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Consumo pompa di calore: quanto consuma una pompa di calore ?Quanto consuma una pompa di calore nella realtà ? Scopri il consumo pompa di calore effettivo della mia Rotex HPSU Compact Daikin. Potrai fare un calcolo consumo elettrico pompa di calore nel tuo caso e stimare i consumi pompa di calore futuri.

Consumo pompa di calore: quanto consuma una pompa di calore?

Quanto consuma una pompa di calore nella realtà ? Scopri il consumo pompa di calore effettivo della mia Daikin HPSU Compact. Potrai fare un calcolo consumo elettrico pompa di calore nel tuo caso e stimare i consumi pompa di calore futuri.

Vuoi ridurre i consumi della tua pompa di calore o della tua caldaia a metano ? Leggi subito Termostato WiFi BTicino, tado, Netatmo, Next: miglior termostato intelligente.

Per scoprire quanta elettricità consumi effettivamente leggi Misuratore consumi elettrici wireless o con presa ?

Componenti di quanto consuma una pompa di calore

In generale le principali componenti che contribuiscono ai consumi pompa di calore sono i seguenti:

  • unità esterna, con compressore e ventilatore, che rappresenta ovviamente di gran lunga la componente più grande essendo l’elemento che col suo lavoro produce di fatto il calore estraendolo dall’aria
  • pompa di circolazione, che muovono l’acqua nel sistema di distribuzione termica (pavimento radiante, termosifoni, ventilconvettori), sono piccole ma non trascurabili
  • elettronica di controllo: opera, per quanto con consumi marginali, anche quando il sistema è in stand-by rispetto alle esigenze momentanee di riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria

Per cominciare a capire come calcolare quanto consuma una pompa di calore vediamo con un esempio pratico i dati misurati relativi ad una giornata di dicembre caratterizzata da un temperatura media esterna di 2,4 ºC:

  • la pompa di circolazione ha assorbito mediamente 47 W su 11 ore di funzionamento, pari a 0,52 kWh/giorno
  • la pompa di calore in stand-by ha assorbito mediamente 27 W sulle 24 ore, pari a 0,65 kWh/giorno
  • il consumo elettrico pompa di calore totale è stato pari a 18,0 kWh/giorno

Da questo calcolo di quanto consuma una pompa di calore si conferma che il contributo di pompa di circolazione ed elettronica di controllo ai consumi pompa di calore è marginale per quanto non trascurabile: rispettivamente del 3% e del 3,6%. In giornate più fredde tale peso è ovviamente inferiore.

Consumi pompa di calore misurati

Il mese di gennaio è stato il primo realmente rigido da quando utilizzo la mia pompa di calore aria acqua Daikin HPSU Compact per riscaldare la mia casa elettrica:

Sfrutteremo dunque questo consumo pompa di calore importante utilizzando le informazioni seguenti per calcolare quanto consuma pompa di calore ed utilizzando questi dati:

  • monitoraggio consumo elettrico pompa di calore e temperature interne/esterne
  • attestato di certificazione energetica dell’edificio (ACE)

e tentare di confrontare il consumo pompa di calore nominale con quelle effettivo. La maggior parte delle conclusioni sono generalizzabili come calcolo consumo elettrico pompa di calore di una qualsiasi marca.

Questo articolo è un po’ più lungo del solito ma vi suggerisco di leggerlo tutto perché ci saranno delle sorprese succulente e capirete quanto consuma una pompa di calore nella realtà !

Consumo pompa di calore e dati effettivi misurati

Il primo passo per stabilire quanto consuma una pompa di calore è quello di rilevarne il consumi elettrico pompa di calore effettivo.

L’andamento dei dati relativi a tre inverni consecutivi è il seguente:

MeseT Esterna
(°C)
T Interna
(°C)
Consumo Pompa di
Calore (kWh/mese)
dic-145,320,2480
gen-153,319,6560
feb-154,119,6435
mar-159,420,1217
apr-1514,521,0106
ott-1513,221,1105
nov-157,920,3276
dic-155,020,1455
gen-163,019,7548
feb-166,420,1310
mar-168,920,4227
apr-1615,621,071
ott-1612,821,6113
nov-167,920,7262
dic-162,820,6608
gen-170,421,4810
feb-175,621,7382
mar-1710,721,8165

Grazie alla possibilità di misurare in modo autonomo differenti carichi elettrici, dispongo dei dati effetti di consumo elettrico relativi a:

  • pompa di calore (riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento)
  • unita’ di trattamento aria (ventilazione meccanica controllata e deumidifica estiva)
  • tutte gli altri apparecchi elettrici (incluso il piano di cottura ad induzione)

ed anche della misura effettiva di temperatura esterna ed interna della mia abitazione.

Ho evidenziato i dati relativi ai mesi di dicembre e gennaio che chiaramente coincidono con il periodo più rigido dell’inverno ed i consumi della pompa di calore aria acqua maggiori.

Se vuoi realizzare anche tu un sistema di monitoraggio consumi elettrici come il mio leggi anche il mio articolo Misuratore di consumo elettrico 4-Noks Elios4you e OpenEnergyMonitor.

Consumo pompa di calore per riscaldamento e Attestato di Certificazione Energetica

Utilizzando i dati dei fabbisogni energetici previsti nel mio Attestato di Certificazione Energetica (ACE) abbiamo i dati necessari da confrontare con il consumo pompa di calore effettivo e fare il calcolo di quanto consuma una pompa di calore nella realtà.

L’efficienza energetica per il mio edificio è la seguente:

PARAMETROVALORE
ProvinciaPavia
ComuneVigevano
Periodo di attivazione dell’impianto15-ott ÷ 15-apr
Gradi Giorno2.544 GG
Superficie utile114 m²
Fabbisogno annuo di energia termica
Climatizzazione invernale (ETH)66 kWh/m²a
Acqua calda sanitaria (ETW)19 kWh/m²a

Alla pagina Casa Elettrica Informazioni potete trovare tutti i dettagli.

Quanto consuma una pompa di calore effettivamente

Conoscendo le temperature interne ed esterne medie mensili possiamo facilmente stimare i fabbisogni termici del mese proiettando i dati della certificazione energetica dell’edificio:

  • Fabbisogno termico riscaldamento = ETH * Superficie Utile * Giorni Mese * (T interna media – T esterna media) / Gradi Giorno
  • Fabbisogno termico acqua calda sanitaria = ETW * Superficie Utile * Giorni Mese / 365

Mi preme rimarcare che questa proiezione assume che i dati di efficienza energetica dell’attestato di certificazione siano perfettamente in linea con quelli effettivi.

Se vuoi approfondire queste formule apparentemente complesse puoi leggere Dimensionamento pompa di calore aria acqua semplice.

Applicando questa formula all’intera stagione invernale su base mensile possiamo:

  • ottenere il fabbisogno termico effettivamente atteso ciascun mese
  • confrontare il fabbisogno termico atteso con il consumo pompa di calore elettrico effettivo
  • ottenere un valutazione del coefficiente di prestazione effettivo della mia pompa di calore aria acqua Daikin HPSU Compact

I coefficienti di prestazione (COP) ottenuti, ovvero il rapporto tra energia termica stimata ed energia elettrica misurata, risultanti non sembrano particolarmente esaltanti nei mesi più rigidi.

Mettiamoli a confronto con i dati nominali della nostra pompa di calore aria acqua.

Dati nominali consumo pompa di calore per riscaldamento Daikin HPSU Compact

La documentazione del produttore indica quanto consuma una pompa di calore sulla base di test di laboratorio in condizioni standard secondo la normativa EN 14511 (PRESTAZIONI AI CARICHI PARZIALI UNITA’ A BASSA TEMPERATURA RRLQ/RVLQ/ERLQ E ALTA TEMPERATURA RRRQ/ERRQ – 12/09/2013) ovvero i COP dichiarati dal produttore.

Riporto per comodità solo i dati nominali di consumo pompa di calore rilevanti per il mio modello di unità esterna RRLQ 006, dove HC rappresenta la capacità termica nelle condizioni di funzionamento specifiche:

Alcune osservazioni importanti sui valori indicati nel documento delle prestazioni nominali:

  • Dati integrati indica che sono incluse anche le perdite per sbrinamento
  • La normativa EN 14511 per la misura dei rendimenti delle pompe di calore per riscaldamento / ACS prescrive che sia incluso anche il consumo elettrico della pompa di circolazione

Quanto consuma una pompa di calore nominalmente ed effettivamente

Per essere più preciso, ho stimato la temperatura media di mandata in riscaldamento richiesta dal mio involucro (che opera con curva climatica 0,5 e scorrimento 20,5 ºC) per una estrapolazione del COP nominale la più precisa possibile e quindi dare una valutazione del coefficiente di prestazione nominale estremamente precisa.

Ho ipotizzato, in modo conservativo per il COP, che l’energia per il riscaldamento sia distribuita su 20 ore giornaliere, mentre la produzione di acqua calda sanitaria sia concentrata su 2 ore. Questo ha permesso di identificare il regime di funzionamento atteso per la pompa di calore.

Possiamo rappresentare in un paio di grafici come i fabbisogni del mio involucro si confrontino con i dati nominali della mia pompa di calore Daikin HPSU Compact 6kW;

Questo grafico ci dice semplicemente che la mia pompa di calore, in una gamma di temperature esterne rappresentativa, dovrebbe lavorare sempre con un carico inferiore al 70% della potenza nominale disponibile.

Possiamo vederlo facilmente con una tabella riepilogativa:

Vediamo anche il grafico dei COP nominali corrispondenti:

Disponendo di dati dei consumi pompa di calore elettrici non distinti tra riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria, il COP atteso e’ determinato pesando i coefficienti di performance nominali per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria sui rispettivi fabbisogni termici:

COP Atteso = (E Term. Risc.  + E Term. ACS) / (E Term. Risc. / COP Nom. Risc. + E Term. ACS / COP Nom. ACS)

Ecco il risultato del calcolo di quanto consuma una pompa di calore dove ho ordinato in base alla temperatura esterna media ed evidenziato in giallo le colonne con i dati chiave:

Consumi pompa di calore Daikin nella realtà

Se non ho commesso errori grossolani, da questa valutazione emergono i consumi pompa di calore effettivi della mia Daikin HPSU Compact:

  1. parrebbe che sul mio sistema, il coefficiente di prestazione effettivo sia inferiore anche del 35% / 40% rispetto a quello nominale (dichiarato dal produttore) nei mesi più freddi (e che quindi richiedono più energia)
  2. E’ certo che scendendo sotto temperature esterne medie di 4 ºC / 5 ºC l’efficienza effettiva si riduce drammaticamente rispetto a quella prevista nominalmente
  3. A temperatura esterne medie “relativamente alte” (maggiori di 8 ºC) la differenza si riduce ad un 15%

Ricordo nuovamente che queste conclusioni sono basate sull’assunzione che i dati di efficienza energetica dell’attestato di certificazione siano perfettamente in linea con quelli effettivi del mio edificio.

Non e’ che forse questi consumi pompa di calore c’entra qualcosa con quanto ho riscontrato in Defrost Daikin: una scelta consapevole ?

Consumo pompa di calore: quanto consuma una pompa di calore ?

Proviamo a rappresentare i dati della tabella precedente in un diagramma di più facile lettura:

La sostanza non cambia: i dati nell’ovale arancione racchiudono temperature esterne sotto i 4 ºC / 5 ºC dove il coefficiente di prestazione effettivo si riduce drammaticamente rispetto a quella previsto nominalmente e quindi il consumo pompa di calore schizza verso l’alto !

Non sono certo che questi risultati sorprendenti relativi al mio modello di pompa di calore Daikin HPSU Compact possano essere generalizzati ad altri modelli o produttori per dire quanto consuma una pompa di calore veramente: sicuramente c’è un’anomalia che Daikin dovrebbe risolvermi o almeno spiegarmi.

Leggi tutti i miei articoli sulla Pompa di calore:

Sbrinamenti Daikin: questione di asterischi ?

La mia lotta contro gli sbrinamenti Daikin prosegue, se volete consultare la puntata precedente potete partire da Sbrinamenti Daikin: è primavera.

Il referto sugli sbrinamenti Daikin

Oggi, come promesso, e’ arrivato il rapporto tecnico di Daikin Italia in merito al sopralluogo effettuato sul mio impianto:



Quello che trovo di gran lunga piu’ interessante e’ questo paragrafo introduttivo:

Gli sbrinamenti, il cui tempo minimo di frequenza tra uno e l’altro può scendere sino a 25 minuti, sono influenzati principalmente dalle seguenti condizioni :

Esterne– Temperatura *
– Umidità relativa *
– Posizionamento dell’unità moto condensante
Interne– Layout distribuzione lato acqua
– Portate acqua
– Delta T acqua
– Bypass sul circuito idraulico (non regolabili)
– Regolazioni locali
Di sistema– Quantitativo di refrigerante
– Efficacia dello sbrinamento precedente *

Non essendo presenti, al momento della visita, le condizioni indicate con * (quali temperatura, umidità relativa, efficacia degli sbrinamenti precedenti), necessarie per poter verificare direttamente la funzione di sbrinamento, ci si è focalizzati su quanto disponibile per poter analizzare al meglio le condizioni esterne, interne e di sistema.

[Ho evidenziato in grassetto i fattori che potrebbero essere rilevanti ma su cui Daikin non ha dato riscontro specifico in merito ai requisiti / limiti dell’impianto per un corretto funzionamento della pompa di calore]

Conclusioni

Direi che questo incipit si commenta da solo: e’ vera qualsiasi cosa.
Non importa quanto e quando sia rilevante.

Aspettiamo il prossimo inverno per togliere qualche asterisco e mettere dei punti. Esclamativi.

Trovo paradossalmente divertente che con l’abbassamento di temperatura di ieri 19 aprile 2017, questa mattina sia comparso uno sbrinamento: una sorta di presagio.

Buona primavera a tutti !

Sbrinamenti Daikin: è primavera

Sta finalmente tornando la primavera che, con le sue temperature più miti, si porta via il freddo ed il gelo invernale. Ed anche gli sbrinamenti Daikin della mia pompa di calore Daikin HPSU Compact, per lo meno fino al prossimo inverno.

Vi racconto gli ultimi aggiornamenti per quanto, purtroppo, non ci sia quasi nulla di sostanziale.

Tutto questo mi ha spinto a realizzare un sistema di monitoraggio estremamente avanzato:

Pompa di calore Daikin HPSU Compact hack: terza parte

La visita fiscale

Il 22 febbraio 2017 Daikin Italia e’ tornata a farmi visita, con forze ancora più numerose della prima volta, mostrando sicuramente estrema attenzione, preparazione e serietà.

L’obiettivo era di raccogliere dati sul mio impianto nella sua interezza, ma abbiamo speso ore a parlare. E’ anche stato fatto anche un intervento sull’impianto stesso (non sulla pompa di calore) che però non ha sortito beneficio alcuno sugli sbrinamenti precoci.

Impianto termico con pompa di calore

Parto da una premessa basata su una coppia di domande in apparenza semplici che mi stavo ponendo da diverse settimane:

  • quali sono i valori corretti di portata e salto termico lato acqua  (differenza tra temperatura di mandata e temperatura di ritorno) da utilizzare in un impianto di riscaldamento con pavimento radiante ?
  • qual è la corretta regolazione del pavimento radiante con la pompa di calore ?

La risposta è in realtà articolata e dipende dall’interazione di tutte le componenti che costituiscono l’impianto termico:

  • involucro:  fabbisogno termico dipendente dalla temperatura esterna
  • generatore di calore (pompa di calore): il rendimento dipende dalla temperatura di mandata dell’acqua, dalla temperatura esterna e dal regime di carico (potenza termica erogata rispetto a quella nominale)
  • sistema di emissione del calore (pavimento radiante): il rendimento dipende da portata e salto termico dell’acqua

In altre parole il rendimento complessivo e’ la combinazione del rendimento di involucro, pompa di calore e pavimento radiante.

Quindi, se osservate consumi elettrici effettivi non consistenti col vostro attestato di certificazione energetica, la causa e’ da ricercare nell’insieme involucro/generatore di calore/sistema di emissione e non solo nella pompa di calore.

Tutto questo e’ riassunto nella documentazione che dovrebbe accompagnare ogni abitazione:

  • attestato di certificazione energetica (obbligatorio in ogni compravendita)
  • progetto termico (relazione tecnica ex legge 10)
  • progetto del pavimento radiante (contenente portata e salto termico atteso per ogni anello)

E quanto progettato dovrebbe poi essere conformemente realizzato, configurato e verificato.

Per l’utente finale la realtà e’ che quasi certamente si dispone dell’ACE, mentre tutto il resto dovrebbe essere parte di un lavoro fatto a regola d’arte della cui documentazione non si dispone (non essendo obbligatoria come ad esempio la dichiarazione legge 46/90 per l’impianto elettrico).

Giustamente questa e’ la documentazione che Daikin Italia mi ha chiesto durante la sua visita per fare un assessment dell’impianto termico.

Il mio impianto termico

Nella mia realtà:

  • il documento legge 10 non era aggiornato: era stata depositato in Comune alla richiesta di autorizzazione alla costruzione fatta dal costruttore quando aveva avviato il cantiere di 3 vilette singole – tutte le variazioni successive specifiche della mia abitazione non erano state registrate
  • il progetto del pavimento radiante non era disponibile: richiesta copia al termo-tecnico ma non se sia emersa
  • durante la chiamata al termo-tecnico il medesimo ha dichiarato che il mio impianto a pavimento era stato progettato inizialmente per una caldaia a condensazione e che lui non sapeva che era collegata anche una Unita’ Trattamento Aria !
  • probabilmente non era mai stata fatta una configurazione iniziale di pompa di calore e pavimento radiante con parametri tra di loro perfettamente consistenti

Gli indizi comuni

Provando a mettere a fattore comune altre segnalazioni simile alle mie, penso che possiamo avere gli elementi seguenti in comune:

  • involucro con basso fabbisogno termico
  • pompa di calore sovra-dimensionata (leggermente) rispetto al fabbisogno termico
  • sistema di emissione (pavimento radiante) sovra-dimensionato rispetto alla potenza termica necessaria alla temperatura di progetto
  • caratteristiche particolari / mal regolazione del sistema di emissione (pavimento radiante)
  • mancata regolazione iniziale della pompa di calore in coerenza al progetto termo-idraulico

Ahia. Sembra davvero che il mio impianto ne esca con le ossa rotte. Ma manca la relazione di tutto quanto descritto con gli sbrinamenti precoci che determinano un crollo repentino delle prestazioni sotto i 4 ºC circa a causa della frequenza troppo elevata.
Ne riparliamo più tardi.

Pompa di calore sovra-dimensionata ?

Qualche tempo fa avevo pubblicato Dimensionamento pompa di calore aria acqua: calcolo semplificato un metodo semplificato per determinare il taglio della pompa di calore dato il fabbisogno dell’involucro.

Era evidente che per la mia casa una macchina da 4 kW sarebbe stata sufficiente. La scelta era ricaduta sul modello di Daikin HPSU Compact da 6 kW per due ragioni fondamentali:

  • il modello di HPSU da 4 kW ha solamente l’accumulo da 300 l insufficiente per le mie esigenze familiari
  • il costruttore mi proponeva di montare la 11 kW e dovetti insistere io per avere il taglio inferiore (una sorta di compromesso all’italiana)

La conseguenza di questa scelta ? Che la pompa di calore lavorerà in riscaldamento per la maggior parte del tempo ad un regime di carico inferiore al 100%. Per capire se sia un male od un bene occorre analizzare la documentazione relativa alle prestazioni della pompa di calore nelle differenti condizioni.

Quanto e’ sicuro, in caso di sovradimensionato della pompa di calore, e’ che le temperature esterne di inizio e fine inverno richiedono di lavorare per un numero limitato di ore al giorno (da gestire mediante crono-programmazione). Ma questo accade con qualsiasi generatore di calore che per quanto possa modulare mediante un inverter non avrà mai una gamma di funzionamento in grado di coprire tutta la stagione.

Prestazioni Daikin HPSU Compact ai carichi parziali

Vediamo quindi come variano capacita’ nominale e rendimento in riscaldamento della Daikin HPSU Compact con differenti condizioni per:

  • temperatura di mandata
  • temperatura esterna
  • regime di carico parziale (potenza termica erogata rispetto a quella nominale)

Daikin, come previsto dalla normativa, ci fornisce i dati integrati inclusivi di sbrinamenti Daikin e tutti i consumi elettrici necessari al funzionamento (inclusa la pompa di circolazione integrata). Nella pagina Documentazione pompa di calore Daikin HPSU Compact trovate il documento completo, riporto solo i valori pertinenti al mio caso:

Verifica dimensionamento

Mettiamo ora su un grafico il fabbisogno del mio involucro con le potenze nominali dichiarate da Daikin:

Questi grafici ci dicono che:

  • per il fabbisogno termico del mio involucro
  • con una temperatura di mandata tra i 30 ºC ed i 35 ºC 
  • con una temperatura esterna compresa tra i -5 ºC ed +5 ºC
  • il regime di carico della Daikin HPSU Compact sarà sempre compreso tra il 30% ed il 70%

Questo lieve sovra-dimensionamento per una pompa di calore ad inverter e’ un male ? Non necessariamente.

Mettendo su un grafico i rendimenti a carico parziale ci si può dare una risposta:

Con temperature esterna compresa tra i -2 ºC ed i +2 ºC e temperatura di mandata compresa tra i 30 ºC ed i 35 ºC, minore e’ il regime di carico e maggiore e’ il rendimento della Daikin HPSU Compact.

Questo ci dice che sovra-dimensionando leggermente in realtà si e’ migliorato il rendimento medi con cui la pompa di calore opera ! Un apparente problema e’ diventato una opportunità.

Attenzione a non generalizzare troppo pero’: i dati Daikin con una mandata inferiore ai 30 ºC o regime di carico inferiore al 30% non sono disponibili. Non e’ quindi detto che scendendo ulteriormente con la portata e/o col regime di carico si migliori ancora il COP. Osservando il grafico per temperature di mandata superiori il comportamento e’ esattamente l’opposto.

Pompa di calore leggermente sovra-dimensionata !

Mettiamo tutto insieme e traiamo le conclusioni in merito alla congruenza del dimensionamento della mia pompa di calore rispetto al mio impianto:

  • per il fabbisogno termico del mio involucro
  • con una temperatura di mandata tra i 30 ºC ed i 35 ºC
  • con una temperatura esterna compresa tra i -2 ºC ed i +2 ºC
  • il regime di carico della HPSU sara’ sempre compreso tra il 30% ed il 70%
  • il COP della HPSU sara’ sempre il massimo possibile !

Ottima conclusione per il momento ! Abbiamo eliminato una delle possibile cause di rendimento complessivo dell’impianto termico non in linea con le aspettative.


Se ti interessa capire come calcolare la potenza termina necessaria per la tua casa, puoi leggere Dimensionamento pompa di calore aria acqua.


Pavimento radiante sovra-dimensionato ?

Proviamo a fare due calcoli alquanto semplici.

Il fabbisogno termico del mio involucro alla temperatura di progetto e’ di circa 4 kW, che dividendo per la superficie indica un fabbisogno termico specifico di circa 35 W/m², valore tipico per una qualsiasi casa a basso consumo.

Prendo un prestito dal sito di Eurotherm un sinottico relativo alla norma UNI EN 1264-3 che ci indica la temperatura di mandata necessaria per una determinata potenza termica specifica con diverse combinazioni di passo del pavimento radiante e di materiale superficiale:

La conclusione di massima e’ che:

  • per il fabbisogno termico specifico del mio involucro (di circa 35 W/m²)
  • con un salto termico pari a 5 ºC con rivestimento in ceramica
  • con un passo del pavimento radiante di:
    • 10 cm la temperatura di mandata deve essere intorno ai 28-30 ºC
    • 15 cm la temperatura di mandata deve essere intorno ai 29-32 ºC
    • 20 cm la temperatura di mandata deve essere intorno ai 29-33 ºC

Direi che anche in questo caso ci siamo, anche se al limite. Eliminata anche la seconda causa di rendimento complessivo dell’impianto termico non in linea con le aspettative.

Occorre pero’ riflettere un attimo perché c’e uno spunto estremamente importante: la temperatura di ritorno di un pavimento caldo a regime non può mai scendere sotto un certo limite (altrimenti non scalderebbe l’aria). Nel mio caso ho verificato sperimentalmente intorno ai 26,6 ºC.

Se alla temperatura esterna di progetto, quindi con potenza termica massima, la temperatura di mandata e’ bassa, figuratevi cosa può succedere quando il fabbisogno termico, e quindi la temperatura di mandata, si abbassa. L’impianto dovrebbe funzionare con un salto termico bassissimo. Sicuramente complesso da regolare.

La conclusione e’ con case a basso consumo e’ opportuno operare con passi meno fitti per rendere più facile la gestione di un range di salti termici e massimizzare il rendimento del pavimento. Ma non dimenticavi di non esagerare perché poi andreste a ridurre il COP di funzionamento della pompa di calore.

Insomma serve equilibrio nelle componenti dell’impianto ed e’ proprio il lavoro di un progettista.

Salto termico e portata per Daikin HPSU Compact

Visto che nel sinottico precedente si parlava di salto termico lato acqua, a questo punto e’ interessante comprendere quali siano valori attesi dalla Daikin HPSU Compact in base ai valori di potenza nominale dichiarati.

Sul manuale della mia versione e’ indicato che la portata minima del circuito di riscaldamento per la HSPU Compact 4-8 kW e’ di 720 l/h.

Nel caso di circuito diretto, ovvero in cui la pompa di circolazione integrata alimenta direttamente tutto il pavimento radiante, possiamo ora determinare il salto termico massimo corrispondente alla portata minima ed alle potenze nominali dichiarati ai vari regimi di funzionamento:

Ovviamente alcune di queste combinazioni non sono materialmente raggiungibili perché incompatibili con una temperatura di ritorno che non può scendere sotto un certo limite.
Ho evidenziato in grigio quelle non possibili con una temperatura di ritorno di 26,6 ºC (quella che ho rilevato sperimentale col mio pavimento radiante caldo): in questi casi la portata deve inevitabilmente salire per poter erogare le potenze nominali dichiarate (oppure dobbiamo innalzare la temperatura di mandata).

La conclusione di massima applicata al mio involucro e’ dunque la seguente:

  • per il fabbisogno termico del mio involucro
  • con una temperatura di mandata tra i 30 ºC ed i 35 ºC
  • con una temperatura esterna compresa tra i -2 ºC ed i +2 ºC
  • il regime di carico della HPSU sara’ sempre compreso tra il 30% ed il 70%
  • il COP della HPSU sara’ sempre il massimo possibile !
  • il salto termico massimo lato acqua deve essere compreso tra i 2,5 ºC ed i 5,4 ºC

Direi che i valori di normale funzionamento del mio impianto continuano ad essere assolutamente in linea con quelli nominali. Eliminata anche questa.

Mal regolazione del pavimento radiante

Qui’ invece abbiamo toppato, almeno in apparenza. L’ispezione dell’impianto da parte dei tecnici Daikin ha infatti rilevato che:

  • i rubinetti dei termo-arredi dei bagni erano totalmente aperti
  • la derivazione che alimenta la UTA era totalmente aperta con flusso effettivamente circolante (nonostante in questa stagione non serva a nulla)

Di fatto era come se ci fossero due by-pass in parallelo agli anelli del pavimento radiante.

Chiusi tutti e tre i rubinetti si e’ ottenuto il risultato seguente sulla portata erogata dalla pompa di circolazione integrata:

  • prima: Δ pompa 1% => Δ portata 15,7 l/h
  • dopo: Δ pompa 1% => Δ portata 10,0 l/h

Di conseguenza il salto termico, a parità di portata, nel pavimento si e’ innalzato. Migliorando quasi certamente il rendimento del pavimento radiante.

Ottima conclusione per l’ottimizzazione di base dell’impianto nel suo complesso: grazie Daikin !

Ma come si collega tutto questo col mio problema originale (sbrinamenti Daikin troppo frequenti sotto i 4 ºC) e conseguente crollo del rendimento della pompa di calore) ?

Daikin Italia mi ha spiegato (senza riuscirci per i miei limiti di conoscenza nel campo termodinamica applicata) che innalzando in riscaldamento il salto termico lato acqua si innalzerebbe la temperatura media di evaporazione riducendo, a parità di potenza termica erogata e temperatura esterna, la possibilità di sbrinamenti troppo anticipati (secondo l’algoritmo Daikin).
Confrontandomi con esimi frigoristi che frequentano il forum cercaenergia non ho trovato conferma.

Vediamo allora se l’evidenza sperimentale a valle dell’intervento di chiusura rubinetti conferma l’indicazione di Daikin sul salto di temperatura.

Come prima più di prima

Ho sfruttato gli ultimi spruzzi di inverno per monitorare le condizioni “ottimali” per gli sbrinamenti Daikin, facendo una crono-programmazione che facesse lavorare la pompa di calore con le temperatura più fredde.

Purtroppo, pur lavorando con un salto termico lievemente maggiore, la situazione degli sbrinamenti non e’ cambiata (riporto i dati del 01 marzo 2017):

Potenza e salto termico

COP

Reintegri acqua calda sanitaria

Osservazioni sui dati riportati:

  • potenza termica erogata in situazione di sbrinamento e non sostanzialmente la medesima (tra i 3,0 ed i 3,5 kW)
  • salto termico lato acqua perfettamente in linea con le specifiche nominali (tra i 3,5 ºC ed i 4,5 ºC)
  • si nota la sensibilità estrema alla temperatura esterna degli sbrinamenti Daikin
  • il COP e’ sensibilmente ridotto nei primi 20 minuti dopo la riaccensione (quindi gli sbrinamenti Daikin da 25 minuti sono deleteri sotto questo punto di vista)
  • ci sono i noti impatti sui reintegri dell’accumulo

Sintesi monitoraggio

Ho anche fatto un monitoraggio su una gamma temporale maggiore dei rendimenti sintetizzando i dati disponibili online:

Anche questa vista conferma quanto scrivevo sopra: osservate le perfetta corrispondenza dei pallini rossi ed amber sul numero di defrost ed i corrispondenti COP.

Si vede per bene come i defrost molto numerosi determinino:

  • importante riduzione del COP complessivo (Exchanger COP)
  • riduzione del COP in riscaldamento (Floor COP)
  • drammatica riduzione del COP in ACS (Tank COP)

Ricordo che questi COP sono misurati direttamente sulla macchina e non sono quindi affetti da eventuali inefficienze del pavimento radiante. Quindi l’impianto non c’entra nulla (in modo diretto).

Valvola a 3 vie

Non posso dimenticare che Daikin ha sostituito l’attuatore di una delle valvole a 3 vie: il rumore si e’ drasticamente ridotto. Direi problemi chiuso. Grazie Daikin !

Conclusioni sugli sbrinamenti Daikin

La visita di Daikin Italia mi ha portato diversi elementi:

  • ha dimostrato l’impegno di Daikin stessa per definire la natura del problema in senso lato, anche al di fuori delle proprie responsabilità dirette; e’ stata anche garantita una estensione di garanzia fino a marzo 2018 durante l’analisi del mio problema
  • per un impianto di climatizzazione invernale/estiva basato su pompa di calore e pavimento radiante, la filiera cliente/impresario/termo-tecnico/idraulico/Daikin e’ troppo lunga:
    • responsabilità/complessità di progettazione e realizzazione
    • ci dovrebbe essere una figura unica chiave competente in grado di supervisionare il tutto (Daikin stessa comincia ad offrire un servizio del genere)
    • commistione di responsabilità per lavori non eseguiti a regola d’arte (il collaudo da parte dei CAT Daikin non prevede controlli sull’avvenuta configurazione della pompa di calore secondo l’impianto)
    • competenza diffusa ancora limitata
    • il cliente finale paga tutte le conseguenze in caso di problemi
  • e’ facile additare la pompa di calore perché e’ l’unico elemento misurabile direttamente delle componenti dell’impianto involucro/generatore di calore/sistema di distribuzione
  • azioni di ottimizzazione generale del mio impianto non specificamente legati agli sbrinamenti precoci
  • la valvola a tre vie non fa + più rumore
  • ho acquisito una serie di nozioni che riverserò nel software di controllo automatico della mandata, alternativo alla climatica, per massimizzare comfort e prestazioni
  • il problema degli sbrinamenti Daikin troppo frequenti non e’ imputabile direttamente od indirettamente al mio impianto ma al mio esemplare di Daikin HPSU Compact:
    • il problema si manifesta lavorando con valori “normali” di portata, salto termico e potenza termica
    • la misura diretta del COP della HPSU conferma la drastisca riduzione “a scalino” al di sotto dei 4 ºC

Non rimane che aspettare l’esito della visita a tutti gli “utenti sfortunelli”, ma temo che dovremo rimandare al prossimo inverno (finora Daikin non ha ancora catturato dati relativi ad un “pettine” di sbrinamenti ogni 25 minuti).

La mia speranza in un difetto di qualche componente del mio esemplare di HPSU e non un problema di prodotto scarsamente adatto ad operare su abitazioni con basso fabbisogno termico continua.

Per fortuna che la primavera mette di buon umore ma soprattutto allontana gli sbrinamenti precoci:

Leggi tutti i miei articoli su Riscaldamento:

Daikin Defrost: a conscious choice ?

As you already know I am trying to understand my heat pumpt Daikin defrost cycles by few winters. And I am trying to optimize the configuration to minimize consumption and maximize comfort.

I am trying to escape from defrost cycles by few winters.

Current winter I actually realized that something is not working as expected. Daikin Italy cheered me up writing me that based on the data collected onto my system everything is working as it should.

Unfortunately it was not explained why I should be calm. Something does not come back to me. So I am not calm.

The beginnings

I reccomend the following preliminary readings (unfortunately in Italian only at the moment) to understand how I reached my conclusions:

Riscaldamento invernale e pompa di calore aria-acqua- attenzione agli sbrinamenti

Daikin HPSU Compact: come funziona lo sbrinamento ?

This behaviour was already clear past winter.

Starting point is a ticket (200344216) opened to Daikin Italy on 27th December 2016.

On 8th January 2017, without any answers to explain my problem, I wrote a summary email to  infotecno@daikin.it (as suggested on Daikin Italy website in case of “Hai dubbi di natura tecnica o desideri semplicemente approfondire degli argomenti tecnici? Se nessuno dei canali di contatto sopra elencati è adeguato alla tua richiesta”).

The “phenomenon”

My system, as many other people frequenting italian technical forum cercaenergia, has realtime electric power monitoring of my Daikin HPSU Compact: different heat pump behaviours are clearly highlight.

A data example of 8th January 2017 (but any of the previous winters would be the same):

Heat pump defrost cycles can be easily identified thanks to electric power realtime monitoring. Zooming into 8th January 2017 you can recognize univocally Daikin defrost cycles:

My Daikin HPSU Compact evidences, and of many other HPSU Compact users of cercaenergia forum and also of Dutch customer that found this article in italian, are the following:

  • defrost cycles, when starting, have almost always a 25 minutes frequency independently of outdoor temperature or outdoor humidity
  • so frequent defrost cycles lead to a fast hot water tank exhaustion with resulting very frequent DHW cycles
  • the only action apparently improving the heat pump behaviour is a huge increase in external unit thermal power generation

This Daikin HPSU Compact behaviour is bad for the following reason:

  • very frequent DHW cycles increase greatly electric consumption
  • the two three way valves are very noisy very frequently => it is annoying and I imagine that components will have really shorter life
  • not continuous heating, especially when required thermal power is limited

The turn

My reasonable certainty started at the Christmas vacation end when I found, thanks to my Google search black belt, Daikin Altherma Service Manuals (Daikin Group hungarian company – you can find them in blog documents section).

Unexpected I discovered that Altherma external unit (ERLQ04-08CAV3) is identical to the one used by the Daikin HPSU Compact current version (now called also Daikin Altherma integrated solar unit).

I reasonable believe that the manual perfectly applies also to my HSPU Compact external unit (RRLQ006CAV3). This assumption backfired me and made me really restless.

The Daikin Altherma manual perfectly describes (finally !!!) external unit Daikin defrost algorithm:

The manual would explain that my Daikin HPSU Compact (also of all other users complaining with ERLQ04-08CAV3) when Daikin defrost cycles start, never exits, as designed, from “Defrost Requesting Area” because defrosts frequency is almost always a cycle every 25 minutes.

As explained above, greatly increasing thermal power (raising flow temperature setpoint) the frequency reduces slightly but never closer to the 2 hours documented in the manual.

This behaviour is found also by other customers complaining and it seems wrong: increasing thermal power is expected defrost frequency increase in order to prevent increased frost risk.

We made also some stats on the forum about users having Daiking HPSU Compact real time monitored:

  • 4 kW model => 1 user, no issues
  • 6 kW model => 2 users affected by the problem (including myself)
  • 8 kW model => 2 users affected by the problem
  • 11 kW model => 2 users, no issues

With our stats: 4 users out of 7 are affected by the “apparent” problem (60%).

The escalation

Strengthened by Altherma manual and without any answers from Daikin Italy, I boldly tried an escalation. On 12th January 2017 I opened a formal complaint through Daikin Group website.

Incredibly the following day I was contacted by Daikin Italy Technical Support manager who assured me that technician of Genova Centre of Excellence would come to my home ! Simply AMAZING !

Anyway quite hard to be listened.

Here comes the cavalry

Defrost battle royal day was 17th January 2017: 2 Daikin Italy technicians travelling from Genova + local Technical Support Centre owner worked on my heat pump most of the day.

Really very kind and expert. I was declared to be first case to be analyzed in order to collect data and hopefully solve frequent defrost problem. They answered to any of my question (with a simple language).

They performed following activities:

  1. internal unit verification
  2. external unit behaviour analysis with PC data collection – 2 x 25 minutes defrosts observed
  3. refrigerant gas quantity verification: found 1.330 grams instead of 1.600 grams (nominal quantity for 6 kW external unit)
  4. internal unit factory reset to clean any “noise” due to any strange configuration performed by the customer (myself)
  5. internal tank addition of 20 liters water (not an issue, latest check was done 12 months ago)
  6. refrigerant circuit emptying to remove any humidity
  7. new refrigerant gas load (1.600 grams nominal quantity)
  8. system restart and monitor with PC data collection
  9. 2 x 25 minutes defrosts observed just after restart – no defrosts in following minutes
  10. external unit sounds becamed regular as per Genova’s technician
  11. evaporator temperature increased of few degrees after gas addition (no actual data provided)
  12. consider that outdoor temperature increased in the meantime of all operations
  13. reccomended seasonly external heat exchanger cleaning

We agreed to be in touch in order to:

  • observe system behaviour
  • collect feedback on external unit collected data analysis (performed by Daikin Italy and Daikin Europe N.V.)
  • define if noisy three way valves replacement is required

The “un-questionable” results

Few hours after technician left my home, joint to outdoor temperature fall, were enough to understand that things were not significantly changed.

Never ring bells too early.

I decided to free my numbers passion monitoring in a microscopic way defrost cycles for the following 7 days in order to produce indisputable statistics:

  • 174 defrost cycles in 7 days => 25 defrosts / day on average
  • average interval between defrost cycles is 44 minutes
  • defrost cycles are NEVER more distant than 1 hour and 10 minutes
  • defrost interval seems to increase slightly with outdoor temperature decrease

Unfortunately comparing these data with product documentation (Daikin Altherma Service Manual) I can only conclude that my Daikin HPSU Compact is not working as per product specification (defrost frequency).

I sent this analysis back to Daikin Italy on 24th January 2017.

Here you can find all the data defrost_daikin.

The answer

Given the data collected your sistem is working properly, we sent information and data recorded to parent company, we are waiting for a further confirmation that we’ll happily share with You. For your information the documentation about Daikin defrost operations included in the Manual You retrieved does not appy to GBS units (like your RRLQ006CAV3).

One row answer, non fact based but self-declaration based, to justify everything I explaind above.

Something still does not come back to me. And I am really restless.

Now I’ll explain why in more detail.

Frequent DHW cycles increase electric consumption

As usual, let’s start from electric consumption data:

  • my Daikin HPSU Compact used 198 kWh (electric) in 7 days
  • 174 defrosts in 7 days
  • 44 minutes average defrost interval
  • on average one DHW cycle is required every 6 defrosts
  • one DHW cycle requires 2,0 kWh (electric)

Now few assumtions to make estimates:

  • a perfect behaviour would require, when necessary, one defrost cycle every 2 hours => 64 defrosts in 7 days => 11 additional DHW cycles in 7 days
  • an average behaviour would require, when necessary, one defrost cycle every 80 minuts => 96 defrosts in 7 days => 16 additional DHW cycles in 7 days
  • actual behaviour of 174 defrosts in 7 days => 29 additional DHW cycles in 7 days

So:

  • with a perfect behaviour I’d saved 18 (29-11) additional DHW cycles in 7 days => 36 kWh (electric) saving
  • with an average behaviour I’d saved 13 (29-16) additional DHW cycles in 7 days => 26 kWh (electric) saving

Electric consumption summary:

  • actual behaviour => 198 kWh (electric)
  • average behaviour => 172 kWh (electric) => 13% less than actual
  • perfect behaviour => 162 kWh (electric) => 18% less than actual

Conclusion: due to too frequent defrosts electric consumption could be increased of about13% / 18%.

Keep in mind this is best case scenario because I don’t have data on COP reduction due to continuous on/off of the system !

Three way valves noise (and reduced life ?)

I’ll let you listen to this video recorded close to my Daikin HPSU Compact internal unit while one defrost cycle was operated (please do not increase the volume)

Daikin Italy technician during the visit confirmed me this noise is regular. Confirmed also by email.

Imagine your internal unit placed inside your wardrobe in your bedroom as suggested in a Daikin brochure. Or in the living room:

But the best option to handle defrosts (stress relief) is the following:

Choose the best option for you.

Not continuous heating

Now let me underline another behaviour caused by 25 min defrosts bursts:

The joint effect of Daikin defrost and long delay of compressor restart heavily reduces heating operation time: the actual thermal energy is reduced even with an higher thermal power available.

Again we can put figures considering the example interval 17:31 (first de-frost) -> 21:05 (fifth defrost):

  • total time: 3 hours 34 minutes
  • active heating time: 1 hour 32 minutes => 43% of total time

So, in this example, thermal power/energy was 57% cut vs power/energy available.

So no heat curve can fit for all outdoor temperatures and it is required to increase flow temperature (reducing COP).

Keep in mind this is best case scenario because I don’t have data on COP reduction due to continuous on/off of the system !

Daikin defrost findings

This journey made me really tired as customer / consumer. First for the complexity to access and to be listened by a big international company. At the end, reading the answer, because not considered at all.

I found extremly interesting the opportunity provided by internet to share intelligence and knwledge of many people (social intelligence).

Which findings for people owning an heat pump or evaluating to buy a new one ?

Anyway it is a very good option. The choice should be based on what best fit for us and to select a company who provide the best technical support. And then for the costs.

Unfortunately winter defrosts are not a neglible factor and can lead to unpleasant surprises. If the choice is not conscious.

Based on multiple cases collcted into fourm, not all Daikin HPSU Compact are affected by the issue I explained in this article. But I wasn’t able to find any 6 / 8 kW model not affected by the “Daikin defrost precox” problem.

Users of other brands / models tell of neglible defrost frequency compared to mine (in some case different order of magnitude).

When you choose an heat pump please make a conscious choice (ask and don’t accept not fact based answers) also about defrosts. In winter time they are unavoidable and healthy. But when you overdo it …

Would I buy again Daikin ? I’ll let you choose !

Disclaimer

  • every number or analysis of this article is based on data public available on my monitoring system
  • no “Daikin defrost precox” was damaged to write this article

Formazione ghiaccio unità esterna e sbrinamento pompa di calore

Formazione ghiaccio unità esterna e sbrinamento pompa di calore: il funzionamento del riscaldamento e’ assicurato senza problemi di comfort anche alle temperature esterne invernali più rigide.

Ci sono pero’ due punti di attenzione importanti:

  • riduzione delle prestazioni della pompa di calore (il cosiddetto COP, coefficient of performance)
  • formazione ghiaccio unità esterna che richiede sbrinamento pompa di calore aria acqua

Formazione ghiaccio unità esterna

La formazione ghiaccio unità esterna e’ stata facilitata di molto dalle condizioni ambientali di questo “strano” inverno 2015-216, in particolare per chi, come me, abita in piena Pianura Padana.

La situazione tipica per molte settimana e’ stata questa (prego notare la formazione ghiaccio unità esterna della mia pompa di calore Daikin HPSU Compact della Daikin):

con umidità molto elevata (prossima al 100%) e temperatura relativamente bassa (nell’intorno dei 5 °C).

Un po’ di teoria

In modalità riscaldamento il radiatore esterno opera come evaporatore e quindi la sua superficie e’ sempre ad una temperatura inferiore rispetto a quella dell’aria anche quando questa sia già bassa come in inverno.

In presenza di umidità nell’aria esterna può dunque formarsi ghiaccio sul radiatore esterno con consequente ulteriore riduzione del rendimento dello scambio termico (il ghiaccio e’ isolante) rispetto alla “naturale” riduzione del COP con la temperatura esterna.

Pur essendo un tema particolarmente complesso e poco documentato, cerchiamo ora di capire concretamente le condizioni ambientali in cui l’umidità presente nell’aria esterna cominci a congelare sul radiatore esterno.

Punto di rugiada

Ci viene in aiuto il cosiddetto punto di rugiada (dew point), ovvero le condizioni dell’aria sotto le quali (temperatura inferiore e/o pressione maggiore) il vapore libero comincia a passare in fase liquida (potendosi congelare sul radiatore dell’unita’ esterna).

Volendo semplificare, assumendo pressione esterna invariante, l’unita’ esterna comincia a brinare quando accadono entrambe le condizioni:

  • temperatura fluido refrigerante < punto di rugiada aria
  • temperatura fluido refrigerante < 0 °C

Il punto di rugiada dell’aria può essere calcolato mediante l’approssimazione di Magnus-Tetens.

Molto più aleatorio, non ho trovato molto in letteratura, e’ stabilire la temperatura del fluido refrigerante. In linea generale possiamo assumere che, dato il funzionamento della pompa di calore per estrarre calore dall’aria, la temperatura del fluido refrigerante operi sempre tra i 5 °C ed i 10 °C inferiore alla temperatura dell’aria esterna.

Il risultato può essere rappresentato nel diagramma seguente che mostra, in funzione della temperatura dell’aria esterna, l’andamento di:

  • punto di rugiada dell’aria per differenti valori di umidità esterna (linee tratteggiate)
  • fascia di probabili valori per la temperatura del fluido refrigerante (bande verticali)

Possiamo quindi trarre diverse conclusioni sulla formazione ghiaccio unità esterna di una pompa di calore aria acqua:

  • dipende principalmente da temperatura ed umidità dell’aria esterna (e’ la fisica a dircelo ! Per cambiare si può solo traslocare in luoghi meno umidi)
  • dipende fortemente dalla temperatura del fluido refrigerante (e’ il costruttore della pompa di calore, entro certi limiti, a determinarlo)
  • il ghiaccio può cominciare a formarsi già con temperature esterne inferiori ai 5 °C ed umidità esterna superiore al 78%
  • in presenza di basse temperature ed aria secca non si forma brina

Sbrinamento pompa di calore aria acqua

Ci sono alcuni modelli di pompa di calore che lavorano proprio sul fluido refrigerante per limitare gli sbrinamenti come la Mitsubishi Zubadan che inietta gas caldo

La pompa di calore, per avviare lo sbrinamento, rileva automaticamente lo stato di congelamento dell’unita’ esterna mediante due possibili metodi:

  • con un sensore di temperatura esterno e un timer che inverte il ciclo ogni tot minuti
  • con un sistema di controllo più raffinato, che monitora il flusso d’aria, la pressione del refrigerante, la temperatura dell’aria

Ovviamente il secondo metodo e’ quello più efficiente (evita sbrinamenti inutili), ma probabilmente la maggior parte delle pompe di calore adotta il primo perché più semplice. Nessuna azienda produttrice documenta nulla.

Durante lo sbrinamento la macchina inverte il ciclo mediante la valvola reversibile e ferma la ventola esterna per ridurre l’energia termica necessaria allo scioglimento del ghiaccio.

E’ chiaro che fare uno sbrinamento e’ oneroso perché lo scioglimento del ghiaccio richiede energia termica (da sottrarre al riscaldamento della casa).

Sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact

Nel caso della mia Daikin HPSU Compact il calore per lo sbrinamento viene prelevato dal bollitore dell’acqua calda e, se necessario, viene azionato anche il Backup-Heater (BUH). A seconda del fabbisogno di calore, il riscaldamento diretto può essere interrotto brevemente durante la procedura di sbrinamento. Entro 8 minuti il sistema torna al funzionamento normale.

Per verificare la teoria passiamo ora a qualche evidenza pratica nella mia casa elettrica.

Un ciclo di sbrinamento è facilmente riconoscibile sull’unità interna della Daikin HPSU Compact tramite:

  • comparsa della gocciolina sul display
  • rumore delle valvole a 3 vie che vengono azionate

Nel caso non lo abbiate mai osservato direttamente, questo è quanto accade invece all’esterno durante lo sbrinamento (filmato dell’inverno precedente):

E’ anche agevole, per chi disponga di un sistema di monitoraggio, riconoscere gli eventi di sbrinamento (in violetto) osservando l’andamento della potenza elettrica assorbita dalla Daikin HPSU Compact:

Chiaramente durante gli sbrinamenti la macchina non sta producendo calore per riscaldare (circa 8 minuti per ciclo).

Se vuoi scoprire anche tu qualche dato in più sulla potenza elettrica assorbita dalla tua pompa di calore ti consiglio di leggere Misuratore consumi elettrici wireless o con presa ?

Giornata tipo

Il 2 gennaio 2016 e’ una giornata esemplificativa del caso peggiore per gli sbrinamenti avendo umidità elevate e temperatura relativamente bassa:

[Fino alle 09:30 stavo sistemando il sensore umidità]

In viola ho evidenziato i 4 cicli di produzione acqua calda necessari a re-integrare l’accumulo tecnico.

Considerazioni:

  • sono stati “buttati” circa 5,1 kWh elettrici per re-integrare l’energia termica usata in sbrinamento
  • durante i 4 cicli acqua calda addizionali la HPSU non sta riscaldando la casa (circa 3 ore in tutta la giornata)
  • durante i 26 sbrinamenti la HPSU non sta riscaldando la casa (circa 3,5 ore in tutta la giornata)

Sintesi

  • dei 20,3 Kwh elettrici consumati nella giornata dalla HPSU circa il 25% e’ stato “buttato” in sbrinamenti
  • ci sono state solo 9,5 ore effettive di riscaldamento attivo sulle 16 attese – il resto del tempo e’ stato speso in re-integro acqua calda e sbrinamenti veri e propri

Poiché non voglio fare terrorismo psicologico eccovi la giornata leggermente meno umida del 17 dicembre 2015 in cui tutto funziona decisamente meglio:

Ci sono solo alcuni sbrinamenti la mattina.

Conclusioni su formazione ghiaccio unità esterna e sbrinamento pompa di calore

In conclusione occorre dunque tenere bene a mente la presenza, nella stagione invernale, di sbrinamento pompa di calore aria acqua sia in termini di comfort che di spesa poiché possono ridurre in modo significativo rendimento e tempi di funzionamento della pompa di calore soprattutto in condizioni di umidità esterna elevata.

In un altro articolo proverò a descrivere che margini abbiamo per influenzare gli sbrinamenti (pochi a parte la corretta pulizia dell’unità esterna) e come gestirne l’effetto in modo da minimizzare la spesa e massimizzare il comfort.

Per chi fosse interessato ho trovato questa tesi in lingua italiana sull’argomento:

MODELLO SEMPLIFICATO PER LA VALUTAZIONE DELLO SBRINAMENTO ALL EVAPORATORE DI POMPE DI CALORE

Sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact

Durante la stagione invernale un tema che attira la nostra attenzione e’ lo sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact, soprattutto quando sia l’unica fonte per il riscaldamento. Magari ingigantendo la dimensione effettiva del problema. E magari anche no.

Uno dei principali punti di oscurità riguarda l’algoritmo di effettivo funzionamento dello sbrinamento della specifica pompa di calore, in particolare quali sono le condizioni per cui lo sbrinamento viene avviato.

Documentazione pompa di calore Daikin HPSU Compact

Andiamo a scoprire lo sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact, facendo uso di:

  • documentazione ufficiale scaricata dal sito Daikin
  • documentazione ufficiale di servizio trovata in rete (su un sito ungherese) relativa al modello Daikin Altherma la cui unita’ esterna (ERLQ04-08CAV3) e’ quella montata con la HPSU versione nuova seconda serie e praticamente identica a quella della versione nuova prima seria come la mia (RRLQ04-08CAV3)

Trovate tutti i riferimenti in Daikin HPSU Compact manuale e documentazione.

Partiamo dallo schema dell’unita’ esterna, in cui si vedono i principali componenti e sensori:

Ed infine un bel rendering 3D dell’unita’ esterna dal manuale Daikin Altherma:


[I nomi dei sensori di temperatura sono variati tra un modello e l’altro]

Vorrei evidenziare che la Daikin HPSU Compact non fa alcuna misura diretta o indiretta della presenza effettiva di brina/ghiaccio sulla superficie dello scambiatore esterno: non stupitevi quindi che, in presenza di aria esterna abbastanza secca, ci possano essere cicli di sbrinamento senza alcun ghiaccio visibile.

Sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact Daikin

Il manuale Daikin Altherma e’ chiaro in merito all’approccio: “In modalità riscaldamento, viene effettuata un’operazione di sbrinamento per evitare la formazione di ghiaccio sullo scambiatore di calore dell’unita’ esterna”.

Le condizioni di avvio dello sbrinamento sono determinate da:

  • temperatura esterna Ta
  • intervallo di tempo con compressore attivo trascorso dall’ultimo sbrinamento
  • temperatura di evaporazione del gas refrigerante Te
  • temperatura dello scambiatore di calore a lamelle  Tb

Le condizioni sulle temperature sono rappresentate su questo diagramma, estrapolato dal documento Daikin Altherma:

Le condizioni di avvio dello sbrinamento sono le seguenti:

  • Defrost requesting area (evidenziata in blu)
    • compressore attivo per almeno 25 minuti dall’ultimo sbrinamento
  • Defrost permitting area (evidenziata in azzurro)
    • compressore attivo per 2 ore dall’ultimo sbrinamento

Le condizioni ordinarie di fine dello sbrinamento sono invece le seguenti:

  • temperatura dello scambiatore > 12 ºC
  • temperatura dello scambiatore > 12 ºC e tempo di sbrinamento > 10 minuti

Notare che qui’ c’e’ una piccola discrepanza rispetto alla documentazione della HPSU che indica 8 minuti massimi per il ripristino della modalità di funzionamento antecedente allo sbrinamento.

In sintesi:

  • Defrost requesting area: uno sbrinamento ogni 25 minuti
  • Defrost permitting area: uno sbrinamento ogni 2 ore

La realtà sperimentale non mi ha finora permesso di validare al 100% queste frequenze di sbrinamento, soprattutto perché la misura della temperatura superficiale dello scambiatore non e’ disponibile e le condizioni transitorie probabilmente spostano il punto di funzionamento tra le diverse aree.

Algoritmo sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact

Ma che cosa accade in dettaglio nell’unita’ esterna durante lo sbrinamento ?

  1. il compressore si spegne, il ventilatore rimane acceso, la valvola a 4 vie comincia a passare da riscaldamento verso raffrescamento
  2. il compressore si riaccende, il ventilatore si spegne, la valvola a 4 vie inverte ha invertito il ciclo di funzionamento facendo in modo che il calore prelevato dall’interno faccia sciogliere il ghiaccio sullo scambiatore esterno
  3. quando l’accresciuta temperatura dello scambiatore fa uscire della Defrost permitting area, il compressore si spegne, il ventilatore si riaccende, la valvola a 4 vie comincia a tornare verso riscaldamento
  4. il compressore si riaccende, il ventilatore rimane acceso, la valvola a 4 vie e’ su riscaldamento: il sistema torna ad operare nella modalità precedente allo sbrinamento

Per approfondire puoi anche leggere Daikin HPSU Compact funzionamento pompa di calore in dettaglio.

Riduzione dello sbrinamento pompa di calore

Passiamo ora alla domanda che frulla in testa alla maggior parte di noi: che cosa possiamo fare nella configurazione dell’unita’ interna per minimizzare gli energivori sbrinamenti  ?

Il supporto della pompa di calore Daikin giustamente mi ha risposto dicendo che non si può fare molto per limitarli e che nella manutenzione annuale è opportuno controllare:

  • i valori misurati dai sensori di temperatura dell’unita’ esterna
  • che il quantitativo di gas refrigerante presente sia sufficiente

In realtà, oltre quei giusti controlli, qualcosa si potrebbe fare cercando di mantenere la temperatura dello scambiatore esterno al valore massimo possibile.

Partiamo dalla considerazione che:

  • a parità di temperatura ed umidità esterna
  • col compressore in modulazione (condizioni di regime)
  • con temperatura dello scambiatore esterno sempre inferiore a quella esterna

posso produrre la medesima quantità di calore in tempi differenti.

Poiché l’energia termica scambiata e’ proporzionale alla differenza di temperatura tra pozzo caldo e freddo (in questo caso esterna e scambiatore) ed al tempo speso, maggiore sara’ il tempo impiegato per produrre il calore e maggiore sara’ la temperatura dello scambiatore stesso.

Quindi per ridurre la comparsa dello sbrinamento pompa di calore Daikin HPSU Compact è meglio lavorare a temperature di mandate più basse sul maggior numero di ore giornaliere possibile.

Questo e’ ovviamente in contraddizione col fatto che di notte le temperature esterne sono più basse e quindi i COP più bassi.

Molto articolato da valutare quantitativamente a priori se e di quanto convenga o meno allungare il tempo di funzionamento giornaliero della pompa di calore Daikin HPSU Compact.

Non bisogna anche dimenticare di rimanere all’interno dei valori di temperatura di mandata previsti per il nostro impianto.

Ma “In medio stat virtus”, quindi il prossimo inverno avremo ancora margini di ottimizzazione.

Le osservazioni precedenti valgono anche per gli “spunti” che l’impianto può fare quando riparte dopo un certo numero di ore di inattività.

Buon inverno a tutti che la primavera e’ praticamente arrivata.

Se vuoi leggere tutti i miei articoli su Sbrinamento:

Sbrinamenti Daikin: una scelta consapevole ?

Come sapete sono inverni che cerco di capire gli sbrinamenti della mia pompa di calore. E che cerco di ottimizzare la configurazione per minimizzare i consumi e massimizzare il comfort.
Comincio a pensare che dietro agli sbrinamenti Daikin ci sia una scelta consapevole.

Sono inverni che cerco di fuggire dagli sbrinamenti Daikin.

Questo inverno sono arrivato alla conclusione che qualcosa non torna. Daikin mi ha rasserenato scrivendomi che in base ai dati che ha raccolto il mio sistema funziona correttamente.
Peccato che non mi abbia spiegato perché dovrei essere sereno. Qualcosa continua a non tornarmi. E quindi non sono affatto sereno.

Gli inizi

Vi raccomando la lettura preliminare di questi articoli che aiutano a capire come sia arrivato alle mie conclusioni:

Riscaldamento invernale e pompa di calore aria-acqua- attenzione agli sbrinamenti

Daikin HPSU Compact: come funziona lo sbrinamento ?

Tutto questo emergeva già lo scorso inverno.

Il punto di partenza e’ stato un ticket (200344216) aperto mediante call center Daikin il 27/12/2016.

L’8/1/2017, in assenza di risposte per poter spiegare il problema, ho anche scritto una mail riepilogativa all’indirizzo  infotecno@daikin.it (come indicato sul sito Daikin nel caso che “Hai dubbi di natura tecnica o desideri semplicemente approfondire degli argomenti tecnici? Se nessuno dei canali di contatto sopra elencati è adeguato alla tua richiesta”).

Il “fenomeno”

Il mio impianto (come quello di altri utenti con cui mi confronto sul forum cercaenergia) ha la potenza elettrica assorbita dalla mia pompa di calore Daikin HPSU Compact monitorati in tempo reale: questo ben evidenzia le principali fasi di funzionamento.

Un esempio con i dati del 08/01/2017 (ma potrebbe andare bene uno qualsiasi dei mesi invernali precedenti):

Grazie a questo monitoraggio e’ possibile riconoscere con certezza gli eventi di sbrinamento effettuati dalla macchina. Uno zoom del 08/01/2017 in cui si riconoscono perfettamente gli sbrinamenti Daikin:

Le evidenze sulla mia pompa di calore Daikin HPSU Compact e delle persone che hanno il medesimo comportamento sono le seguenti:

  • gli sbrinamenti, quando presenti, avvengono praticamente sempre con una frequenza di circa 25 minuti indipendentemente dalla temperatura esterna o dall’umidità esterna
  • gli sbrinamenti cosi’ costantemente frequenti comportano un rapido esaurimento dell’accumulo di acqua tecnica con conseguente ciclo di ricarica ACS piuttosto frequente
  • l’unica azione che sembra ridurre la frequenza di sbrinamento e’ un aumento importante della potenza termica generata dall’unita’ esterna

Questo comportamento appare come problematico per i motivi seguenti:

  • elevata necessita’ di cicli di reintegro ACS che aumentano in modo importante i consumi elettrici
  • rumore molto frequente delle 2 valvole a tre vie => fastidioso ed immagino che i componenti siano soggetti ad usura
  • discontinuità nel funzionamento del riscaldamento, soprattutto quando la potenza termica richiesta dalla curva climatica non e’ particolarmente elevata

La svolta

La mia ragionevole certezza nasce alla fine delle vacanze natalizie quando trovo, grazie alla cintura di Google Search, i manuali di servizio della Daikin Altherma (sul sito ungherese di una società del gruppo Daikin – li trovate comunque nella sezioni documenti del blog).

Fantasticamente scopro che l’unita’ esterna usata dalla Daikin Altherma (ERLQ04-08CAV3) e’ identica a quella utilizzata dalla versione corrente della pompa di calore Daikin HPSU Compact (che ora si chiama Daikin Altherma integrated solar unit).

Ritengo quindi ragionevolmente che il manuale sia perfettamente applicabile anche all’unita’ esterna del mio modello (RRLQ006CAV3). Questa assunzione mi si ritorcerà contro per rendermi sereno, anzi sempre più inquieto.

Documentazione Daikin

Su questo documento e’ perfettamente descritto (finalmente !!!) l’algoritmo di sbrinamento dell’unita’ esterna:

Interpretando tale manuale, sembrerebbe che l’unita’ esterna della mia pompa di calore Daikin HPSU Compact (e tutte quelle degli utenti apparentemente afflitti dal problema) quando partano i de-frost non esca, come previsto, sostanzialmente mai dalla “Defrost Requesting Area” poiché la frequenza degli sbrinamenti Daikin rimane quasi costantemente a un ciclo ogni 25 minuti.

Come scrivevo sopra, alzando molto la potenza termica (tramite la temperatura di mandata) la frequenza si abbassa, nel mio caso, intorno all’ora ma mai alle 2 ore indicate nel manuale.
Anche questo comportamento e’ presente anche sugli altri utenti che manifestano il problema e sembra anomalo: alzando la potenza termica ci si aspetterebbe un aumento della frequenza di sbrinamento anziché una riduzione.

Sul forum abbiamo anche provato a fare una statistica sugli utenti monitorati (con cruscotti simili al mio) in base alla taglia della loro pompa di calore Daikin HPSU Compact:

  • 4 kW => 1 utente, non affetto dal problema
  • 6 kW => 2 utenti, affetti dal problema (incluso il sottoscritto)
  • 8 kW => 2 utenti, affetti dal problema
  • 11 kW => 2 utenti, non affetti dal problema

Quindi sul nostro campione statistico: 4 utenti su 7 affetti dal problema apparente (ovvero il 60%).

L’escalation

Forte del manuale Daikin Altherma ed in assenza totale di risposte (sia dal Centro Assistenza Tecnica Daikin locale che in mail) ho baldanzosamente tentato di fare escalation (stile “Il Milanese Imbruttito”). Il 12/01/2017 ho aperto un reclamo tramite il sito di Daikin Gruppo.

Incredibilmente il mattino dopo vengo contattato dal responsabile assistenza di Daikin Italia che mi rassicura che verranno a casa mia addirittura dei tecnici dal mitico centro di eccellenza tecnica di Genova ! WOW ! Semplicemente FANTASTICO !

Per quanto piuttosto faticoso accedere all’ascolto.

Arrivano i nostri

Il giorno 17/01/2017 la giornata campale: 2 tecnici dell’assistenza Daikin venuti da Genova ed il responsabile del CAT Daikin della mia zona hanno lavorato sulla mia pompa di calore per buona parte della giornata.

Davvero gentili e preparati. Ero il primo campione da analizzare, per raccogliere dati ed auspicabilmente risolvere il problema degli sbrinamenti costantemente frequenti (aka ogni 25 minuti sempre). Hanno risposto ad ogni mia domanda (usando anche un linguaggio adatto alla mia ignoranza).

Svolte le attività seguenti:

  1. verifica configurazioni unita’ interna
  2. analisi comportamento unita’ esterna mediante raccolta dati con PC – osservati 2 sbrinamenti Daikin da 25 minuti
  3. verifica del quantitativo del refrigerante (mediante estrazione dello stesso): riscontrati 1.330 grammi rispetto ai 1.600 grammi previsti per l’unita’ da 6 kW
  4. factory reset unita’ interna per eliminare eventuali “rumori” dovuti a strane configurazioni effettuate dal cliente (me)
  5. aggiunta di circa 20 litri d’acqua nell’accumulo interno (il galleggiante rosso non si vedeva, non anomalo, in 12 mesi e’ possibile)
  6. messa a vuoto dell’unita’ esterna per eliminare eventuale umidità
  7. caricamento nuovo gas nel peso previsto nominalmente (1.600 grammi)
  8. riavvio macchina e monitoraggio per raccolta dati
    appena riavviata 2 cicli defrost da 25 min e poi tutto pulito
    il suono dell’unita’ esterna e’ diventa regolare secondo l’orecchio assoluto del super tecnico di Genova
    la temperatura dell’evaporatore risulterebbe diversi gradi più alta rispetto a prima dell’aggiunta del gas
    la temperatura esterna era salita di 1,5 C rispetto a prima dell’aggiunta del gas
  9. raccomandata la pulizia scambiatore esterno ad inizio stagione (sia invernale che estiva)

Concordiamo di rimanere in contatto nei giorni successivi per:

  • vedere come si comporta la macchina (io)
  • feedback dall’analisi dei dati raccolti sul funzionamento dell’unità esterna prima e dopo l’aggiunta del gas (da parte di Daikin Genova e supporto di terzo livello in Belgio)
  • eventuale necessità di sostituzione della valvola a 3 vie 3UVDHW per la rumorosità

I risultati “in-discutibili”

Mi bastano purtroppo poche ore dalla partenza dei tecnici ed il calare della temperatura esterna per capire che purtroppo le cose non erano cambiate in modo significativo.

Mai suonare le campane a festa troppo presto. Ho dato libero sfogo alla mia passione per i numeri monitorando in modo iper puntuale gli sbrinamenti per i 7 giorni e traendone statistiche non discutibili:

  • in 7 giorni ci sono stati 174 sbrinamenti ! => la bellezza di 25 sbrinamenti / giorno in media
  • l’intervallo medio tra uno sbrinamento e quello successivo e’ di 44 minuti
  • non ci sono praticamente MAI cicli di sbrinamento distanti oltre 1 ora e 10 minuti
  • l’intervallo tra gli sbrinamenti sembra crescere leggermente col diminuire della temperatura esterna

Purtroppo confrontando questi dati con la documentazione di prodotto (Service Manual Daikin Altherm), l’unica conclusione che posso reiterare e’ che il mio esemplare di pompa di calore Daikin HPSU Compact non sia in linea con le specifiche (frequenza sbrinamenti).

Invio questa nuova analisi a Daikin il 24/01/2017.

Il file con tutti i dati defrost_daikin.

La risposta

“Premetto che in base ai dati raccolti il suo sistema funziona correttamente, abbiamo inviato info e registrazioni alla casa madre, rimaniamo quindi in attesa di una loro ulteriore conferma, appena ricevuta saremo lieti di condividerla con Lei. Per completezza le segnalo che le informazioni sulla logica di defrost, contenute nel Service Manual da Lei reperito, non riguardano le unità GBS (come la sua RRLQ006CAV3).”

Una riga di risposta, non basata su fatti ma su una auto-dichiarazione, per tutto quanto ho raccontato sopra.

Qualcosa continua a non tornarmi. E non sono affatto sereno (eufemismo). Vi spiego meglio perché.

Elevata necessita’ di cicli di reintegro ACS

Partiamo dai fatti osservati sugli andamenti degli assorbimenti elettrici:

  • il consumo elettrico totale della HPSU e’ stato di 198 kWh in 7 giorni
  • 174 sbrinamenti in 7 giorni
  • intervallo medio tra gli sbrinamenti di 44 minuti
  • mediamente ogni 6 sbrinamenti e’ necessario un ciclo di reintegro ACS
  • il consumo elettrico di un ciclo ACS e’ di circa 2,0 kWh elettrici

Possiamo ora fare delle assunzioni per fare delle stime sul comportamento atteso:

  • ideale prevederebbe, quando necessari, uno sbrinamento ogni 2 ore => avremmo avuto 64 sbrinamenti in 7 giorni => 11 reintegri ACS in 7 giorni
  • medio prevederebbe, quando necessari, uno sbrinamento ogni 80 minuti => avremmo avuto 96 sbrinamenti in 7 giorni => 16 reintegri ACS in 7 giorni
  • effettivo ha avuto 174 sbrinamenti in 7 giorni => 29 reintegri ACS in 7 giorni

Quindi in uno scenario:

  • ideale avrei “risparmiato” 18 reintegri ACS in 7 giorni => 36 kWh elettrici
  • medio avrei risparmiato 13 reintegri ACS in 7 giorni => 26 kWh elettrici

Sintesi sul comportamento:

  • effettivo => 198 kWh elettrici
  • medio => 172 kWh elettrici => il 13% in meno rispetto al reale
  • ideale => 162 kWh elettrici => il 18% in meno rispetto al reale

Conclusione: a causa degli sbrinamenti Daikin troppo frequenti i consumi elettrici potrebbero essere accresciuti tra il 13% ed il 18% rispetto al necessario.

Attenzione: questo non e’ lo scenario peggiore ! Purtroppo per ora non dispongo di dati sulla riduzione del COP in fase di riscaldamento dovuto ai continui on/off del sistema.

Rumorosità/usura valvole a 3 vie

Preferisco lasciarvi ascoltare questo video registrato in prossimità dell’unita’ interna durante uno dei 178 sbrinamenti Daikin (mi raccomando di non alzare il volume):

Durante la visita dei tecnici Daikin mi e’ stato detto che questa rumorosità e’ normale. E confermato anche via mail.

Immaginatevi l’unità interna posizionata nel vostro armadio in camera da letto come suggeriva una brochure Daikin. Oppure in soggiorno:

Ma forse la soluzione migliore per gestire (sfogarsi) gli sbrinamenti Daikin e’ questa:

Decidete voi la soluzione più adatta.

Discontinuità nel riscaldamento

Volevo far osservare uno dei comportamenti indotti dalle raffiche continue di sbrinamenti Daikin da 25 min:

Come si vede la sommatoria dei de-frost continui collegata ai tempi lunghi di ripartenza del compressore riduce di molto il tempo operativo effettivo del compressore e quindi di fatto tagliando drasticamente l’energia termica che e’ possibile produrre (pur disponendo di una potenza termico di picco molto più ampia).

Esprimendolo in numeri relativamente all’intervallo 17:31 (primo de-frost) -> 21:05 (quinto defrost) di questo esempio, abbiamo:

  • tempo totale: 3 ore 34 minuti
  • tempo compressore attivo in riscaldamento: 1 ora 32 minuti => 43% del tempo totale

Quindi, nella pratica di questa situazione, la potenza/energia termica viene tagliata del 57% rispetto a quella disponibile ! Per questo la climatica “corretta” non va più e per compensare occorre alzare la temperatura di mandata.

Conclusioni sugli sbrinamenti Daikin

Questa esperienza mi ha provato come cliente/consumatore. In primis per la difficoltà nell’accedere all’ascolto da parte di una grande azienda multinazionale. In definitiva, vista la risposta, per non essere comunque preso in considerazione.

Nonostante comprenda perfettamente molte logiche lavorando a mia volta in una grande azienda multinazionale.

Trovo invece incredibilmente interessanti e stimolanti le opportunità date dalla rete per mettere a fattor comune l’intelligenza e le competenza di tante persone (intelligenza sociale).

Che concludere per chi ha una pompa di calore o e’ interessato all’acquisto di una pompa di calore ?

Nonostante tutto e’ una scelta molto valida. La scelta deve essere basata sulle caratteristiche a noi necessari ed una azienda che ci garantisca il supporto tecnico. Oltre che per i costi.

Purtroppo gli sbrinamenti invernali sono un fattore assolutamente non trascurabile in inverno e possono portare spiacevoli sorprese. Se la scelta non e’ consapevole.

Dal piccolo dei casi raccolti nei forum, non tutte le Compact paiono affette dal comportamento che ho raccontato. Ma non ho trovato nessun “fortunello” col modello da 6 o kW.

Utenti di altre marche e modelli raccontano di una frequenza degli sbrinamenti molto inferiore alla mia (in alcuni casi di ordini di grandezza).

Quando scegliete una pompa di calore fate una scelta consapevole (chiedete e non accontentatevi di risposte generiche) anche in merito agli sbrinamenti, che d’inverno sono inevitabili e sani. Ma se si esagera …

Comprerei nuovamente Daikin ? Lascio a voi, che avete resistito fino a qui’, decidere la risposta !

Disclaimer

  • tutti i numeri e le mie analisi riportate in questo articolo sono basati sui dati pubblicamente disponibili su Funzionamento in tempo reale pompa di calore aria acqua
  • per la redazione di questo articolo non e’ stato fatto alcun maltrattamento su nessun esemplare di sbrinamento precoce

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