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Come abbattere le barriere architettoniche grazie alla tecnologia

    Come abbattere le barriere architettoniche grazie alla tecnologia

    Per alcune persone, azioni semplici come attraversare la strada o scendere e salire le scale rappresentano vere e proprie sfide insormontabili. Purtroppo, ancora oggi il tema delle cosiddette barriere architettoniche è ancora caldo.

    Tantissime persone, infatti, come gli anziani e i disabili sono spesso penalizzati nei loro spostamenti, in quanto molti luoghi sono inaccessibili per via di tali barriere. Tuttavia, negli ultimi anni, la situazione è migliorata grazie all’aiuto di dispositivi tecnologici in grado di consentire alle persone con difficoltà di muoversi più agevolmente, favorendo la loro indipendenza. La tecnologia, infatti, ha reso possibile eliminare o comunque aggirare tutte le barriere architettoniche che riducono l’indipendenza delle persone.

    Cosa sono le barriere architettoniche?

    Le persone con difficoltà deambulatorie, come gli anziani oppure i soggetti con problematiche fisiche, non sempre possono muoversi in autonomia e svolgere tutte le loro faccende quotidiane con serenità, specialmente dove ci sono molti gradini. Tutti, però, hanno il diritto di poter raggiungere qualsiasi luogo (uffici pubblici, banca, edifici scolasti ecc.) anche senza l’ausilio di terze persone. In caso ciò non fosse possibile, allora, ci si trova dinanzi a barriera architettoniche, definite dalla legge 503 del 24 luglio 1996 “tutti gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità”.

    Inoltre, il DM 236/89, attuativo della legge, prevede le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità degli edifici. Con il primo termine, si fa riferimento alla possibilità di raggiungere un edificio pubblico o privato, e fruire di spazi e attrezzature in maniera sicura ed autonoma; la visitabilità, invece, fa riferimento alla possibilità delle persone con ridotte capacità motorie di accedere agli spazi di un determinato fabbricato, e almeno a un servizio igienico per unità immobiliare; l’adattabilità indica la possibilità di modificare lo spazio costruito con costi limitati, in modo da renderlo accessibile ai disabili.

    Per tale ragione, sempre più luoghi pubblici hanno iniziato ad avvalersi di strumenti tecnologici al fine di sostituire l’aiuto dell’uomo, come i montascale, gli ascensori e i miniascensori per interni. Questi strumenti, infatti, consentono di superare i limiti dovuti ai progetti urbanistici antichi, realizzati senza tener conto delle esigenze dei diversamente abili.

    Tipi di barriere architettoniche: le scale

    Uno dei problemi più grandi da superare per le persone con disabilità motoria sono le scale. Secondo quanto stabilito dalla legge, le scale degli edifici pubblici devono presentare un andamento omogeneo e regolare per tutta la durata del percorso. Inoltre, è preferibile che i gradini siano a pianta rettangolare, con profilo continuo e spigoli arrotondati.

    Per quanto riguarda le dimensioni, è prevista una larghezza minima di 120 cm, con pedata limitata e costante. Il parapetto, invece, deve avere un’altezza minima di 100 cm, mentre i gradini devono avere un corretto rapporto tra altezza e pedata. Per le scale ad uso privato, invece, le misure sono diverse, e la larghezza minima è di 80 cm.

    In ogni caso, il rispetto dei requisiti stabiliti per legge non garantisce una piena accessibilità dei luoghi.

    La tecnologia e le barriere architettoniche

    Come anticipato, lo sviluppo della tecnologia ha facilitato l’eliminazione delle barriere architettoniche. In genere i disagi più diffusi riguardano i condomini. Spesso, infatti, tali immobili sono sprovvisti di ascensori, il che rende particolarmente difficile la vita di chi non ha la possibilità di scendere le scale, come ad esempio persone anziane o disabili (si pensi ad esempio a chi ha difficoltà ambulatorie e si trova su una sedia a rotelle).

    Ebbene, per aiutare tali persone in genere si fa ricorso all’installazione di miniascensori per interni, ovvero, ascensori di piccole dimensioni da poter installare in quasi tutti gli immobili. Questi ultimi, infatti, possono essere installati anche nelle ville o in abitazioni monofamiliari. Nel caso in cui non sia possibile ricorrere all’installazione di un ascensore (magari a causa dei costi necessari, o delle impossibilità strutturali dell’immobile) è possibile ricorrere ad altri strumenti tecnologici come ad esempio il montascale.

    Quest’ultimo risulta essere particolarmente comodo sia nei condomini, sia nelle abitazioni singole o addirittura negli uffici. Ma non solo: i montascale a pedana possono essere installati anche all’esterno dell’abitazione, in modo da favorire l’accesso in determinati ambienti.

    Infine, è doveroso sottolineare che esistono alcune situazioni architettoniche piuttosto particolari dove non risulta possibile o comunque non è consigliabile installare un montascale o un ascensore. In questi casi particolari potrebbe essere una buona idea puntare su una piattaforma elevatrice, che permette di superare la barriera architettonica (in genere si tratta di rampe di scale) spostandosi con un movimento verticale. Si tratta di piattaforme simili, almeno per il funzionamento, ad un ascensore, a differenziarle da quest’ultimo sono le dimensioni decisamente più ridotte.

    Grazie a questi particolari dispositivi è possibile superare ostacoli importanti, che vanno dai pochi centimetri fino ad arrivare ai cinque metri di altezza. Tuttavia, l’installazione di questi dispositivi necessita di uno studio preliminare molto approfondito e scrupoloso, il che comporta tempi di installazione decisamente più lunghi a causa della complessità della piattaforma.

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