attraverso una serie di tubazioni.

    Il sistema di distribuzione è quindi costituito da due tubazioni:

    • tubo di mandata che alimenta mediante l’acqua calda il terminale come ad esempio il termosifone o un sistema radiante (pavimento, parete o soffitto)
    • tubo di ritorno che riceve l’acqua raffreddata, dopo la cessione del calore nelle stanze, per ripetere nuovamente il processo di generazione e distribuzione del calore
    Impianto di riscaldamento. Da quali parti è composto e come funziona.

    Le tipologie di terminale ad acqua utilizzate per trasferire il calore nell’ambiente sono:

    • termosifoni o radiatori
    • ventilconvettori o fancoil
    • sistema radiante (pavimento, parete o soffitto)
    Termosifoni e pavimento radiante
    Termosifoni e pavimento radiante

    Negli impianti di riscaldamento a termosifoni, i radiatori scambiano calore con l’ambiente principalmente per convezione mentre nei sistemi radianti (pavimento, parete o soffitto) principalmente per irraggiamento.

    Un impianto di riscaldamento a termosifoni è progettato per consentire all’aria di circolare intorno ai radiatori in modo semplice:

    • l’aria si riscalda e sale verso il soffitto
    • raffreddandosi, scende sul pavimento creando un circolo che assicura il comfort
    Come funziona un impianto di riscaldamento a radiatori con valvole termostatiche...
    Come funzionano gli impianti di riscaldamento con termosifoni

    Schema impianto riscaldamento a termosifoni

    Lo schema di un impianto di riscaldamento a termosifoni prevede due possibili topologie di distribuzione del calore dal generatore ai terminali:

    Schema impianto riscaldamento a termosifoni a collettori

    Nello schema impianto riscaldamento a termosifoni a collettori l’acqua calda fluisce direttamente dal generatore al radiatore tramite un collettore:

    Schema impianto di riscaldamento a collettore con termosifoni
    Schema impianto riscaldamento a termosifoni con collettore

    Il vantaggio dello schema impianto riscaldamento a termosifoni con collettore, leggermente più complesso, è che tutti i radiatori ricevono il calore in modo uniforme.

    Impianto di riscaldamento a collettore come procedere in 5 passi

    Schema impianto riscaldamento a termosifoni monotubo o ad anello

    Nello schema di impianto riscaldamento a termosifoni monotubo o ad anello invece, un unico tubo parte dal generatore e passa attraverso ciascun radiatore in modo sequenziale.

    Schema impianto di riscaldamento con termosifoni monotubo
    Schema impianto riscaldamento a termosifoni monotubo o ad anello

    Per quanto leggermente più semplice, nello schema impianto riscaldamento a termosifoni monotubo o ad anello c’è l’evidente svantaggio di temperature diverse tra i radiatori: quelli in fondo all’anello devono essere relativamente più grandi rispetto ai termosifoni più vicini al generatore di calore.

    Impianti di riscaldamento a termosifoni: tipologie di radiatori

    I radiatori utilizzati negli impianti di riscaldamento con termosifoni si differenziano in base al materiale con cui sono costruiti:

    • termosifoni in allumino: si scaldano e raffreddano velocemente grazie alla bassa inerzia termica
    • termosifoni in acciaio: anch’essi caratterizzata da bassa inerzia termica, possono avere una durata limitata a causa di fenomeni di corrosione
    • radiatori in ghisa: con elevata inerzia termica si riscaldano e raffreddano lentamente; hanno una durata quasi eterna
    Termosifoni in ghisa, acciaio e alluminio
    Termosifoni in ghisa, acciaio e alluminio

    Per quanto siano comunque terminali con funzionamento ad alta temperatura dell’acqua, abbiamo una differenziazione importante nel comportamento degli impianti di riscaldamento a termosifoni in ghisa, acciaio ed alluminio:

    • radiatori in ghisa funzionano con temperatura dell’acqua più alta di circa 70÷75 °C
    • termosifoni in acciaio o in alluminio operano ad una temperatura dell’acqua inferiore di circa 65 °C

    Questo è un primo fattore importate da prendere in considerazione quando dovessimo valutare l’utilizzo di una pompa di calore in impianti di riscaldamento con termosifoni: la presenza di radiatori in ghisa richiederebbe temperature così elevate che ne sconsiglierebbero l’utilizzo.

    In caso di ristrutturazione di abitazioni con impianti di riscaldamento a termosifoni con l’applicazione di cappotto termico, potrebbe comunque essere perseguibile l’accoppiata pompa di calore con radiatori in ghisa:

    • la riduzione del fabbisogno termico dell’involucro consentirebbe agli impianti di riscaldamento con termosifoni di funzionare a temperature di mandata inferiori
    • le temperature di funzionamento ridotte consentirebbe alla pompa di calore di funzionare comunque con un rendimento accettabile

    Tralasciando quelli in ghisa, proviamo a mettere a confronto le caratteristiche termiche di termosifoni in alluminio e radiatori in acciaio con diversa temperatura dell’acqua.

    Seguendo la normativa, la potenza termica resa dal singolo elemento di un termosifone viene calcolata in base al salto termico tra la temperatura media dell’acqua nel radiatore e la temperatura ambiente (convenzionalmente 20 °C).

    Poiché un radiatore è progettato per funzionare con un salto termico tra temperatura di mandata e temperatura di ritorno compreso tra 5 °C e 10 °C possiamo ricavare anche le corrispondente gamma di temperatura di mandata del termosifone.

    Mettiamo tutto in una tabella di agevole lettura con i due salti di riferimento previsti dalla normativa (ΔT=30 e ΔT=50):

    Alluminio o acciaioGhisa
    ΔT30 °C50 °C
    Tmedia50 °C70 °C
    Tmandata53÷55 °C73÷75 °C
    Tritorno45÷47 °C65÷67 °C

    Ho preso quindi in considerazione un radiatore in alluminio Fondital Exclusivo, prodotta da una delle aziende leader nel settore in Italia.

    Nelle sue caratteristiche tecniche troviamo la disponibilità di altezze diverse e corrispondente potenza termica resa da un singolo elemento (con sezione di 8×10 cm):

    Radiatore in alluminio Fondital Exclusivo
    Radiatore in alluminio Fondital Exclusivo
    Altezza
    (cm)
    Potenza
    (ΔT=30 °C)
    Potenza
    (ΔT=50 °C)
    5660 W115 W
    6668 W132 W
    7677 W150 W
    8685 W166 W
    Potenza termica resa termosifone Fondital

    Come potete vedere la potenza termica resa dai termosifoni in alluminio varia notevolmente in funzione della temperatura di mandata dell’acqua di funzionamento: è analogo per quelli in acciaio e ghisa.

    Prendiamo come secondo esempio un termosifone in acciaio Ercos Comby, che ha i dati di potenza termica resa dal singolo elemento in base al numero di tubi che lo costituiscono ed alla sua altezza oltre ovviamente alla temperatura dell’acqua.

    Purtroppo gli ingombri del singolo elemento di questo radiatore sono differenti dal termosifone precedente: scelgo la versione con 3 colonne (sezione di 5×11 cm) con altezze simili:

    Radiatore in acciaio Ercos Comby
    Radiatore in acciaio Ercos Comby
    Altezza
    (cm)
    Potenza
    (ΔT=30 °C)
    Potenza
    (ΔT=40 °C)
    Potenza
    (ΔT=50 °C)
    4922 W32 W43 W
    5932 W46 W62 W
    7439 W56 W75 W
    8946 W67 W89 W
    9950 W73 W98 W
    Radiatore in acciaio Ercos Comby

    Chiudo il confronto pratico prendendo l’esempio del termosifone in ghisa Tema, scegliendo degli elementi con ingombro simile ai precedenti (profondità 9,4 cm):

    Radiatore in ghisa Tema
    Radiatore in ghisa Tema
    Altezza
    (cm)
    Potenza
    (ΔT=50 °C)
    4056 W
    5676 W
    6989 W
    88109 W

    Come si vede la potenza termica resa dai termosifoni in alluminio, a parità di dimensioni e temperatura di mandata dell’acqua, è quella maggiore rispetto a ghisa ed acciaio.

    Detto in altre parole negli impianti di riscaldamento a termosifoni in alluminio è possibile erogare la medesima potenza termica con:

    • un minor numero di elementi, ovvero ingombro inferiore, a parità di temperatura di mandata
    • minore temperatura di mandata a parità di numero di elementi / ingombri

    Utilizzando dei termosifoni in alluminio sovradimensionati è possibile scendere parecchio con la temperatura acqua di funzionamento migliorando quindi il rendimento di generatori come caldaia a condensazione o pompa di calore.

    Come già detto in precedenza il miglioramento dell’isolamento dell’involucro in caso di ristrutturazione porta automaticamente ad avere termosifoni sovradimensionati – che siano in acciaio, alluminio o ghisa – e quindi a permettere di lavorare con temperatura di mandata dell’acqua inferiore rispetto a quella di prima dell’intervento di efficientamento energetico.

    Dimensionamento impianti di riscaldamento con termosifoni

    Premesso che si tratta di un lavoro di progettazione da svolgere da parte di un tecnico specializzato, possiamo comunque fare qualche ragionamento di massima sul corretto dimensionamento dei radiatori necessari negli impianti di riscaldamento a termosifoni.

    Il dimensionamento termosifoni, come per qualsiasi altro terminale di trasferimento del calore, richiede di determinare il fabbisogno di calore di ciascun ambiente dell’abitazione.

    A sua volta il fabbisogno di calore di una stanza dipende dal fabbisogno termico dell’abitazione nella sua totalità.

    Per questo, nel caso non lo abbiate ancora fatto, vi consiglio la lettura della mia guida al dimensionamento pompa di calore.

    I parametri fondamentali che determinano il fabbisogno termico per riscaldamento di un’abitazione sono:

    • caratteristiche climatiche del luogo, che sono rappresentati da zona climatica e temperatura esterna di progetto
    • caratteristiche termiche involucro: tanto miglior è l’isolamento di pareti ed infissi tanto minore sarà la quantità di calore necessaria per il riscaldamento

    Ritornando al dimensionamento termosifoni, occorre tenere conto delle caratteristiche specifiche del singolo ambiente dell’abitazione:

    • volume da riscaldare rispetto a quello totale
    • temperatura ambiente (in bagno gradiamo temperature maggiori)
    • esposizione a sud e presenza di vetrate (la radiazione solare potrebbe portare a fenomeni di surriscaldamento)

    Molto importante è anche la collocazione dei termosifoni: vengono normalmente installati in una nicchia nella parete o sotto una mensola in modo che la turbolenza dell’aria amplifichi lo scambio termico.

    Siamo pronti per vedere un semplicissimo metodo per il dimensionamento termosifoni, ovvero il calcolo della potenza termica necessaria e conseguentemente il numero di elementi di radiatore necessari.

    Determinata la potenza termica del generatore di calore (leggi anche pompa di calore per appartamento 100 mq calcolo potenza kW) ed assumendo un’altezza media dei soffitti identica per tutte le stanze, il dimensionamento termosifoni di ciascun ambiente non è altro che una semplice proporzione rispetto alla superficie. Vediamolo con un esempio pratico.

    Consideriamo un appartamento esistente con le seguenti caratteristiche:

    • superficie totale 100 m2
    • bolletta gas annua 1.200 m3
    • zona climatica E (2.326 gradi giorno e temperatura di progetto -5 °C)
    • ore giornaliere di riscaldamento 14

    In queste condizioni è necessaria una potenza termica di circa 6,3 kW per il generatore di calore da erogarsi alla temperatura esterna di progetto per le ore giornaliere di riscaldamento per mantenere la temperatura ambiente costante.

    Consideriamo ora le seguenti stanze per le quali effettuiamo il dimensionamento termosifoni di ciascuna stanza tramite il calcolo della potenza per ambiente in proporzione alla sua superficie rispetto a quella totale dell’abitazione:

    StanzaSuperficieCalcolo Potenza TermosifoniDimensionamento termosifoni
    Camera matrimoniale20 m26.300 x 20 / 100 Watt1.260 Watt
    Cameretta A15 m26.300 x 15 / 100 Watt945 Watt
    Cameretta B15 m26.300 x 15 / 100 Watt945 Watt
    Bagno12 m26.300 x 12 / 100 Watt756 Watt
    Soggiorno e cucina28 m26.300 x 28 / 100 Watt1.764 Watt
    Corridoio e disimpegno10 m26.300 x 10 / 100 Watt630 Watt
    Dimensionamento termosifoni

    A questo punto possiamo determinare il numero di elementi di ciascun termosifone, conoscendo la potenza termica resa dal modello prescelto.

    Entrano quindi in campo due ulteriori variabili per completare il dimensionamento termosifoni:

    • temperatura di mandata ottimale per il radiatore ed il generatore di calore
    • spazi disponibili ed ingombri

    Una caldaia a condensazione lavora in modo ottimale con una temperatura di mandata di 50÷55 °C; anche una pompa di calore ad alta temperatura può operare senza problemi con la medesima temperatura, per quanto con rendimento non ottimale.

    Consideriamo quindi una temperatura di mandata nei termosifoni di 50÷55 °C e quindi ΔT=30.

    Scegliamo dei termosifoni da circa 90 cm di altezza non avendo particolari problemi di ingombri; il risultato finale per il dimensionamento termosifoni è il seguente:

    StanzaDimensionamento termosifoni# Elementi
    Fondital Exclusvio
    # Elementi
    Ercos Comby
    Camera matrimoniale1.260 Watt15 (120 cm)27 (122 cm)
    Cameretta A945 Watt11 (88 cm)21 (95 cm)
    Cameretta B945 Watt11 (88 cm)21 (95 cm)
    Bagno756 Watt9 (72 cm)16 (72 cm)
    Soggiorno e cucina1.764 Watt20 (2 x 80 cm)38 (2 x 86 cm)
    Corridoio e disimpegno630 Watt7 (56 cm)14 (63 cm)
    Dimensionamento termosifoni

    Giocando su numero di tubi per elemento, altezza e numero di elementi possiamo aggiustare gli ingombri in modo ottimale a parità di dimensionamento termosifoni.

    Possiamo nuovamente interpretare la tabella precedenza in chiave utilizzo con pompa di calore: sovradimensionando i termosifoni – alluminio, ghisa o acciaio – è possibile scendere parecchio con la temperatura di mandata dell’acqua migliorando quindi il rendimento complessivo.

    Guida al Dimensionamento del Radiatore: Ottimizza l'Efficienza di Riscaldamento
    Dimensionamento negli impianti di riscaldamento con termosifoni

    Come regolare la temperatura ambiente negli impianti di riscaldamento con termosifoni

    Anche con i termosifoni, come per tutti gli impianti di riscaldamento, c’è la necessità di poter regolare la temperatura in modo da avere un comfort ottimale in tutte le stagioni e ridurre i consumi complessivi.

    Gli strumenti che abbiamo a disposizione per regolare la temperatura ambiente negli impianti di riscaldamento con termosifoni, complementari tra di loro, sono i seguenti:

    • termostato possibilmente intelligente
    • regolazione della temperatura di mandata mediante curva climatica
    • valvole termostatiche per ciascun termosifone, magari intelligente

    Impianti di riscaldamento a termosifoni e termostato

    La soluzione più semplice e consolidata per per ottenere la temperatura ambiente desiderata regolando il funzionamento degli impianti di riscaldamento a termosifoni è un termostato.

    Un termostato non fa altro che accendere e spegnere la caldaia o la pompa di calore in funzione del valore di temperatura impostato, magari programmato in maniera differenziata tra giorno e notte oppure tra giorni lavorativi e fine settimana.

    Regolazione temperatura con termostato
    Impianti di riscaldamento a termosifoni: regolazione della temperatura ambiente con termostato

    Con questo tipo di regolazione la potenza termica prodotta dal generatore e la temperatura di mandata verso i termosifoni sono costanti, ciò che varia sono gli intervalli di accensione del riscaldamento.

    Questo significa che nel corso della stagione invernale la quantità di calore negli impianti a termosifoni viene regolata automaticamente solo mediante l’accensione e spegnimento del riscaldamento da parte del termostato per garantire la temperatura ambiente impostata.

    I limiti di un termostato tradizionale nel raggiungere comfort e risparmio massimi negli impianti di riscaldamento a termosifoni sono i seguenti:

    • impossibilità di gestire da remoto variazioni non pianificate, in particolare ritardi o anticipi nel ritorno a casa
    • assenza di gestione automatica delle variazioni climatiche esterne repentine come una brusca discesa di temperatura che richiederebbe un anticipo dell’avvio del riscaldamento
    • mancanza di rilevazione delle finestre aperte per ridurre o spegnere automaticamente il riscaldamento
    • rilevazione irraggiamento solare per ridurre o spegnere automaticamente il riscaldamento

    Questi limiti vengono superati dai cosiddetti termostati intelligentiBTicino Smarther 2, Netatmo, tado o Nest per citare qualcuno dei marchi più popolari – che grazie alla connessione permanente ad internet ed all’uso di una applicazione su smartphone consentono di gestire il nostro impianto di riscaldamento a termosifoni in modo intelligente ovunque ci troviamo in qualunque momento ed addirittura di comandarlo con la voce tramite Alexa e Google Home.

    Leggi tutti i miei articoli su Termostato WiFi.

    Curva climatica ed impianto di riscaldamento a termosifoni

    I generatori di calore più recenti ed efficiente come caldaie a condensazione e pompe di calore ad inverter hanno la possibilità di poter modulare, entro certi limiti, il livello di potenza termica emessa al fine di mantenere l’efficienza più elevata possibile nel loro funzionamento.

    E’ possibile sfruttare questa caratteristica regolando automaticamente la potenza termica prodotta a quanto effettivamente necessario in funzione della temperatura esterna che varia molto nel corso della stagione invernale: questa gestione automatica agisce sulla temperatura di mandata dell’acqua calda.

    In pratica accade questo negli impianti di riscaldamento a termosifoni con regolazione mediante curva climatica:

    • con temperature esterne più rigide la temperatura di mandata si innalza aumentando la potenza termica
    • quando il clima è più mite la temperatura di mandata si abbassa riducendo la potenza termica immessa
    Curva climatica termosifoni
    Curva climatica negli impianti di riscaldamento a termosifoni

    Per comprendere meglio il vantaggio della regolazione mediante curva climatica, osservate ad esempio come il rendimento di una caldaia a condensazione è tanto maggiore quanto minore è la temperatura di ritorno:

    Rendimento caldaia a condensazione
    Rendimento caldaia a condensazione

    Per una pompa di calore è ancora più importante operare alla minore temperatura di mandata possibile per avere il rendimento massimo che dipende fortemente dalla differenza con la temperatura esterna dell’aria (dove viene prelevato il calore):

    Rendimento pompa di calore
    Rendimento pompa di calore

    Nell’esempio precedente, con una temperatura esterna di 5°C, a parità di potenza termica prodotta dalla pompa di calore riducendo la temperatura di mandata dell’acqua calda negli impianti a termosifoni da 55 °C a 45 °C si ottiene un risparmio immediato sulla bolletta elettrica di quasi il 20 %.

    Quindi grazie alla regolazione mediante curva climatica potremo avere sempre la temperatura dell’acqua nei termosifoni minima necessaria per le condizioni climatiche correnti ed ottenere il rendimento massimo sia per una caldaia a condensazione che una pompa di calore.

    La curva climatica, funzionalità normalmente disponibile nelle caldaie a modulazione e pompe di calore ad alta temperatura per termosifoni, può anche operare congiuntamente al termostato negli impianti di riscaldamento a termosifoni.

    Per approfondire leggi tutti i miei articoli sulla Curva climatica.

    Impianti di riscaldamento a termosifoni e valvole termostatiche

    Ci potrebbero essere dei casi di impianti di riscaldamento a termosifoni in cui termostato e/o curva climatica non siano applicabili o sufficienti per regolare la temperatura ambiente:

    • riscaldamento centralizzato, in cui non abbiamo la possibilità di comandare accensione e spegnimento del generatore di calore
    • comfort non omogeneo nelle varie stanze a causa del diverso calore fornito dal singolo termosifone

    In questi casi è possibile utilizzare le valvole termostatiche per termosifoni, il cui scopo è proprio di regolare la temperatura dell’ambiente grazie al controllo del flusso di acqua calda che entra nel singolo radiatore.

    Valvola termostatica termosifone
    Valvola termostatica per regolare temperatura termosifoni

    Poiché una valvola termostatica agisce a livello del singolo radiatore, potrete così anche controllare la temperatura a livello di singola stanza della casa, adattando il comfort all’utilizzo del singolo ambiente negli impianti di riscaldamento a termosifoni quando non fosse stato previsto:

    • riscaldamento centralizzato creando delle zone di riscaldamento differenti
    • suddivisione in zone mediante collettori e valvole non soddisfacente

    Anche la legislazione, tenendo conto degli innegabili vantaggi, obbliga all’installazione delle valvole termostatiche in impianti di riscaldamento a termosifoni centralizzati.

    Una valvola termostatica è costituita da due componenti principali:

    • testina termostatica
    • corpo valvola
    Componenti valvola termostatica

    Quando la temperatura dell’ambiente varia, il sensore di temperatura presente all’interno della testina termostatica si espande (o contrae) spingendo automaticamente l’otturatore presente nel corpo valvola e provocando l’apertura o la chiusura della valvola termostatica stessa.

    Per regolare la temperatura ambiente in impianti di riscaldamento a termosifoni ad un valore sostanzialmente costante, basterà impostare la temperatura desiderata sulla testina termostatica: le valvole termostatiche regoleranno il flusso di acqua calda aprendosi e chiudendosi per raggiungere e mantenere il calore necessario, garantendo il comfort ed evitando sprechi di calore.

    Per impostare la temperatura desiderata tramite le valvole termostatiche esistono diversi metodi:

    • manualmente sulla singola testina termostatica
    • mediante una centralina di controllo con collegamento wireless
    • in modo intelligente con una soluzione domotica basata su valvole termostatiche smart WiFi o Zigbee

    Per approfondire ulteriormente puoi leggere il mio articolo sulle migliori valvole termostatiche WiFi.

    Le valvole termostatiche possono funzionare congiuntamente ad un termostato: scopri come funzionano le valvole termostatiche BTicino Netatmo.

    Cosa sono e come funzionano le valvole termostatiche?
    Come funzionano le valvole termostatiche negli impianti di riscaldamento a termosifoni

    Leggi tutti i miei articoli su Riscaldamento:

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    14 commenti su “Impianti di riscaldamento con termosifoni: cosa bisogna sapere”

    1. Perché scrive che “i radiatori in ghisa funzionano con temperatura dell’acqua più alta di circa 70÷75 °C ” ? I miei attualmente con caldaia semplice a gas funzionano bene con temperatura di mandata di 45° e ambiente di 19-20°… Spererei con una pompa di calore di poter scendere ancora…

      1. Ciao Massimo,

        ho dato indicazioni di massima sul normale funzionamento. Come descritto nell’articolo la temperatura di mandata utilizzabile dipende dal tipo di termosifone e dal suo dimensionamento rispetto al fabbisogno dell’edificio.
        Il passaggio ad una pompa di calore non abilita ad una discesa per quanto sarebbe ottimale usare quella più bassa possibie.

        1. Che significa “non abilita a una discesa della temperatura” ? Avevo capito che normalmente aumentando le ore di accensione della pdc e considerata l’inerzia termica dei termosifoni in ghisa si potesse con la pompa di calore abbassare ulteriormente la temperatura di mandata.

    2. Gianfranco Polizzi

      Buongiorno, ho letto l’interessante articolo e vorrei domandare se vi sono limiti nel ridisegnare il posizionamento dei termosifoni in una casa completamente ristrutturata di circa 140 mq dove ad esempio al posto della cucina (senza termosifone) è stata prevista una camera da letto o dove sono stati disegnati due nuovi bagni o allargato il salone unendo tre stanze. L’impianto nel palazzo è centralizzato e l’appartamento si trova al primo piano.
      L’idraulico mi parla di limiti dovuti alle pendenze ma ho dei dubbi.
      Potrebbe darmi qualche elemento tecnico per risolvere questo problema
      Grazie

      1. Ciao Gianfranco,

        sicuramente l’impianto di distribuzione del calore va progettato.
        In particolare:
        1) i singoli radiatori vanno dimensionati per soddisfare il fabbisogno termico di ciascuno stanza in cui sono posizionati
        2) le tubazioni vanno dimensionate evitando che le perdite di carico siano troppo elevate

    3. Buona sera,

      mi associo ai complimenti per l’articolo.

      Mi occorreva sapere se è possibile inserire le valvole termostatiche su un impianto realizzato con monotubo.

      Saluti Massimo

    4. Salve, complimenti per l’articolo e in generale per le trattazioni molto complete.
      Avrei una domanda: mi è stato proposto un sistema di riscaldamento basato su PdC e impianto radiante a soffitto in sostituzione di caldaia. Vedo che questo sistema non è mai menzionato in questi articoli. Io non lo conosco personalmente e vorrei avere qualche informazione in più: a quanto mi hanno detto ha i vantaggi (basse T di mandata) del pavimento radiante e con una difficoltà di installazione molto ridotta, perché inserito in apposito controsoffitto, che integra anche una ulteriore coibentazione tra la serpentina e il solaio. Può essere una soluzione vincente? O mi hanno esposto solo i vantaggi?

      1. Ciao Simone,

        evidentemente le trattazioni non sono poi così complete.
        La mancata inclusione dei sistemi radianti a parete o a soffitto è semplicemente mancanza di esperienza diretta che mi ha portato, senza motivo concreto, a non includerli.

        Provo ad integrare quanto ti hanno detto che è corretto:
        1) tutti i sistemi radianti – pavimento, parete e soffitto – funzionano principalmente per irraggiamento e non per convezione come i termosifoni: questo assicura un comfort decisamente più elevato rispetto al riscaldamento con radiatori
        2) i sistemi radianti operano a basse temperature e permettono quindi di far operare una pompa di calore con rendimenti migliori rispetto ai termosifoni
        3) ci sono evidenti differenze nella complessità / costo di realizzazione, soprattutto in caso di ristrutturazione, in favore del soffitto rispetto al pavimento radiante
        4) il soffitto radiante è quello che permette di raggiungere la maggiore potenza termica per unità di superficie
        4) in termini di comfort, se proprio vogliamo stabilire una classifica dei sistemi radianti, il migliore è a pavimento, poi a parete ed infine a soffitto

        Sicuramente la percentuale di risparmio del soffitto rispetto al pavimento è molto più grande rispetto alla lieve differenze di comfort.

        Col soffitto radiante perderesti solo la piacevole sensazione di tepore camminando scalzi su un pavimento: in caso di parquet, moquette o tappeti probabilmente non ti accorgeresti nemmeno della differenza.
        Decidi tu se sia uno svantaggio sopportabile rispetto a rifare tutti i pavimenti.

    5. Ciao allora tanto premesso per quanto ti sto già chiedendo nel post sulla zona climatica, adesso sto spaziando nel tuo blog per capire come sfruttare i miei termosifoni in alluminio con, qualora mi venga confermato che verrà installata una PdC ma credo che lo stesso valga anche per una caldaia a condensazione, ti ponevo la classica domamnda consiglio, conviene ragionare con l’installazione di una sonda per la gestione climatica oppure l’installazione di valvole termostatiche smart wifi? Oppure sarebbe interessante la gestione di entrambe? Non sono sicuro, ma questo lo chiederò al tecnico, se sulla PdC si potrà installare un eventuale sonda per la gestione della zona climatica anche se credo che sia sicuramente possibile.
      Grazie

      1. Ah!! Dimenticavo di aggiungere, ma vale veramente la pena di avere queste sofisticatissime snart valvole in un ambiente casalingo e magari non avere delle semplici valvole meccaniche? magari non saranno precise al millessimo ma internamente la meccanica dovrebbe essere similare quindi la ragione di una smart sarebbe giustificata solo se uno vuole una gestione totale delle stesse in remoto o sbaglio?

      2. Ciao Sabato,

        direi che sono due obiettivi diversi, solo in parte sovrapposti.

        Le valvole termostatiche intelligenti ti consentono di regolare la temperatura a livello di singola stanza.

        La curva climatica serve per adattare automaticamente la temperatura di mandata alla temperatura esterna assicurando il massimo comfort in tutta la stagione invernale, tendenzialmente facendo sempre lavorare il riscaldamento per molte ore al giorno (o sempre).

        Se la casa è veramente ben isolata, non è un castello ed hai un sistema di ventilazione meccanica che tende ad uniformare le temperature la regolazione a livello di singola stanza/zona potrebbe diventare superflua.

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