Peugeout e-208 auto elettrica.
Migliori video recensioni auto elettrica Peugeot e-208
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Peugeout e-208 auto elettrica.
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Vuoi assicurarti la documentazione video di qualsiasi evento ti possa accadere mentre sei alla guida o la tua autovettura e’ in parcheggio ? Scopri come scegliere una dash cam auto o telecamera per auto come la Aukey 4K DRS1 o la Aukey FHD 1080p DR02 nella mia recensione completa.
Se ti interessa la sicurezza in mobilita’, leggi anche i miei articoli su:
Il primo quesito che sorge spontaneo e’ se sia ancora attuale acquistare una telecamera per auto o Dash Cam invece di utilizzare lo smartphone con un’app dedicata.
La risposta e’ decisamente affermativa per i motivi seguenti:
Partiamo dalle caratteristiche a cui porre particolare attenzione quando scegliamo una nuova telecamera per auto o dash cam:
Approfondiamo meglio alcune di questi aspetti.
In funzione della qualità dei video prodotti dalla dash cam:
Come riferimento ho sintetizzato in questa tabella le risoluzioni video standard ed i corrispondenti sensori d’immagine necessari:
Denominazione | Risoluzione (Pixel) | Sensore (MPixel) | |
---|---|---|---|
4K | Ultra HD | 3840 x 2160 | > 8,3 |
2K | Quad HD | 2560 x 1440 | > 3,7 |
1080p | Full HD | 1920 x 1080 | > 2,1 |
720p | HD | 1280 x 720 | > 0,9 |
Se aggiungiamo la profondità di colore e la frequenza dei fotogrammi (frame rate) otteniamo dimensioni particolarmente importanti dei file memorizzati:
Questi numeri spiegano perché si usino algoritmi di compressione o codifica video, come H.264 e meglio ancora H.265, per ridurre drasticamente il volume effettivo di dati memorizzati o scambiati:
Nell’utilizzo pratico di una telecamera per auto, un frame rate di 30 fps e’ più che sufficiente; 60 fps o superiori servono quando dobbiate fare anche slow-motion.
Verificate il modello di sensore di immagine e processore vi permette di controllare che le prestazioni dichiarate, in termini di qualità video, siano effettivamente realistiche.
Come riferimento ho raccolto i sensori di immagine più utilizzati dai modelli più potenti disponibili sul mercato:
PRODUTTORE | MODELLO | RISOLUZIONE | |
GC2053 | GC2053 | 2,0 MPixel | fino a HD |
OmniVision | OV4689 | 4,1 MPixel | fino a 2K |
ON Semiconductor | AR0521 | 5,1 MPixel | fino a 2K |
Sony | IMX317 | 8,5 MPixel | 4K UHD |
Sony | IMX335 | 5,1 MPixel | fino a 2K |
Sony | IMX326 | 6,8 MPixel | fino a 2K |
Sony | IMX355 | 8 MPixel | |
Sony | IMX415 | 8,5 MPixel | 4K UHD |
OmniVision | OS08A10 | 8,3 MPixel | 4K UHD |
Ad esempio la dash cam auto Aukey 4K DR02, dotata di sensore d’immagine AR0521, può arrivare al più ad una risoluzione video 2K. Il suo nome commerciale e’ quindi un po’ fuorviante per quanto le caratteristiche tecniche siano coerenti tra di loro.
Ho provato a stilare una lista non esaustiva dei migliori modelli di telecamera per auto disponibili sul mercato italiano che abbiano una risoluzione video massima 4K Ultra HD (2160p) vera:
In questa tabella riepilogativa ho provato a mettere a confronto i principali modelli di dash cam Aukey:
Impossibile visualizzare la tabella.Se volete un modello 4K UHD dovete scegliere la dash cam Aukey DRS1 che consente anche, grazie alla connettività WiFi, la gestione mediante smartphone con l’app AUKEY Dash.
Come potete anche notare nessuno dei modelli di dash cam Aukey dispone di GPS integrato per cui occorre acquistare e collegare un’antenna esterna con sensore GPS per dash cam.
Il modello di punta della gamma e’ la dash cam 4K Aukey DRS1:
Vediamo quali sono le caratteristiche principali della dash cam 4K Aukey DRS1:
Video 4K
Grazie a sensore Sony IMX415, CPU NT96670, apertura focale f/1.8 e display da 2″, la Aukey 4K Dash Cam DRS1 è in grado di catturare le immagini dei tuoi viaggi con maggior nitidezza sia di giorno che di notte.
Connettività WiFi
Grazie alla connessione WiFi ed all’app AUKEY Dash, puoi comodamente trasferire i video dalla dash cam 4K Aukey DRS1 al tuo smartphone dove potrai anche condividerli con i tuoi amici.
Qualsiasi condizione meteo
La dash cam 4K Aukey DRS1 può funzionare a temperature comprese tra -30°C e -75°C ed e’ quindi adatta a inverni gelidi ed estate torride.
GPS esterno
Connettendo un’antenna GPS esterna o l’antenna AUKEY GM-32, è possibile aggiungere informazioni sulla localizzazione per rendere le registrazioni video più complete ed accurate.
Registrazione automatica
Grazie all’accelerometro integrato, la dash cam 4K Aukey DRS1 cattura tempestivamente le situazioni di emergenza e blocca automaticamente la registrazione, impedendo sovrascritture.
Installazione versatile
Installazione semplice, ovunque e in qualsiasi momento. Sono possibili due modalità per fissare la dash cam 4K Aukey DRS1 in posizione ottimale.
Nella confezione sono inclusi:
Personalmente ho provato la dash cam Aukey FHD 1080p DR02:
Le caratteristiche principali della dash cam Aukey FHD 1080p DR02 sono le seguenti:
Ho acquistato rispettiamente:
Come potete vedere, all’interno della confezione della dash cam auto Aukey DR02 sono inclusi:
Pulsante | Registrazione | Playlist & Setup | Playback |
---|---|---|---|
Registrazione d'Emergenza | Ritorna | Ritorna / Ferma | |
- Playlist (breve) - Accendi / Spegni Registrazione Audio (Lungo) | Su | Cancellare / Riavvolgere | |
- Installazione (breve) - Scatta foto (lungo) | Giu' | Stop&Riprendi / Avanti Veloce | |
- Accendi / Spegni Schermo | Entra / Conferma | Play / Pausa | |
RESET | Premere brevemente per ripristinare le impostazioni di fabbrica |
L’abitacolo della mia auto prima e dopo il montaggio della dash cam Aukey FHD 1080p DR02:
La dash cam Aukey FHD 1080p DR02 vista da dentro e fuori il parabrezza:
Particolari del cablaggio del sensore GPS Aukey GPS-32 aggiuntivo:
Volkswagen ID.3 auto elettrica.
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Hyundai Kona Electric auto elettrica.
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Recensione e prova su strada della Nissan Leaf: per approfondire tutte le caratteristiche che distinguono quest’auto elettrica da un veicolo tradizionale.
Se non lo hai ancora fatto leggi il mio articolo sulle migliori auto elettriche economiche.
La Nissan Leaf utilizza il motore elettrico Nissan EM57 disponibile in due versioni a seconda dell’inverter:
Il codice del componente originale è 290A0-5SA0A; in questo video potete vedere com’è fatto visto che qualcuno ne ha smontato uno della generazione (non troppo differente):
La Nissan Leaf è disponibile in due versioni che si differenziano per potenza del motore elettrico e capacità delle batterie:
La chimica delle batterie è basata su litio ed ossido di manganese (LiMn2O4) – LMO.
Vi propongo anche questo primo video che illustra l’evoluzione tecnologica delle batterie nelle diverse versioni:
Mentre in quest’altro video il pacco batterie viene smontato:
Utilizzando il simulatore online possiamo vedere come l’autonomia della Nissan Leaf, con batteria da 40 kWh, vari con la velocità media e la temperatura esterna:
Per la simulazione ho utilizzato le condizioni seguenti:
Come potete vedere l’autonomia cambia moltissimo guidando in città in primavera rispetto ad andare in autostrada in inverno.
Oltre ad alleggerire il piede pesante, la Nissan Leaf ci viene incontro per ridurre i consumi con due armi a nostra disposizione:
Per ottenere il massimo chilometraggio dalla tua Nissan Leaf, usa insieme B mode ed Eco Mode.
Sull’estremità anteriore del cofano si trovano le prese di ricarica:
In particolare sono riconoscibili i due connettori di ricarica CHAdeMO e Type 2:
Il caricatore di bordo della Nissan Leaf prevede i seguenti limiti di potenza nella fase di ricarica:
Tenete comunque conto che la potenza di ricarica è comunque limitata e scendere al crescere del livello di ricarica come visibile in questo diagramma relativa alla ricarica DC con una colonnina fast da 50 kW:
E’ possibile ricarica la Nissan Leaf in tre modalità differenti:
Tenendo conto del consumo medio di circa 170 Wh/km, possiamo calcolare la velocità di ricarica massima (espressa in km di autonomia recuperati ogni ora) a seconda della modalità di ricarica e del pacco batteria:
Modalità | Velocità (km/h) |
---|---|
Presa domestica (2,3 kW) | 14 |
Type 2 AC (6,6 kW) | 39 |
CHAdeMO DC (50 kW) | 235 |
Sicuramente se il caricatore di bordo in AC avesse una potenza di ricarica di 22 kW come altri modelli, la velocità di ricarica in molte colonnine elettriche migliorerebbe parecchio.
Per prepararmi al test su strada ho provato a vedere la disponibilità di colonnine elettriche con potenza di ricarica compatibile con i due modelli di Nissan Leaf nella mia zona utilizzando l’app Nextcharge:
Tipo 2 ≥ 7 kW
CHAdeMO ≥ 50 kW
Acquistando una Nissan Leaf si accede anche al servizio Nissan Charge basato su una delle reti di ricarica pubbliche più grandi d’Europa.
Un’auto elettrica è un oggetto intelligente per sua natura, per cui ci si aspetta di trovare un sacco di funzionalità di assistenza alla guida anche in modelli di fascia media o bassa.
La Nissan Leaf non tradisce in alcun modo le aspettative:
Questo video mostra molto bene le funzioni di assistenza alla guida:
Nissan ProPilot è il pacchetto di funzionalità per guidare con la massima comodità e sicurezza in autostrada o tangenziale:
E’ disponibile anche l’opzione ulteriore ProPilot Park per parcheggiare automaticamente, controllando sterzo, acceleratore, freni, cambio e freno di stazionamento e che può anche riconoscere un parcheggio libero.
La Leaf adotta la piattaforma Nissan Intelligent Mobility che offre le seguenti funzionalità:
All’interno della Nissan Leaf possiamo trovare:
Il cruscotto della Nissan Leaf è dotato di un display a colori che è possibile personalizzare:
Nel display sul lato sinistro, possiamo in particolare selezionare tra quattro differenti modalità di visualizzazione:
L’app NissanConnect Services, disponibile per Android ed iOS, permette la gestione da remoto tramite smartphone del veicolo offrendo le funzionalità seguenti:
Le principali funzionalità disponibili nell’app NissanConnect Services sono le seguenti:
Localizzatore auto
Attivazione clacson e luci
Blocco e sblocco delle portiere
Accensione del climatizzatore
Superamento limite di velocità
Uso fuori orario
Entrata ed uscita da un’area
Pressione pneumatici
Stato airbag
Numero viaggi effettuati
Distanza percorsa
Tempo impiegato
Quantità di CO2 risparmiata
Verifica livello batteria
Gestione ricarica
Ricerca stazioni di ricarica più vicine
Collegando il proprio smartphone iPhone o Android alla Nissan Leaf attraverso la presa USB è possibile utilizzare Apple CarPlay o alternativamente Android Auto.
In questo modo potremo:
Leggi anche il mio articolo sulle migliori app per colonnine e ricarica auto elettriche.
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Vorresti spendere meno per la tua auto? Non sei ancora passato all’elettrico ? Scopri alcuni suggerimenti pratici su come risparmiare carburante spiegati in modo approfondito ed utilizza strumenti smart come le app Google Maps, Prezzi Benzina, Via Michelin e Fuelio. Scopri anche come diventare campione di risparmio usando un dongle OBD2 con le app Torque Pro o Car Scanner Pro con il tuo veicolo.
Il punto di partenza per capire come risparmiare carburante è sapere dove viene consumato nel funzionamento di un autoveicolo.
In un’auto con motore a combustione interna, solo tra il 12% ed il 30% dell’energia contenuta nel carburante viene utilizzata effettivamente per assicurare il movimento del veicolo, tutto il resto viene perso nell’inefficienza intrinseca del motore e della trasmissione del movimento alle ruote.
Possiamo rappresentare l’uso dell’energia del carburante, nel caso di guida cittadina, in questo schema riepilogativo:
Possiamo anche rappresentare il tutto in forma tabellare, differenziando i percorsi cittadini da quelli in autostrada:
Città | Autostrada | |
---|---|---|
Perditore motore | 62% | 69% |
Fermate | 17% | 4% |
Trasmissione | 6% | 5% |
Freni | 6% | 2% |
Rotolamento pneumatici | 4% | 7% |
Attrito aerodinamico | 3% | 11% |
Accessori | 2% | 2% |
Ci sono alcune perdite intrinseche dovute alla tecnologia utilizzata, in particolare le perdite termodinamiche del motore (calore prodotto) e quelle di trasmissione del movimento alle ruote, sulle quali i margini individuali che abbiamo sono limitati alla scelta del tipo e modello di autoveicolo:
A parità di autoveicolo, ci sono però una serie di inefficienze su cui possiamo agire tramite lo stile di guida e la gestione del mezzo per risparmiare carburante, in particolare:
Tutte queste aree di miglioramento si applicano a qualsiasi tipo di autoveicolo, anche quelli elettrici.
Abbiamo tutti gli elementi per individuare una serie di accorgimenti pratici su come risparmiare carburante.
La velocità del veicolo influenza le forze di attrito che si oppongono al suo movimento:
Alle velocità maggiori, anche una piccola riduzione può permettere di risparmiare carburante in modo significativo.
Il consumo di carburante dovuto all’attrito di rotolamento, oltre che con la velocità, varia anche in funzione del tipo di penumatico e della sua pressione.
La normativa europea prevede che tutti gli pneumatici siano dotati di un’etichetta contente anche la resistenza al rotolamento.
La resistenza al rotolamento è espressa su 5 classi, indicate con le lettere da A (minor consumo di carburante) ad E (maggior consumo di carburante): da una classe all’altra, il consumo di carburante aumenta di circa 0,1 litri/100 km.
Per risparmiare carburante scegli pneumatici con resistenza al rotolamento in classe A o B.
Per quanto riguarda invece la dipendenza dalla pressione degli pneumatici, in linea di massima ogni 0,2 bar in meno, il consumo di carburante aumenta di circa l’1%.
Prendete la pressione raccomandata dal costruttore che trovate nel manuale d’uso, sul telaio all’interno della portiera o sul tappo del serbatoio: aggiungete fino a 0,5 bar in più e potrete risparmiare carburante fino ad un 3% di carburante.
Non scordare di misurare periodicamente la pressione degli pneumatici poiché possono perdono circa 0,1 bar ogni mese.
E’ talmente ovvio che non viene fatto: a veicolo fermo spegnete il motore. Un’auto in folle può consumare tra gli 0.8 e gli 1,2 litri/ora.
Per gli autoveicoli dotati di sistema automatico di start/stop è conveniente l’utilizzo addirittura dal primo secondo, per tutti gli altri conviene già partire da 5-10 secondi.
Immaginate quante fermate facciamo ogni giorno tra semafori e code: nel caso di traffico urbano potremmo risparmiare carburante fino al 10%.
I motori moderni sono più efficienti con bassa velocità di rotazione e coppia elevata.
Quindi, a parità di velocità di marcia del veicolo, usare il motore con un basso numero di giri consuma meno carburante e permette di viaggiare con maggiore sicurezza.
In questo diagramma illustrativo è rappresentata la relazione tra il consumo di carburante, la velocità di percorrenza e la marcia inserita:
Come potete vedere, anche a basse velocità, il risparmio di carburante può essere davvero molto importante. Parliamo anche di oltre i 30% alle velocità intermedie.
La raccomandazione per risparmiare carburante, valida anche nei centri urbani ed in salita, è di:
Fate un’eccezione solo quando vi immettete in una corsia o durante i sorpassi.
Possiamo anche vedere il diagramma che rappresenta il consumo specifico di carburante in funzione del regime di rotazione del motore:
Un indicatore piuttosto preciso è quindi il numero di giri del motore presente sul vostro cruscotto: tanto sono maggiori, tanto più grande sarà il consumo di carburante; per risparmiare carburante passate in seconda:
Sfruttare l’inerzia permette di risparmiare carburante.
Prima di un incrocio, ad esempio, non frenate ma lasciate andare la macchina sollevando l’acceleratore: il motore continuerà a girare ma senza consumare carburante.
In generale il segreto è quello di rallentare l’auto utilizzando il pedale del freno il meno possibile, anticipando la la fase “passiva” della guida e sfruttando il più possibile l’energia cinetica del veicolo.
Per farlo è necessario mantenere un’adeguata distanza dal veicolo che ci precede per avere lo spazio necessario a decelerare con un utilizzo ridotto dei freni. Oltre al risparmio di carburante, il vantaggio è anche quello di limitare l’usura di freni e frizione.
Vediamolo con un primo esempio comparativo di un guidatore previdente (in verde) con uno ordinario (nero) che affrontano un rallentamento causato dalla coda:
Oppure un secondo esempio con un semaforo che, se opportunamente previsto, non richiede necessariamente di fermarsi:
Prevedere le perturbazioni alla guida, vuole anche implicitamente direi di cercare di mantenere una velocità uniforme, evitando accelerazioni seguite da frenate inutili.
Le macchine più recenti sono dotate di cruise control adattivo, ovvero un sistema di regolazione automatica della velocità che mantiene anche la distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede.
Per risparmiare carburante ed aumentare la sicurezza, vi consiglio di utilizzare il cruise control adattivo il più possibile, anche nei centri abitati, avendo l’accortezza di impostare una distanza di sicurezza sufficientemente ampia.
Mentre il riscaldamento invernale utilizza principalmente il calore smaltito dal motore termico durante il suo funzionamento, il funzionamento del climatizzatore per raffrescare implica un consumo di carburante addizionale.
Non appena la temperatura esterna è inferiore ai 18 °C spegnete il climatizzatore, ad eccezione di quando serva per togliere l’appannamento del parabrezza con forte umidità.
In generale, per risparmiare carburante, utilizzate tutti gli accessori solo quando sia strettamente necessario.
Eliminate il superfluo dall’auto: il peso causa un maggiore consumo di carburante.
Ogni 20 chili di peso aggiuntivo si consuma circa lo 0,5 – 1,0 % di carburante in più.
A causa della maggiore resistenza all’aria, viaggiando con un portapacchi o box da tetto si consuma molto più carburante:
Le raccomandazioni per risparmiare carburante sono le seguenti:
Pianificare il viaggio in anticipo vi consentirà di scegliere il percorso migliore tenendo conto anche delle condizioni di traffico e quindi risparmiare carburante.
Trovare le stazioni di rifornimento con i prezzi migliori per risparmiare sul carburante: Prezzi Benzina, Fuelio, Drivvo, Simply Auto.
Monitorare e misurare i consumi e lo stile di guida per poter risparmiare carburante: Fuelio, Torque Pro e Car Scanner Pro.
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Vuoi conoscere la posizione esatta della tua auto ? Puoi farlo con un GPS tracker per auto: scopri come funziona un localizzatore GPS per auto con SIM come Winnes o Lekemi TK905, TKSTAR, Runic e PAJ-GPS. E se ti serve una SIM per GPS tracker auto prova Vodafone Easy Control o Things Mobile.
Per migliorare la sicurezza del tuo autoveicolo potresti anche considerare una telecamera per auto dash cam. Se vuoi bene al tuo animale, leggi invece l’articolo sul localizzatore GPS per cani Tractive.
Partiamo approfondendo come funziona un localizzatore GPS per auto: l’obiettivo principale di un localizzatore GPS e’ quello di determinare con sufficiente precisione la posizione dell’oggetto che ci interessa e di comunicarcela.
La rilevazione della posizione geografica può essere fatta mediante:
Un tracker auto e’ basato sulla tecnologia satellitare GPS, come il nostro smartphone quando utilizziamo Google Maps, che consente di rilevare con altissima precisione la posizione in qualsiasi punto del mondo rispetto a quello in cui troviamo:
Una modalita’ molto piu’ semplice e’ quella dell’uso della tecnologia bluetooth, la stessa con cui utilizzare auricolati senza fili con lo smartphone, che pero’ consente di raggiungere una distanza massima tra i 20 ed i 50 metri.
Infine sono anche disponibili alcuni soluzioni in cui viene utilizzato un segnale radio di comunicazione col tracker e che consente di raggiungere fino ai 500 metri di distanza.
E’ importante notare che un localizzatore GPS funziona bene all’aperto mentre potrebbe non essere cosi’ preciso all’interno di edifici. In alcuni dispositivi la posizione e’ rilevata anche mediante la rete cellulare (LBS o Location Based Service). In questo caso il raggio solitamente è compreso tra i 300 mt e i 2km e si ottiene tramite la triangolazione di celle telefoniche, più celle sono presenti minore sarà il raggio. La localizzazione LBS funziona anche in spazi coperti.
La trasmissione della posizione avviene utilizzando una scheda SIM inserita nel dispositivo (mediante SMS o rete dati GPRS).
Dopo aver compreso come funziona un localizzatore GPS per auto, prenderemo in considerazione esclusivamente localizzatori basati su tecnologia GPS perché più versatili per coprire esigenze molteplici.
Dopo aver esplorato la tecnologia di rilevazione della posizione, vediamo le funzionalità principali che caratterizzano un tracker auto che dobbiamo prendere in considerazione per scegliere il modello più adatto alle nostre esigenze:
Ascolto ambientale da remoto | Tracking posizione in tempo reale e storico | ||
Capacità e durata batteria | Allarme movimento, posizione, velocità | ||
Peso | SIM per GPS tracker auto inclusa | ||
Dimensioni | Canone mensile |
Ho selezionato i migliori modelli di localizzatore per auto disponibili sul mercato italiano:
Marca | Modello | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
TKR1 Evo | ● | ● | 450 mAh | Prezzo non disponibile | |||
TK816 | ● | ● | 42,98 € | ||||
TK905 | ● | ● | ● | 5.000 mAh | 59,98 € | ||
TK905B | ● | ● | ● | 10.000 mAh | |||
TK915 | ● | ● | ● | 10.000 mAh | |||
CarLock Basic | ● | ● | ● | ||||
CarLock | ● | ● | ● | 44,90 € | |||
FMB920 | ● | ● | ● | Prezzo non disponibile | |||
Allround Finder | ● | ● | 20 giorni | ● | 29,99 € | ||
Car Finder | ● | ● | ● | ||||
Power Finder | ● | ● | 50 giorni | ● | 49,99 € |
Tenete conto che i vari modelli di localizzatore GPS tracker Winnes, Lekemi o TKSTAR sono prodotti assolutamente identici ma venduti con marchi differenti.
I modelli di localizzatore tracker auto GPS Winnes o TKSTAR TK816, TK905 e TK915 nascono per monitorare la posizione di auto e veicoli in genere.
Nello schema seguente vediamo rappresentato come funziona questo localizzatore GPS per auto con app come i tracker TKSTAR o Winnes:
La localizzazione della posizione viene effettuata dal GPS tracker Winnes o TKSTAR TK905 utilizzando sia la tecnologia satellitare che quella basata sulla telefonia cellulare LBS, assicurando quindi il tracciamento anche all’interno di edifici. I dati rilevati vengono inviati in cloud consentendo cosi’ la gestione remota mediante un’app dedicata su smartphone.
Il localizzatore tracker auto GPS Winnes o TKSTAR TK905 può essere installato in un tempo rapidissimo grazie al magnete in dotazione:
Vediamo le funzioni principali del localizzatore GPS tracker auto Winnes o TKSTAR TK905:
Il localizzatore GPS tracker per auto Winnes o TKSTAR TK905 non e’ dotato di SIM per cui dovrete acquistare una SIM per GPS tracker auto col provider che preferite, come ad esempio la Vodafone Easy Control di formato standard:
La batteria interna da 5.000 mAh del localizzatore Winnes GPS tracker o Lekemi o TKSTAR TK905 garantisce una autonomia lunghissima per ciascuna ricarica (tra 30 e 60 giorni in stand-by): per vostra comodità vi consiglio l’acquisto congiunto di un caricabatterie da collegare in modo fisso direttamente alla batteria della vostra auto.
Il localizzatore GPS tracker Winnes / TKSTAR TK905 si presenta nel modo seguente:
Dimensioni (90 x 72 x 22) e peso (168 g) limitati, uniti alla batteria interna, consentono l’installazione del localizzatore Winnes GPS tracker / TKSTAR TK905 praticamente ovunque.
Oltre al localizzatore Winnes GPS tracker / Lekemi / TKSTAR TK905 e’ possibile scegliere anche tra gli altri altri modelli:
E’ disponibile il manuale in italiano per il localizzatore GPS Tracker TKSTAR o Winnes TK905 e TK915 piuttosto completo.
Le app da utilizzare con il localizzatore GPS tracker auto Winnes o TKSTAR TK905 sullo smartphone
Le funzionalità principali dell’app TKSTAR GPS per tracker localizzatore Winnes o TKSTAR TK905 sono le seguenti:
Il TKR1 Evo e’ un GPS tracker per auto con SIM dalle dimensioni e dal peso ridottissimi:
Per il funzionamento necessita di una micro-SIM per GPS tracker auto abilitata a voce, SMS e dati GPRS, come ad esempio la già citata Vodafone Easy Control.
La posizione viene rilevata con tecnologia satellitare GPS e cellulare LBS, per quanto il dispositivo sia progettato per funzionare all’esterno.
La gestione remota del tracker auto da smartphone avviene mediante l’app AIBEILE disponibile sia per Android che iOS:
Le funzionalità principali di questo tracker auto sono:
Per l’utilizzo fisso come GPS tracker per auto, data la capacita’ estremamente limitata della batteria interna, vi consiglio di acquistare l’alimentatore via presa OBD.
Sono disponibili le istruzioni in italiano del localizzatore per auto TKR1 Evo.
PAJ e’ una società tedesca nata nel 2011 e specializzata in localizzatori GPS.
All’interno della sua gamma di prodotti ci sono tre modelli pensati per autovetture:
Magnete per installazione
Allarme di movimento
Batteria estesa
Resiste a schizzi
Modello entry level
Adatto ad altri usi
Resiste a schizzi acqua
Pulsante di emergenza
Plug&Play presa OBD
Nessuna ricarica
Allarme se scollegato
Pulsante di emergenza
Tutti i modelli di tracker auto PSJ-GPS sono dotati di SIM. E’ necessario un abbonamento mensile per utilizzare i servizi in cloud.
Le funzionalità principali del localizzatore per auto PAJ-GPS sono le seguenti:
Tracking posizione in tempo reale | Storico posizione ultimi 100 giorni | ||
Configurazione allarmi mediante app | Allarmi via e-mail e push notification | ||
Supporto gratuito | Gestione multi-device | ||
Installazione e configurazione facilitata | Gestione da PC, smartphone e tablet |
Interessante anche l’elenco di allarmi disponibili nei GPS tracker PAJ-GPS:
Avviso movimento/vibrazione | Pulsante SOS allarme | ||
Allarme uscita da zona definita | Allarme batteria | ||
Allarme velocità |
La gestione del localizzatore per auto PAJ-GPS avviene tramite l’app ONLINE FINDER Portal, disponibile sia per Android che iOS.
Sono disponibili le istruzioni in italiano.
Runic.Io e’ una soluzione dell’azienda italiana iMotion di Bologna.
Le caratteristiche e funzionalità principali di Runic.Io sono le seguenti:
Il localizzatore GPS tracker per auto Runic.Io e’dotato di SIM ed e’ necessario un abbonamento mensile per utilizzare i servizi in cloud.
Le gestione avviene mediante l’app Runic.io, disponibile sia per Android che iOS.
Things Mobile e’ un operatore mobile globale dedicato all’IoT.
Le caratteristiche principali del servizio Things Mobile sono le seguenti:
Vodafone Easy Control è l’offerta dedicata alle SIM inserite nei dispositivi smart per la gestione dei sistemi di antifurto, domotica, localizzazione e monitoraggio remoto come i GPS tracker auto:
Nel dettaglio l’offerta Vodafone Easy Control, ottimale come SIM per GPS tracker auto, include:
Se stai valutando l’acquisto una nuova auto elettrica come me, scopri come la ricarica domestica diventi eccezionalmente conveniente se accoppiata ad un impianto fotovoltaico: guida completa a fotovoltaico ed auto elettrica.
A differenza di un’auto tradizionale il pacco batteria di un’auto elettrica può essere ricaricato, attraverso l’apposito connettore presente sul veicolo:
E’ possibile ricaricare un’auto elettrica in tre modalità, caratterizzate da velocità di ricarica crescente:
Caricatore portatile
Cavo di ricarica per presa domestica, in dotazione all’auto o da acquistare come accessorio.
Wall Box
Stazione di ricarica a parete fissa nel proprio garage o in piccole strutture ricettive.
Colonnina di ricarica
Colonnine pubbliche e colonnine a ricarica rapida situate in luoghi pubblici, parcheggi aziendali e stazioni di ricarica.
Gli standard utilizzati per il connettore di ricarica e le relative potenze di ricarica massime possibili sono i seguenti:
Type 2
CCS Combo 2
CHAdeMO
Nella pratica il formato CHAdeMO è utilizzato solo dalla giapponese Nissan Leaf.
Per ricaricare un’auto elettrica a casa in garage è possibile utilizzare il connettore Type 2, detto anche Mennekes.
La normativa europea di riferimento prevedere quattro modalità di carica, di cui due sono applicabili per ricaricare un’auto elettrica a casa in garage:
Modo 2 (Caricatore portatile)
Il veicolo elettrico è collegato ad una presa di corrente classica mediante un cavo dotato di un sistema di sicurezza (control box). Può essere possibile impostare la potenza di ricarica manualmente sul dispositivo.
La corrente di ricarica può arrivare fino a 32 A (monofase e trifase).
Modo 3 (Wall Box)
La ricarica avviene tramite un dispositivo collegato permanentemente alla rete elettrica che integra la control box e può regolare automaticamente la potenza.
Corrente di ricarica tipica è fino a 32 A (monofase e trifase) anche se non ci sono limiti normativi.
Se, come probabile, intendete ricaricare tutti i giorni la vostra auto elettrica a casa in garage, raccomando assolutamente l’installazione di un Wall Box.
Un caricatore portatile permette di effettuare la ricarica della vostra auto elettrica tramite una presa elettrica ordinaria dove non sia disponibile una stazione di ricarica con connettore Type 2.
Potenza e velocità di ricarica saranno limitate dalla presa di corrente tradizionale a cui vi collegate; nel caso di un impianto elettrico monofase su una presa elettrica domestica è possibile arrivare ad una corrente massima di 16 A corrispondente a 3,6 kW:
Nel caso inizialmente non intendiate montare la Wall Box in garage, anche con impianto elettrico monofase, raccomando di installare comunque una presa elettrica industriale, progettata per sostenere i carichi più elevati (32 A corrispondenti a 7,4 kW) per tempi lunghi.
La ricarica è inoltre è un processo con elevato assorbimento di corrente protratto per molte ore consecutive: utilizzare una presa di corrente classica, come una Schuko, potrebbe portare a surriscaldamenti e quindi potenziali problemi di sicurezza.
Siccome sono disponibili caricatori portatili per auto elettrica sia con presa Schuko (monofase) che per presa elettrica industriale (blu monofase o rossa trifase) ho creato questo specchietto riepilogativo di confronto dei modelli che potete trovare:
Caricatore portatile | Monofase 16 A | Monofase 32 A | Trifase 16 A | Trifase 32 A |
---|---|---|---|---|
Connettore auto | Type 2 | Type 2 | Type 2 | Type 2 |
Spina elettrica | Schuko | CEE 3 Pin blu | CEE 5 Pin rosso | CEE 5 Pin rosso |
Potenza | 1,3÷3,6 kW | 2,2÷7,4 kW | 4÷11 kW | 8÷22 kW |
Corrente | 6÷16 A | 10÷32 A | 6÷16 A | 10÷32 A |
Tensione | 230 V AC | 230 V AC | 380 V AC | 380 V AC |
Come potete vedere, la gamma di potenza dei caricatori portatili che si può ottenere è molto differente, ma nella pratica per un impianto elettrico monofase abbiamo sostanzialmente le due opzioni seguenti:
Le funzionalità normalmente presenti in un caricatore portatile per auto elettrica sono le seguenti:
Attenzione a non acquistare inutilmente un caricatore portatile trifase da 11 o 22 kW prima di aver verificato che tali potenze possano essere effettivamente erogate nella vostra abitazione con la vostra auto elettrica.
Per ricaricare la nostra auto elettrica a casa in modo intelligente possiamo dotarci di una Wall box smart che ha innumerevoli vantaggi rispetto ad un semplice caricatore portatile:
Le funzioni di bilanciamento automatico del carico e l’integrazione col fotovoltaico richiedono che la Wall box sia dotata di un misuratore di corrente esterno, di solito una clip non invasiva, in base al quale poter regolare automaticamente la potenza di ricarica in basa alla potenza prelavata (o immessa) nella rete elettrica:
Nel grafico seguente, relativo alla Wall box DazeBox, potete vedere l’andamento nel tempo della corrente:
Come potete vedere la corrente di ricarica viene adeguata automaticamente in modo da assicurare che la corrente assorbita complessivamente dalla rete non faccia superare la potenza contrattuale del contatore elettrico (6 kW / 26 A nell’esempio).
Il funzionamento nel caso di impianto fotovoltaico sarebbe analogo se non che il sistema cercherebbe di mantenere a zero la corrente scambiata con la rete consumando quella prodotta dal fotovoltaico con quella degli elettrodomestici e della ricarica dell’auto elettrica.
La gestione mediante smartphone della Wall box può essere assicurata mediante queste due tipologie di connettività:
I tagli di potenza disponibili per le Wall box di ricarica sono 7,4 kW (32 A monofase), 11 kW (16 A trifase) e 22 kW (32 A trifase).
La mia raccomandazione è quella di scegliere un modello di Wall box da 7,4 kW in modo da rimanere serenamente con un contatore monofase da 4,5 kW o 6 kW a seconda del profilo di consumo complessivo dell’abitazione.
Per rispettare la normativa tecnica italiana (Norma Impianti CEI 64-8 sezione 722) è anche richiesto che per ogni presa di ricarica sia rilevata la presenza di correnti continue di dispersione; tale rilevazione può essere effettuata alternativamente attraverso:
E’ importante che il rilevatore di correnti di dispersioni sia integrato nel dispositivo di ricarica altrimenti è necessario installarlo a monte della stazione di ricarica oppure utilizzare un costoso differenziale di tipo B.
Come anticipato, la velocità di ricarica effettiva è direttamente proporzionale alla massima potenza elettrica utilizzabile.
Pensando metaforicamente in chiave “idraulica”, in cui abbiamo una sequenza di tubazioni che trasportano il flusso di energia elettrica, è intuitivo immaginare che sarà proprio il “tubo più piccolo” a determinata la “portata” che arriverà nel pacco batterie per essere immagazzinata:
Quindi la massima potenza elettrica di ricarica utilizzabile sarà in realtà il valore minimo tra:
Esplicitiamo meglio il ragionamento aggiungendo anche qualche numero sul piatto della valutazione.
I contratti di tipo residenziale prevedono normalmente un contatore elettrico monofase con potenza compresa tra 3,0 kW e 6,0 kW, incrementabile con scatti di 0,5 kW, per servire tutti i carichi elettrici; per salire ulteriormente occorre passare ad un contratto trifase.
La differenza di costo fisso in bolletta per un incremento di potenza impegnata del contatore pari ad 1 kW è di circa 23 Euro/anno.
Quindi non fatevi prendere da alcuna ansia sull’incremento della potenza contrattuale col vostro fornitore di energia elettrica.
La potenza massima del caricatore di bordo varia a seconda del modello di auto elettrica; ho provato a costruire questa semplice tabella illustrativa di riferimento con le potenze massiche di ricarica (AC monofase, AC trifase e DC) dei modelli più venduti in Italia in cui è anche presente la capacità del pacco batterie:
Modello | AC Monofase | AC Trifase | DC | Batteria | Autonomia |
---|---|---|---|---|---|
Fiat 500 Elettrica | 7,4 kW (32 A) | 11 kW (16A) | – | 21,3 kWh | 135 km |
Smart EQ Fortwo | 4,6 kW (20 A) | 4,6 kW (20 A) | – | 16,7 kWh | 100 km |
Renault Twingo Electric | 7,4 kW (32 A) | 22 kW (32 A) | – | 21,3 kWh | 130 km |
Dacia Spring | 7,4 kW (32 A) | – | 30 kW | 26,8 kWh | 170 km |
Tesla Model 3 | 7,4 kW (32 A) | 11 kW (16 A) | 170 kW | 57,0 kWh | 380 km |
Renault Zoe | 7,4 kW (32 A) | 22 kW (32 A) | 45 kW | 41,0 kWh | 255 km |
Volkswagen ID.3 | 7,4 kW (32 A) | 11 kW (16 A) | 100 kW | 45,0 kWh | 275 km |
Peugeot e-208 | 7,4 kW (32 A) | 7,4 kW (32 A) | 100 kW | 45,0 kWh | 285 km |
Come vedete, sostanzialmente in tutti i casi, con alimentazione in corrente alternata monofase il limite di potenza del caricatore a bordo auto è di 7,4 kW.
Abbiamo tutto quanto ci serve per calcolare velocità e tempo di ricarica per i vari modelli nelle varie condizioni.
La velocità di ricarica che si utilizza è calcolata, in modo semplificato, come incremento dell’autonomia in un’ora di ricarica, ovvero:
Velocità_ricarica = Autonomia_massima / Capacità_Batteria * Potenza_ricarica
Applichiamola al caso della Dacia Spring, utilizzando una Wall Box da 7,4 kW monofase:
Velocità_ricarica = 170 km / 26,8 kWh * 7,4 kW = 47 km/ora
Vediamo cosa si ottiene con le auto più vendute nei vari scenari di ricarica domestica:
Modello | Monofase 3,6 kW | Monofase 7,4 kW | Trifase 11 kW | Trifase 22 KW |
---|---|---|---|---|
Fiat 500 Elettrica | 23 km/h | 47 km/h | 70 km/h | 70 km/h |
Smart EQ Fortwo | 22 km/h | 28 km/h | 28 km/h | 28 km/h |
Renault Twingo Electric | 22 km/h | 45 km/h | 67 km/h | 134 km/h |
Dacia Spring | 23 km/h | 47 km/h | – | – |
Tesla Model 3 | 24 km/h | 49 km/h | 73 km/h | 73 km/h |
Renault Zoe | 22 km/h | 46 km/h | 68 km/h | 137 km/h |
Volkswagen ID.3 | 22 km/h | 45 km/h | 67 km/h | 67 km/h |
Peugeot e-208 | 23 km/h | 47 km/h | 47 km/h | 47 km/h |
Come potete vedere, in pratica, il risultato relativo alla velocità di ricarica a casa in garage è piuttosto semplice:
Se proprio voleste passare ad un contratto trifase avreste anche queste opzioni ulteriori
Come potete notare l’auto elettrica super economica Dacia Spring non prevede nemmeno l’opzione ricarica AC trifase: nessun fronzolo che non sia strettamente utile.
Completiamo l’esercizio, sempre a scopo illustrativo, stimando il tempo necessario per ricaricare la batteria di una Renault Zoe con diverse percorrenze giornaliere tra l’uso cittadino e da pendolare:
Percorrenza | Monofase 3,6 kW | Monofase 7,4 kW | Trifase 11 kW | Trifase 22 KW |
---|---|---|---|---|
25 km | 1 ora 7 minuti | 32 minuti | 22 minuti | 11 minuti |
50 km | 2 ore 14 minuti | 1 ore 5 minuti | 44 minuti | 22 minuti |
75 km | 3 ore 21 minuti | 1 ora 38 minuti | 1 ora 6 minuti | 33 minuti |
100 km | 4 ore 28 minuti | 2 ore 10 minuti | 1 ora 28 minuti | 44 minuti |
Come potete vedere sono tutti tempi perfettamente compatibili con la ricarica notturna in modo da non avere conflitti con gli altri elettrodomestici ed accedere ai costi minori in caso di tariffe biorarie.
Le prestazioni effettive della ricarica vengono però influenzate anche da altri due fattori principali intrinseci alle batterie:
Il grafico seguente mostra la velocità di carica, espressa in kW, in funzione di quanto è carica la batteria espressa in %:
In questo esempio illustrativo, la velocità di carica inizia lentamente a diminuire lentamente quando la batteria è carica al 70%, il calo è più ripido quando la batteria raggiunge l’80% e al 90%: la velocità di carica è già ridotta in modo molto significativo.
Il motivo è che quando la batteria si riempie di più, deve essere caricata più lentamente.
Continuando nell’esempio, la ricarica rapida oltre l’80÷90% della batteria è meno utile, poiché la ricarica diventerà sempre più lenta.
La curva di carica di ciascun veicolo è diversa e dipende dalle scelte progettuali effettuate dal costruttore.
In generale, per avere la massima velocità di ricarica, è sempre meglio operare con un livello della batteria compreso tra 10% e 90%.
La temperatura della batteria ha un’influenza significativa sulla velocità di carica: il funzionamento è ottimale quando è compresa tra 20 °C e 30 °C.
Grazie all’esercizio precedente, focalizzato su un uso prettamente cittadino o pendolare con percorrenza media quotidiana limitata, abbiamo una conclusione pratica di massima per la ricarica domestica dell’auto elettrica:
Personalmente eviterei esercizi di economia spinta di riduzione della taglia del contatore poiché il risparmio sarebbe limitato rispetto alla scomodità di limitare ulteriormente la velocità di ricarica. Potrebbe valerne la pena solo utilizzando una Wall Box intelligente in grado di regolare la ricarica in funzione della potenza elettrica totale assorbita dalla nostra abitazione assicurando di evitare il distacco del contatore.
Ricordo che è comunque possibile utilizzare un caricatore portatile monofase da 7,4 kW massimi con presa elettrica industriale in cui però la potenza di ricarica è fissata mediante impostazione manuale.
Molto interessante è la sperimentazione avviata con la Delibera 541/20/R/EEL per la ricarica intelligente nelle fasce orarie con tariffe ridotte (F3).
Nella pratica, aderendo alla sperimentazione, nelle fasce orarie serali, notturne e festive il nostro contatore sarà in grado di erogare fino a 6 kW indipendentemente dalla sua potenza contrattuale!
Per poterne usufruire è necessario disporre di un Wall Box smart in grado di programmare la ricarica negli orari di fascia F3.
Potete approfondire sul sito del GSE nella sezione Ricarica Veicoli Elettrici dove è anche presente un elenco aggiornato dei dispositivi idonei alla sperimentazione.
Il passo successivo nel nostro ragionamento è quello di provare ad utilizzare anche, o soprattutto, l’energia proveniente dall’impianto fotovoltaico domestico per ricaricare la nostra auto elettrica.
Dopo questa lunga introduzione passiamo finalmente ad auto elettrica ed impianto fotovoltaico: un connubio vincente, soprattutto se abbiamo la possibilità di ricaricare durante gli orari di produzione.
Partiamo da una bella giornata di maggio dove il mio impianto fotovoltaico, 3 kWp situato in provincia di Pavia, ha prodotto 16,3 kWh con una potenza di picco di 1,9 kW:
Vediamo ora come questa energia proveniente dal sole sia stata effettivamente utilizzata nella mia casa elettrica con pompa di calore per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria e piano a induzione in cucina:
Sottraendo potenza elettrica consumata e prodotta possiamo apprezzare la potenza prelevata ed immessa in rete, in termini energetici 9,6 kWh prelevati e 4,3 kWh immessi, ovvero un autoconsumo del fotovoltaico del 74%:
Potremmo pensare di sfruttare l’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico ed immessa in rete per ricaricare l’auto elettrica se:
Per non limitarmi ad una fortunata giornata primaverile, vediamo anche come varia la produzione del mio impianto fotovoltaico da 3 kWp in provincia di Pavia nel corso delle stagioni:
Possiamo anche aggiungere il confronto tra energia prodotta, consumata, immessa e prelevata negli ultimi 12 mesi:
Focalizzandosi solo su energia prodotta ed immessa vediamo che margini sarebbero disponibili nel mio impianto fotovoltaico da 3 kWp in provincia di Pavia per ricaricare un’eventuale auto elettrica:
Sintetizzerei tutte queste evidenze sul mio impianto fotovoltaico da 3 kWp in provincia di Pavia nel modo seguente:
Questa produzione in eccesso del mio fotovoltaico è sufficiente per ricaricare un’auto elettrica? Dipende fondamentalmente dalla combinazione della percorrenza quotidiana media ed i consumi elettrici medi.
Come dato di riferimento consideriamo che la percorrenza media annuale delle autovetture in Italia è intorno ai 12.000 km corrispondenti ad una media di circa 55 km/giorno.
Per fare qualche calcolo, il dato necessario è il consumo medio dell’auto elettrica, normalmente espresso in kWh/100 km (in analogia ai consumi di carburante per le auto con motore a combustione interna).
Possiamo riprendere la tabella utilizzata in precedenza relativa alle auto elettriche più vendute, dividere la capacità del pacco batterie per l’autonomia ed ottenere questi dati illustrativi dei consumi medi:
Modello | Batteria | Autonomia | Consumi |
---|---|---|---|
Fiat 500 Elettrica | 21,3 kWh | 135 km | 15,8 kWh/100 km |
Smart EQ Fortwo | 16,7 kWh | 100 km | 16,7 kWh/100 km |
Renault Twingo Electric | 21,3 kWh | 130 km | 16,4 kWh/100 km |
Dacia Spring | 26,8 kWh | 170 km | 15,8 kWh/100 km |
Tesla Model 3 | 57,0 kWh | 380 km | 15,0 kWh/100 km |
Renault Zoe | 41,0 kWh | 255 km | 16,1 kWh/100 km |
Volkswagen ID.3 | 45,0 kWh | 275 km | 16,4 kWh/100 km |
Peugeot e-208 | 45,0 kWh | 285 km | 15,8 kWh/100 km |
Come vedete i consumi medi dei modelli di auto elettrica più venuti in Italia non si discostano troppo: siamo intorno ai 15÷17 kWh/100 km (da notare come la Tesla Model 3 sia sempre la più efficiente nonostante sia molto più pesante ed ingombrante di tante piccole city car). Nel caso di un utilizzo prettamente cittadino questi valori saranno inferiori.
Vediamo quindi quali siano i consumi elettrici per diverse percorrenze giornaliere (ho escluso quelle che non potrebbero essere coperte dal 70% della capacità del pacco batterie):
Modello | 25 km | 50 km | 75 km | 100 km | 150 km |
---|---|---|---|---|---|
Fiat 500 Elettrica | 4,0 | 7,9 | 11,9 | – | – |
Smart EQ Fortwo | 4,2 | 8,4 | 12,5 | – | – |
Renault Twingo Electric | 4,1 | 8,2 | 12,3 | – | – |
Dacia Spring | 4,0 | 7,9 | 11,9 | 15,8 | – |
Tesla Model 3 | 3,8 | 7,5 | 11,3 | 15,0 | 22,5 |
Renault Zoe | 4,0 | 8,1 | 12,1 | 16,1 | 24,2 |
Volkswagen ID.3 | 4,1 | 8,2 | 12,3 | 16,4 | 24,6 |
Peugeot e-208 | 4,0 | 7,9 | 11,9 | 15,8 | 23,7 |
Con una percorrenza giornaliera di 25 km/giorno potrei anche cavarmela, per quanto in modo estremamente risicato in primavera ed estate, col mio impianto fotovoltaico in provincia di Pavia da 3 kWp.
Siamo ora finalmente pronti a fare qualche calcolo per stabilire quanti pannelli solari servono per l’auto elettrica.
Non ritengo sia assolutamente sensato nemmeno provare pensare ad un impianto fotovoltaico dedicato all’auto elettrica.
E’ infatti una fonte energetica totalmente pulita che, affiancata alla rete elettrica, possa contribuire a coprire tutti i fabbisogni energetici dell’abitazione:
Il dimensionamento del fotovoltaico dipende quindi dall’insieme dei componenti del sistema energetico della nostra abitazione.
Un approccio di massima è determinare il contributo di capacità del fotovoltaico per sostenere la ricarica diurna della nostra auto elettrica. Il calcolo sarebbe comunque il medesimo anche dovessimo utilizzare una batteria di accumulo per poter spostare la “ricarica solare” durante la fascia notturna.
Partiamo con qualche semplice considerazione sui fattori che potrebbero portare ad un sovradimensionamento del fotovoltaico, del tutto anti-economico, nel tentativo di coprire integralmente i fabbisogni di energia elettrica anche durante autunno ed inverno:
Per il nostro esercizio di dimensionamento del fotovoltaico per la ricarica domestica dell’auto elettrica consideriamo dunque solo i 6 mesi di primavera ed estate, ovvero da aprile a settembre.
Il primo passo è quello di utilizzare lo strumento online PVGIS per poter calcolare la producibilità del fotovoltaico nel luogo dove abitiamo:
Con i parametri predefiniti, orientamento a sud ed inclinazione a sud, abbiamo le seguenti producibilità mensile di riferimento (espressa in kWh/mese per un fotovoltaico da 1 kWp):
Località | Aprile | Maggio | Giugno | Luglio | Agosto | Settembre |
---|---|---|---|---|---|---|
Milano | 125 | 143 | 145 | 162 | 148 | 126 |
Roma | 137 | 155 | 155 | 169 | 163 | 134 |
Palermo | 140 | 158 | 155 | 168 | 164 | 132 |
Per semplicità possiamo assumere una producibilità minima del fotovoltaico di 130 kWh/mese per kWp ovvero 4,3 kWh/giorno per kWp.
Il secondo passo è stimare la quantità di energia elettrica da ricaricare e la corrispondente potenza del fotovoltaico conoscendo il consumo medio dell’auto elettrica, che assumiamo per semplicità essere pari a 17 kWh/100 km, e la percorrenza giornaliera:
Potenza_FV = Percorrenza_giornaliera * Consumo_Medio / Producibilità_FV
Consideriamo come esempio una producibilità del fotovoltaico di 4,3 kWh/giorno per kWp con una percorrenza giornaliera di 50 km:
50 km/giorno * 17 kWh / 100 km / 4,3 kWh/giorno/kWp = 2,0 kWp
Completando la tabellina per diverse percorrenze otteniamo i dati seguenti per il dimensionamento del fotovoltaico con l’auto elettrica:
Percorrenza | Ricarica | Potenza FV |
---|---|---|
25 km/giorno | 4,3 kWh/giorno | 1,0 kWp |
50 km/giorno | 8,5 kWh/giorno | 2,0 kWp |
75 km/giorno | 12,8 kWh/giorno | 3,0 kWp |
100 km/giorno | 17,0 kWh/giorno | 4,0 kWp |
Ricordo che, in base alle assunzioni iniziali, in questo modo copriremo totalmente mediante il fotovoltaico il fabbisogno medio per la ricarica dell’auto elettrica in primavera ed estate, mentre in autunno ed inverno la copertura sarà solo parziale.
Come anticipato, per beneficiare al massimo del fotovoltaico dovremo necessariamente utilizzare un Wall Box smart in grado di adeguare la potenza di ricarica dell’auto elettrico al produzione in eccesso che sarebbe immessa in rete.
Concludiamo i nostri ragionamenti numerici provando a calcolare quanto costa ricaricare l’auto elettrica a casa in diversi scenari:
Purtroppo le forti perturbazioni sul costo delle fonti energetiche potrebbero influenzare molto questo calcolo.
In questo caso il calcolo è molto semplice: occorre moltiplicare i consumi stimati per la tariffa applicata.
Disponendo di una tariffa bioraria si trae sicuramente un vantaggio nell’effettuare la ricarica la sera, la notte e nei weekend / giorni festivi.
Assumendo un consumo medio di 16 kWh / 100 km avremo i seguiti costi di ricarica domestica dell’auto elettrica in funzione della tariffa elettrica e della percorrenza media annua:
Costo Energia | 5.000 km | 10.000 km | 15.000 km | 20.000 km | 25.000 km | 30.000 km | 40.000 km |
---|---|---|---|---|---|---|---|
0,15 Eur/kWh | 120 | 240 | 360 | 480 | 600 | 720 | 960 |
0,20 Eur/kWh | 160 | 320 | 480 | 640 | 800 | 960 | 1.280 |
0,25 Eur/kWh | 200 | 400 | 600 | 800 | 1.000 | 1.200 | 1.600 |
0,30 Eur/kWh | 240 | 480 | 720 | 960 | 1.200 | 1.440 | 1.920 |
0,35 Eur/kWh | 280 | 560 | 840 | 1.120 | 1.400 | 1.680 | 2.240 |
0,40 Eur/kWh | 320 | 640 | 960 | 1.280 | 1.600 | 1.920 | 2.560 |
Notate come le forchette di costo dell’energia corrispondano a grandi linee al costo dell’elettricità dalla rete in fascia F3 e quello di una colonnina di ricarica rapida: in termini economici il vantaggio della ricarica domestica dell’auto elettrica è molto grande.
In termini unitari parliamo di un costo compreso tra 0,02 e 0,06 Eur/km.
Per completezza facciamo il confronto con la mia auto a benzina attuale che ha un consumo di 6,7 litri / 100 km:
Costo Energia | 5.000 km | 10.000 km | 15.000 km | 20.000 km | 25.000 km | 30.000 km | 40.000 km |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1,4 Eur/litro | 469 | 938 | 1.407 | 1.876 | 2.345 | 2.814 | 3.752 |
1,5 Eur/litro | 503 | 1.005 | 1.508 | 2.010 | 2.513 | 3.015 | 4.020 |
1,6 Eur/litro | 536 | 1.072 | 1.608 | 2.144 | 2.680 | 3.216 | 4.288 |
1,7 Eur/litro | 570 | 1.139 | 1.709 | 2.278 | 2.848 | 3.417 | 4.556 |
1,8 Eur/litro | 603 | 1.206 | 1.809 | 2.412 | 3.015 | 3.618 | 4.824 |
In termini unitari parliamo di un costo compreso tra 0,09 e 0,12 Eur/km.
Come vedete davvero un grande risparmio anche con le tariffe elettriche meno favorevoli, senza considerare il vantaggio sulla manutenzione.
Passiamo ora alla soluzione che considero ottimale dal punto di vista economico: ricarica domestica dell’auto elettrica tramite impianto fotovoltaico.
Il primo pensiero, in uno scenario ideale, sarebbe quello di considerare il costo della ricarica dell’auto elettrica tramite fotovoltaico zero.
Questa approssimazione non sarebbe corretta perché in realtà stiamo sfruttando per ricaricare l’auto elettrica una parte dell’investimento iniziale per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Utilizziamo qualche dato per stimare questo costo.
Consideriamo ora i seguenti costi indicativi, che sicuramente scenderanno ulteriormente nel corso del tempo, per un impianto fotovoltaico in funzione della sua taglia:
Potenza impianto fotovoltaico | Costo impianto chiavi in mano |
---|---|
3,0 kWp | 6.000 Eur |
4,5 kWp | 8.500 Eur |
6,0 kWp | 10.300 Eur |
7,5 kWp | 11.800 Eur |
Come già spiegato in precedenza, possiamo stimare la producibilità annua nella località di installazione:
Produzione annua fotovoltaico | 3,0 kWp | 4,5 kWp | 6,0 kWp | 7,5 kWp |
---|---|---|---|---|
Milano | 3.933 kWh | 5.900 kWh | 7.866 kWh | 9.833 kWh |
Roma | 4,533 kWh | 6.800 kWh | 9.066 kWh | 11.333 kWh |
Palermo | 4.569 kWh | 6.854 kWh | 9.138 kWh | 11.423 kWh |
Considerando ora come periodo di ammortamento dell’impianto 25 anni (durata presunta) ed il costo di installazione possiamo ricavare il costo unitario dell’energia elettrica prodotta in funzione della taglia dell’impianto nelle tre località di riferimento:
Costo energia fotovoltaico | 3,0 kWp | 4,5 kWp | 6,0 kWp | 7,5 kWp |
---|---|---|---|---|
Milano | 0,06 Eur/kWh | 0,06 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh |
Roma | 0,05 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh | 0,04 Eur/kWh |
Palermo | 0,05 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh | 0,05 Eur/kWh | 0,04 Eur/kWh |
Per semplicità possiamo dunque considerare un costo unitario dell’energia elettrica prodotta mediante fotovoltaico pari a 0,05 Eur/kWh.
Abbiamo finalmente tutti i dati per calcolare quanto costa ricaricare l’auto elettrica col fotovoltaico in funzione della percorrenza annua, considerano sempre come consumo medio 0,16 kWh/100 km:
Percorrenza annua | Costo annuo ricarica con fotovoltaico |
---|---|
5.000 km | 40 Eur |
10.000 km | 80 Eur |
15.000 km | 120 Eur |
20.000 km | 160 Eur |
25.000 km | 200 Eur |
30.000 km | 240 Eur |
40.000 km | 320 Eur |
In termini unitari, la risposta alla domanda quanto costa ricaricare l’auto elettrica col fotovoltaico è 0,01 Eur/km. Non è zero ma è comunque davvero poco se confrontato con gli altri scenari di rifornimento mediante carburante o rete elettrica.
Come detto all’inizio questo è però lo scenario ottimale, ovvero:
Nella realtà, come già visto in precedenza, è più realistico puntare ad una copertura di 6 mesi (aprile – settembre) per cui il beneficio si riduce.
Per pensare di sfruttare l’energia del sole in tutti i casi dovremmo dotarci anche di una batteria di accumulo. Vediamone la convenienza.
Consideriamo i seguenti costi indicativi, che sicuramente scenderanno ulteriormente nel corso del tempo, per una batteria di accumulo fotovoltaico in funzione della sua capacità:
Capacità batteria di accumulo fotovoltaico | Costo impianto chiavi in mano |
---|---|
2,4 kWh | 3.700 Eur |
4,8 kWh | 6.500 Eur |
7,2 kWh | 8.500 Eur |
10 kWh | 10.100 Eur |
Considerano nuovamente un consumo elettrico giornaliero dell’auto elettrica di 16 kWh / 100 km ed un’inefficienza del 15 % per il processo di accumulo / scarica otteniamo le seguenti percorrenze giornaliere coperte dalla batteria di accumulo del fotovoltaico:
Capacità batteria di accumulo fotovoltaico | Percorrenza giornaliera auto elettrica |
---|---|
2,4 kWh | 13 km |
4,8 kWh | 26 km |
7,2 kWh | 38 km |
10 kWh | 53 km |
Quindi, in sintesi, per spostare la produzione diurna del fotovoltaico per la ricarica notturna dell’auto elettrica per una percorrenza aggiuntiva rispettivamente di 25 o 50 km giornalieri serve una batteria di accumulo da 4,8 oppure 10 kWh.
Possiamo assumere ottimisticamente una vita di 20 anni per la batteria di accumulo: questo vorrebbe dire aggiungere il seguente costo annuo a quello della produzione dell’energia mediante fotovoltaico:
Capacità batteria di accumulo fotovoltaico | Costo annualizzato |
---|---|
2,4 kWh | 185 Eur/anno |
4,8 kWh | 325 Eur/anno |
7,2 kWh | 425 Eur/anno |
10 kWh | 505 Eur/anno |
Come vedete l’incremento di costo determinato dall’utilizzo di una batteria di accumulo è significativo ed in grado di ridurre notevolmente il vantaggio derivante dall’uso del fotovoltaico per la ricarica domestica dell’auto elettrica.
Abbiamo compreso come la soluzione ottimale per ricaricare l’auto elettrica col fotovoltaico sia quella di utilizzare una Wall Box smart in grado di regolare la potenza di ricarica anche in base alla misura della potenza scambiata con la rete elettrica.
Ho quindi identificato i migliori prodotti che possono supportare l’integrazione con l’impianto fotovoltaico e la batteria di accumulo:
Le caratteristiche principali di ABB Terra AC Wallbox sono le seguenti:
Lo schema logico di collegamento della stazione di ricarica ABB Terra AC Wallbox con un misuratore di corrente ABB EQ Meter è il seguente:
La modalità di funzionamento del bilanciamento di carico di ABB Terra AC Wallbox prevede la regolazione della potenza di ricarica con scalini del 10% per assicurare che la potenza prelevata dalla rete sia sempre all’interno di una soglia massima e minima configurabili.
La stazione di ricarica EO Mini Pro 2 è caratterizzata dalle dimensioni davvero ridotte.
Grazie a due sensori di corrente esterni ha le funzioni di ricarica solare e bilanciamento del carico.
Il funzionamento della ricarica solare è il seguente:
La gestione remota tramite app è assicurata dalla connettività mediante WiFi o Ethernet.
La potenza monofase massima è di 7,2 kW ed è presente un sensore RCD da 6 mA.
La Wall Box EVBox Elvi si caratterizza per l’ottimo design ed interfaccia.
EVBox Elvi supporta la gestione dinamica del carico, incluso l’autoconsumo del fotovoltaico, grazie all’integrazione nativa col sistema di monitoraggio e controllo dei carichi Smappee.
Se volete una soluzione integrata all’origine per fotovoltaico, batteria di accumulo e ricarica auto elettrica prendete in considerazione la stazione di ricarica FIMER FLEXA Wallbox AC- Inverter Net.
La sua caratteristica peculiare è quella di essere integrata con l’inverter fotovoltaico con storage integrato Fimer React 2.
MyEnergi Zappi è un caricabatterie per auto elettriche intelligente: oltre a funzionare in modo standard può anche utilizzare l’energia generata dell’impianto fotovoltaico.
Tramite l’app myenergi è possibile impostare gli orari di utilizzo delle tariffe più economiche e la funzione boost.
MyEnergi Zappi prevede tre modalità di ricarica:
In assenza di impianto fotovoltaico, MyEnergi Zappi funziona esattamente come un normale punto di ricarica Mode 3.
Fronius Wattpilot Go è una soluzione di ricarica dell’auto elettrica intelligente e flessibile.
Opera in Modo 2 e permette di scegliere tra due diverse modalità di carica: Eco Mode e Next Trip Mode.
Il dispositivo può essere gestito da smartphone mediante lʼapp Fronius Solar.Wattpilot, che
fornisce anche una panoramica del processo di ricarica in corso.
E’ predisposto per l’integrazione con l’impianto fotovoltaico, così la ricarica dei veicoli diventa ancora più conveniente grazie all’utilizzo dell’energia in surplus prodotta dal fotovoltaico: la potenza di ricarica varia dinamicamente tra 1,38 kW ed il massimo di a 11 kW o 22 kW a seconda del modello.
SMA EV Charger permette di ricaricare l’auto elettrica in maniera intelligente e sostenibile disponendo di un impianto fotovoltaico: ricaricando tramite l’energia solare i costi si riducono al minimo.
I vantaggi principali di SMA EV Charger sono i seguenti:
SMA EV Charger prevede tre modalità di ricarica:
Il sistema di gestione energetica SMA sarà così composto:
L’inverter monofase con caricabatterie per veicoli elettrici SolarEdge EV Charger consente di ricaricare la propria auto elettrica direttamente con l’energia del sole, massimizzando l’autoconsumo del fotovoltaico e riducendo le bollette elettriche.
E’ anche possibile ricaricare l’auto elettrica ad una velocità fino a 2,5 volte superiore rispetto ad un caricabatterie tradizionale grazie alla modalità Solar Boost che utilizza simultaneamente l’energia fotovoltaica e quella della rete.
Con SolarEdge EV Charger non dovrai installare separatamente un caricabatterie per veicoli elettrici ed un inverter fotovoltaico e potrai utilizzare unicamente la piattaforma di monitoraggio SolarEdge:
Le caratteristiche principali dell’inverter per fotovoltaico con presa di ricarica per auto elettrica monofase SolarEdge EV Charger sono le seguenti:
I vantaggi principali di SolarEdge EV Charger sono i seguenti:
Leggi tutti i miei articoli su Auto e Fotovoltaico:
Sto cominciando a valutare, in ottica di sostituzione del mio veicolo attuale, quali possano essere le opzioni tra le migliori auto elettriche economiche: scopriamo quali caratteristiche tecniche è bene valutare a parte affidabilità del marchio e gusti personali in termini di estetica e livello di dotazioni.
Partiamo dalle basi: un’auto elettrica è un veicolo mosso da un motore elettrico alimentato mediante un pacco batterie ricaricabili all’interno del mezzo stesso.
In particolare i componenti principali di un’auto elettrica sono i seguenti:
Le auto elettriche utilizzano delle variazioni di motori a corrente alternata che vengono alimentati dall’elettronica di controllo mediante un sistema a modulazione d’impulso (PWM). Per evitare problemi di dissipazione del calore e surriscaldamento sono limitati a un regime massimo di rotazione di 10.000 ÷ 20.000 giri/minuto.
Nelle auto elettriche vengono normalmente utilizzati due tipi di motore elettrico:
I motori elettrici ad induzione utilizzano bobine sul rotore, producendo uno “scorrimento” tra rotore e statore. Raggiungono la coppia massima ad elevati regimi di rotazione. Sono meno efficienti (85% circa) ma più semplici, robusti ed economici.
I motori elettrici sincroni utilizzano magneti permanenti sul rotore, in grado di ridurre lo scorrimento. Sono più efficienti (vicino al 100%) ed erogano la coppia massima già a basse velocità di rotazione. Sono più complessi e costosi.
Ormai anche quasi tutte le auto elettriche economiche sono progettate per recuperare, al rilascio del pedale dell’acceleratore, energia dal movimento per inerzia. In queste condizioni la trasmissione fa in modo che il motore elettrico possa girare spinto dalle ruote producendo elettricità per la batteria nonché contribuire a rallentare notevolmente il veicolo.
La caratteristica principale che differenzia un motore elettrico da uno a combustione interna, oltre alla maggiore efficienza, è la capacità di erogare fin da subito la coppia massima donando quella sensazione di auto sportiva:
Le caratteristiche che contraddistinguono il motore di un’auto elettrica sono le consuete:
Poiché stiamo approfondendo le migliori auto elettriche economiche, prendiamo come esempio la city car Renault Twingo, confrontando le caratteristiche del motore benzina con quello elettrico:
Renault Twingo Benzina | Renault Twingo Elettrica | |
---|---|---|
Potenza massima | 48 kW (65 CV) | 60 kW (82 CV) |
Coppia massima | 95 Nm a 4000 giri/min | 160 Nm a 500 giri/min |
Come potete facilmente notare la versione elettrica della Renault Twingo è in grado di farci divertire molto di più della corrispondente a benzina.
Oltre al motore elettrico, che fa uso di tecnologie ampiamente consolidate, l’altro elemento chiave è quello del pacco batterie.
Ad oggi tutte le auto elettriche utilizzano utilizza batterie agli ioni di litio (Li-ion) in grado di immagazzinare più energia con dimensioni e peso inferiori.
Poiché il peso del pacco batterie può essere notevole, parliamo di 180 ÷ 550 kg, la sua posizione può influenzare notevolmente il baricentro del veicolo: nella maggior parte dei casi è posizionato sotto l’abitacolo per abbassare il baricentro e facilitare la manutenzione.
Uno svantaggio delle batterie al litio è che a temperature sotto lo zero possono danneggiarsi se caricate troppo rapidamente: per questo motivo la velocità di ricarica viene limitata fino a quando non si sono riscaldate a sufficienza per caricarsi ad una velocità maggiore.
In caso di surriscaldamento le batterie si scaricano molto più rapidamente, diminuendo significativamente l’autonomia della vettura. Per il raffreddamento è possibile utilizzare l’aria, il raffreddamento ad acqua è però in grado di mantenere le batterie ad una temperatura più uniforme.
Vengono utilizzati tre formati di cella per le batterie al litio:
Può essere realizzata con qualsiasi geometria e dimensioni.
Più facile da produrre ma il packaging in moduli è più oneroso. Buona dissipazione termica e semplice gestione dell’energia.
E’ formata da pacchetti di anodi e catodi impilati (stack). Il formato rigido ottimizza il packaging nei moduli. Produzione più complessa, ma moduli con elevata sicurezza e densità d’energia.
Tecnologia consolidata. A causa della forma, la capacità massima per cella è limitata. Ciascuna cella ha un solo anodo e catodo. I moduli sono meno efficienti a causa dello spazio non utilizzato tra i cilindri.
In questa foto possiamo apprezzare la struttura dell’avanzatissimo pacco batteria con celle cilindriche integrato nel telaio di una Tesla:
In questo diagramma viene invece rappresentato il nuovo sistema di batterie modulare con celle pouch o prismatiche Volkswagen MEB, utilizzato ad esempio nel modello ID.3:
La caratteristica principale di un pacco batterie è la capacità espressa in kWh, concettualmente equivalente alla capacità del serbatoio di un’auto con motore a benzina o diesel.
La capacità del pacco batterie è determinante nel definire l’autonomia del veicolo per quanto tutte le caratteristiche tecniche unite alla modalità di utilizzo determinino l’autonomia effettiva.
Proviamo a vedere qualche numero illustrativo relativo alla piattaforma modulare Volkswagen MEB che inizialmente utilizza le celle LGX E78, prodotte da LG Chem, aventi le seguenti caratteristiche:
Poiché la piattaforma Volkswagen MEB è modulare, le celle possono essere combinate in modo scalabile per ottenere capacità crescenti:
Small | Medium | Large | |
---|---|---|---|
Capacità totale | 55 kWh | 62 kWh | 82 kWh |
Capacità netta | 52 kWh (94 %) | 58 kWh (94 %) | 77 kWh (94 %) |
# Moduli | 8 | 9 | 12 |
# Celle | 192 | 216 | 288 |
Peso totale | 206 | 232 | 309 |
Si rende molto evidente come ad un incremento della capacità del pacco batterie corrisponda un significativo incremento del peso che in parte andrà a peggiorare i consumi attesi.
A differenza di un’auto tradizionale, attraverso la presa di ricarica, il pacco batterie può essere ricaricato in diverse modalità con velocità crescente:
Presa domestica
Cavo di ricarica domestica in dotazione all’auto (alcuni formati potrebbero essere opzionali).
Wall Box
Stazione di ricarica a parete fissa nel proprio garage o in piccole strutture ricettive.
Colonnina di ricarica
Colonnine pubbliche e colonnine a ricarica rapida situate in luoghi pubblici, parcheggi aziendali e stazioni di ricarica.
Leggi anche il mio articolo sulle app per colonnine elettriche migliori.
Vediamo quali sono gli standard disponibili e le potenze di ricarica massime possibili:
Type 2
CCS Combo 2
CHAdeMO
Le prestazioni effettive della ricarica dipendono, oltre alla potenza nominale del dispositivo utilizzato per la ricarca, dai seguenti fattori:
La combinazione della capacità del pacco di batterie e della potenza massima in fase di ricarica determina il tempo necessario a fare un pieno.
E’ molto comodo ed intuitivo esprimere la velocità di ricarica in termini di chilometri di autonomia aggiunti per ogni ora di ricarica.
Vediamo quali sono le caratteristiche principali da prendere in considerazione per scegliere tra le migliori auto elettriche economiche che possano soddisfare le nostre esigenze specifiche.
Al fine di poter misurare in modo uniforme i consumi di un’automobile viene ad oggi utilizzato lo standard WLTP che prescrive in modo molto preciso le condizioni con cui effettuare le prove al fine di ridurre gli scostamenti con i consumi reali.
Sono previsti tre profili di test WLTP differenti a seconda del rapporto tra potenza e peso dell’autoveicolo ma nella pratica tutte le auto ricadono nel ciclo WLTP Classe 3b che prevede una combinazione del 34% di percorso urbano, 31% percorso extraurbano e 35% percorso in autostrada.
Ovviamente consumi e autonomia reale di un’auto elettrica sono influenzati da innumerevoli fattori, in particolare:
Caratteristiche auto
Condizioni ambientali
Stile di guida
Tutte le case automobilistiche prevedono un simulatore online dell’autonomia in funzione dei vari parametri di utilizzo. A scopo illustrativo utilizzeremo il calcolatore online dell’autonomia di Dacia Spring, Nissan Leaf, Peugeot e-208, Renault Twingo Elettrica e Renault Zoe.
Oltre ad alcuni ovvi ed intuitivi fattori che sono comuni alle auto con motore a combustione (capacità serbatoio/pacco batterie, velocità media di utilizzo e stile di guida) ce ne sono quindi altri specifici delle auto elettriche.
Partiamo quindi col simulare quanto la velocità media di utilizzo influenzi l’autonomia di un’auto elettrica.
Prendiamo in considerazione le condizioni ottimali seguenti:
Il risultato per l’autonomia in funzione della velocità media è il seguente:
Come vedete la differenza nell’autonomia tra uso cittadino ed extraurbano/autostrada è davvero notevole, anche un 40% inferiore, maggiore di quella di un’auto a benzina o diesel.
Questo è da spiegare col fatto che un’auto elettrica in città è molto più efficiente di una con motore a combustione interna: quando siete fermi in coda o al semaforo non ha alcun consumo e grazie alla frenata rigenerativa è in grado di recuperare tutta quell’energia cinetica che altrimenti andrebbe persa consumando anche pastiglie e dischi dei freni.
Avere il piede leggero e delicato, o utilizzare la modalità Eco se disponibile, è il primo accorgimento per ridurre i consumi ed aumentare l’autonomia di un’auto elettrica.
Capacità e velocità di ricarica di una batteria al litio scendono al diminuire della temperatura di funzionamento.
Inoltre, per portare le batterie ad una temperatura ottimale, ad ogni avvio dell’auto c’è un consumo addizionale.
Utilizzando gli stessi simulatori precedenti con le condizioni seguenti di utilizzo cittadino:
Otteniamo delle variazioni molto rilevanti, anche il 35% in meno, nell’autonomia con lo scendere della temperatura esterna:
Per migliorare l’autonomia in inverno è bene:
A differenza di un motore a combustione interna, un motore elettrico non produce una grande quantità di calore col proprio funzionamento che possa essere utilizzata direttamente per il riscaldamento dell’abitacolo.
Per questo motivo le auto elettriche, anche economiche, utilizzando una piccola pompa di calore sia per riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo. Il funzionamento della pompa di calore, per quanto in modo limitato, contribuisce al consumo della batteria.
Vediamo di nuovo concretamente il contributo di questo consumo alla riduzione dell’autonomia, simulando con queste condizioni di utilizzo cittadino:
Otteniamo questi risultati per l’autonomia a diverse temperature esterne con riscaldamento acceso o spento:
Temperatura | Riscaldamento | Dacia Spring | Nissan Leaf | Peugeot e-208 |
---|---|---|---|---|
5 °C | Spento | 180 km | 318 km | 351 km |
5 °C | Acceso | 170 km (-6%) | 242 km (-24%) | 297 km (-15%) |
-5 °C | Spento | 152 km | 267 km | 321 km |
-5 °C | Acceso | 145 km (-5%) | 190 km (-21%) | 253 km (-21%) |
Quindi è assolutamente fondamentale portate l’abitacolo alla temperatura desiderata prima di lasciare il punto di ricarica.
Come visto in precedenza la velocità di ricarica dipende principalmente da tre fattori:
Il tempo effettivo di ricarica dipenderà anche da:
Anche in questo caso risultano piuttosto comodi per farsi un’idea concreta i simulatori online delle varie case produttrici.
Come visto in precedenza, abbiamo quattro scenari tipici di ricarica:
Formato | Potenza | Dove | |
---|---|---|---|
Presa domestica Wall Box | Type 2 | 2,3 ÷ 7,4 kW AC Monofase 11 e 22 kW AC Trifase | Garage, Strutture ricettive |
Colonnina pubblica | Type 2 | 11 e 22 kW AC Trifase | Parcheggi |
Colonnina a ricarica rapida | CCS Combo 2 CHAdeMO | 50 ÷ 350 kW DC | Parcheggi, stazioni di ricarica |
Per la ricarica domestica tre raccomandazioni:
Vediamo qualche dato concreto sulla velocità di ricarica raggiungibile, per capire le differenze e l’influenza della limitazione del singolo modello prendendo in considerazione i medesimi esempi precedenti:
Modalità ricarica | Dacia Spring | Nissan Leaf | Peugeot e-208 |
---|---|---|---|
Type 2 2,3 kW AC Monofase | 12 km/h | 12 km/h | 12 km/h |
Type 2 3,7 kW AC Monofase | 19 km/h | 19 km/h | 20 km/h |
Type 2 7,4 kW AC Monofase | 34 km/h | 33 km/h | 39 km/h |
Type 2 11 kW AC Trifase | 19 km/h | 19 km/h | 20 km/h |
Type 2 22 kW AC Trifase | 34 km/h | 33 km/h | 39 km/h |
CHAdeMO 50 kW DC | – | 230 km/h | – |
CCS 50 kW DC | 170 km/h | – | 230 km/h |
CCS 100 kW DC | 170 km/h | – | 440 km/h |
CCS 150 kW DC | 170 km/h | – | 460 km/h |
Potete facilmente trovare i dati di qualsiasi modello di auto elettrica sul sito EV Database.
Come potete vedere per un uso prettamente cittadino la ricarica domestica è assolutamente sufficiente a coprire le percorrenze tipiche senza richiedere troppe ore e diventando particolarmente vantaggiosa nel caso si disponga di impianto fotovoltaico (e magari batteria di accumulo).
Leggi anche il mio articolo su fotovoltaico e batteria di accumulo.
Il grafico seguente mostra la velocità di carica, espressa in kW, in funzione di quanto è carica la batteria espressa in %:
In questo esempio, la velocità di carica inizia lentamente a diminuire lentamente quando la batteria è carica al 70%, il calo è più ripido quando la batteria raggiunge l’80% e al 90%: la velocità di carica è già ridotta in modo molto significativo.
Il motivo è che quando la batteria si riempie di più, deve essere caricata più lentamente.
Continuando nell’esempio, la ricarica rapida oltre l’80÷90% della batteria è meno utile, poiché la ricarica diventerà sempre più lenta.
La curva di carica di ciascun veicolo è diversa e dipende dalle scelte progettuali effettuate dal costruttore, come ben visibile in questo paio di esempi:
La temperatura della batteria ha un’influenza significativa sulla velocità di carica: il funzionamento è ottimale quando è compresa tra 20 °C e 30 °C:
L’influenza della temperatura sulla velocità di carica è diversa per ogni modello di veicolo: i modelli più sofisticati sono dotati di gestione termica per la batteria che può essere raffreddata o riscaldata a seconda delle necessità.
L’utilizzo di colonnine a ricarica rapida è un modo efficace per riscaldare la batteria.
Oltre alle caratteristiche tecniche di base è importante anche prendere in considerazione le funzionalità di assistenza alla guida che ben si sposano con un’auto a tecnologia avanzata:
Tenete anche conto che la normativa europea prevede l’obbligo di disporre di serie dei dispositivi ADAS per le nuove omologazioni dal luglio 2022 e da luglio 2024 per i modelli omologati in precedenza.
Possiamo anche simulare viaggi su lunghe percorrenze utilizzando l’applicazione ABPR (A Better Routeplanner) per farvi un’idea di come utilizzare una macchina elettrica per uso cittadino con capacità del pacco batterie limitata possa non essere esattamente agevole.
Ho quindi provato a simulare un viaggio di quasi 1.700 km da Vigevano (PV) a Lublino (Polonia) con tre modelli di auto elettrica dalle caratteristiche molto differenti:
(Ho anche aggiunto Tesla Model 3 per avere una lepre d’eccezione da rincorrere e la Mercedes EQS 450+ che è il top ad oggi per autonomia).
Modello | Batteria | Autonomia | Velocità ricarica |
---|---|---|---|
Dacia Spring | 26,8 kWh | 170 km | 170 km/h |
Hyndai Kona Electric | 64,0 kWh | 395 km | 370 km/h |
Volkswagen ID.3 Pro S | 77,0 kWh | 450 km | 570 km/h |
Tesla Model 3 LR | 76,0 kWh | 490 km | 820 km/h |
Mercedes EQS 450+ | 107,8 kWh | 640 km | 840 km/h |
Il risultato che si ottiene mediante ABPR è il seguente:
Modello | Tempo Guida | Tempo Ricarica | Consumi | # Soste | Costo Ricariche |
---|---|---|---|---|---|
Dacia Spring | 19h28m | 11h25m | 307 kWh | 16 | 103 Euro |
Hyndai Kona Electric | 16h21m | 5h11m | 361 kWh | 8 | 121 Euro |
Volkswagen ID.3 Pro S | 16h28m | 4h2m | 389 kWh | 7 | 177 Euro |
Tesla Model 3 LR | 16h2m | 2h22m | 299 kWh | 5 | 76 Euro |
Mercedes EQS 450+ | 15h46m | 2h41m | 354 kWh | 4 | 128 Euro |
Questo confronto ipotetico mette secondo me in evidenza gli aspetti seguenti:
Ho provato a raccogliere in questa tabella le caratteristiche delle migliori auto elettriche economiche in vendita in Italia, ovvero modelli:
Modello | Acc. 0÷100 (sec) | Velocità (km/h) | Batteria (kWh) | Auton. (km) | Consumi (Wh/km) | Vel. Ricarica (km/h) |
---|---|---|---|---|---|---|
Dacia Spring | 13,7 | 125 | 25 | 160 | 156 | 170 |
Honda e | 8,3 | 145 | 29 | 170 | 168 | 180 |
Nissan Leaf | 7,9 6,9 | 144 157 | 39 59 | 235 340 | 166 174 | 230 240 |
Renault Zoe | 11,4 9,5 | 135 140 | 52 | 315 310 | 165 168 | 230 |
BYD Atto 3 | 7,3 | 160 | 61 | 325 | 186 | 360 |
BYD Dolphin | 8,0 7,0 | 150 160 | 45 61 | 255 340 | 176 178 | 260 340 |
Volkswagen ID.3 | 7,3 7,9 | 160 | 58 77 | 350 455 | 166 169 | 450 680 |
MG4 Electric | 7,7 7,9 | 160 | 51 62 | 300 360 | 169 171 | 340 440 |
La fonte dei dati precedenti è EV Database.
Ho evidenziato in grassetto le prestazioni migliori per ciascun indicatore ad eccezione della velocità, comunque limitata dal codice della strada, e capacità “tecnica” del pacco batterie in quanto perfettamente rappresentata dall’autonomia attesa.
Tutte queste auto elettriche economiche sono adatte ad un utilizzo principale in città poiché capacità del pacco batterie e conseguente autonomia sono limitate.
Mi sembra evidente come il futuro sia spianato per auto elettriche dei produttori cinesi: sono ampiamente all’avanguardia rispetto alla case tradizionali europee.
Leggi anche i miei articoli su Renault Twingo Electric e Renault Zoe.
Leggi anche il mio articolo su Dacia Spring.
Leggi anche il mio articolo su Nissan Leaf.
Leggi anche il mio articolo su Volkswagen ID.3.
Leggi tutti i miei articoli su Auto:
Stai pianificando un viaggio? Vorresti acquistare un’auto elettrica ma hai dei dubbi sull’autonomia sulla lunga percorrenza? Vuoi trovare le stazioni di ricarica più vicine? Scopri quali sono le migliori app per colonnine elettriche, se ci sono app per ricarica auto elettriche che gestiscono tutte le reti – non solo Enel X, Be Charge o Ionity – con le quali puoi pianificare un viaggio in auto elettrica nella mia guida completa con comparazione Nextcharge vs evway vs Chargemap vs JuicePass vs A Better Routeplanner (ABRP) vs PlugShare.
Con una macchina benzina o diesel le preoccupazioni principali quando viaggiamo sono le seguenti:
Per soddisfare queste esigenze i miei due strumenti di riferimento per viaggiare in Italia sono da anni Google Maps e Prezzi Benzina.
Uno dei dubbi principali che si possono avere prima di passare da un veicolo a combustione interna tradizionale ad una nuova auto elettrica, riguarda la possibilità di affrontare viaggi più lunghi che vadano oltre il semplice uso quotidiano in città o per brevi percorsi da pendolari dove la semplice ricarica domestica è la soluzione di gran lunga preferibile (a tal proposito puoi anche leggere il mio articolo su auto elettrica e fotovoltaico).
Questi dubbi, la cosiddetta range anxiety, nascono dal fatto che l’autonomia di percorrenza di un pacco batteria è normalmente inferiore a quella di un serbatoio carburante e l’infrastruttura di ricarica pubblica ha una capillarità ancora limitata per quanto sia in rapida espansione. La disponibilità di stazioni di ricarica veloce lungo il percorso è quindi un punto fondamentale per pianificare un viaggio in auto elettrica di lunghezza maggiore della percorrenza massima del nostro veicolo.
L’obiettivo di questo articolo è scoprire quali sono le app per colonnine e ricarica auto elettriche che possono venirci in aiuto per pianificare un viaggio in auto elettrica o semplicemente per vedere dove si trovano tutte le colonnine di ricarica, indipendentemente dal loro marchio, vicino ad una certa località. E rendere il viaggio elettrico una routine come quello con carburanti fossili inquinanti.
Le funzioni principali a cui le app per colonnine e ricarica auto elettriche devono assolvere sono quindi le seguenti:
Le app per colonnine e ricarica auto elettriche essere ulteriormente completate con le seguenti due ulteriori possibilità:
Direttamente all’interno dell’app, magari indipendentemente dal marchio della colonnina.
Informazioni aggiornate in tempo reale su percorso, livello della batteria e colonnine elettriche.
In questo articolo scopriremo le migliori app per colonnine elettriche, app ricarica auto elettriche e app per pianificare un viaggio in auto elettrica tra Nextcharge vs evway vs Chargemap vs JuicePass vs A Better Routeplanner (ABRP) vs PlugShare.
Prima di vedere nel dettaglio le migliori app per colonnine e ricarica auto elettriche, facciamo una rapido punto sulle principali infrastrutture di ricarica pubbliche presenti in Italia.
Un punto di ricarica pubblico garantisce l’accesso a tutti gli utenti. Ad esempio la rete Tesla Supercharger in questo momento non è pubblica per quanto stia sperimentando l’accesso anche ad altri produttori di auto elettriche.
Le prese di una colonnina di ricarica pubblica possono essere di diverse tipologie:
Tipologia | AC/DC | Connettore | Potenza |
---|---|---|---|
Lenta (Slow) | AC | AC – Type 2 | ≤ 7 kW |
Accelerata (Quick) | AC | AC – Type 2 | 7÷22 kW |
Veloce (Fast) | AC o DC | AC – Type 2 DC – CHAdeMO DC – CCS Combo 2 | 22÷50 kW |
Ultraveloce (Ultra-fast) | DC | DC – CCS Combo 2 | > 50 kW |
Una colonnina di ricarica pubblica contiene normalmente diverse prese con potenze e connettori differenti; qualche esempio a campione dall’app ChargePoint
La colonnine di ricarica pubblica più diffuse sono quelle di tipologia Accelerata (Quick).
Ricordate sempre che la velocità effettiva di ricarica è limitata non solo dalla potenza della colonnina ma anche da quella del caricatore di bordo della vostra auto elettrica: detto in anche parole anche collegandovi ad una ultraveloce il vostro veicolo potrebbe non essere in grado di sfruttare tutta quella potenza fino in fondo.
Gli operatori che operano sul mercato si distinguono tra:
I principali gestori che operano sul mercato italiano, e con cui potrete sottoscrivere un contratto per il servizio di ricarica pubblica (quindi MSP), sono i seguenti:
La reti con la copertura più ampia sono quella di Enel X e Be Charge, ma occorre verificare la situazione nell’area di specifico interesse.
A titolo illustrativo, utilizzando la comoda mappa online di Nextcharge, ho messo a confronto le colonnine elettriche di Enel X, Be Charge, A2A e Route220 nella mia zona:
La maggior parte di queste aziende è sia venditore di servizi che gestore di una rete di ricarica: per offrire un servizio capillare danno spesso la possibilità di ricaricare anche presso colonnine anche di altre aziende. Sul sito di Enel X, ad esempio, è presente l’elenco di società (MSP) che vendono il servizio di ricarica utilizzando anche la rete di colonnine Enel (CPO).
A questi potete anche aggiungere fornitori internazionali come ad esempio Ionity, Tesla Supercharger o ChargePoint.
I vari operatori possono essere molto diversi in termini di aree coperte, capillarità e capacità delle stazioni di ricarica: per questo motivo è importante che un’app per colonnine e ricarica auto elettriche sia in grado di trovare tutte le opzioni possibili indipendentemente dal fornitore.
Dopo questa lunga introduzione, entriamo nel vivo prendendo in considerazione le app per colonnine e ricarica auto elettriche più popolari e che abbiano superato il mio test in merito alle reti di ricarica gestite.
Hanno ovviamente tutte la funzione di ricerca delle colonnine elettriche più vicine, ad eccezione di A Better Routeplanner (ABRP) che ritengo essere talmente avanti che non ha ritenuto di integrarla in modo separato dalla funzione per pianificare il viaggio in auto elettrica.
Gli aspetti principali da valutare per la funzione di ricerca delle colonnine di ricarica in prossimità della posizione corrente o in qualsiasi località sono i seguenti:
Nella tabellina sintetica seguente ho riportato le funzionalità che ritengo veramente distintive:
L’elenco delle migliori app per colonnine e ricarica auto elettriche è ordinato in modo decrescente in base al numero di reti di ricarica supportate, in visualizzazione ed in gestione, emerse nel mio test comparativo:
App | # Reti | #Reti Ricarica | Pianificazione | Navigazione | Live Data |
---|---|---|---|---|---|
Nextcharge | 16 | 10 | Manuale | – | – |
evway | 10 | 10 | – | – | – |
Chargemap | 13 | 6 | Automatica | – | – |
JuicePass | 7 | 7 | – | – | |
A Better Routeplanner (ABRP) | 13 | – | Automatica | Sì | Sì |
PlugShare | 12 | – | Manuale | – | – |
Carge | 6 | 6 | – | – | – |
ChargePoint | 5 | 5 | – | – | – |
Open Charge Map | 9 | – |
Nell’elenco ho volutamente omesso Google Maps che andrebbe inclusa per quanto non specializzato sulle colonnine di ricarica. Ma la sua capacità di ricerca è talmente superiore che avrebbe fatto sfigurare tutte le altre.
Dato il criterio che ho scelto sulla quantità di reti gestite, sono rimaste fuori la maggior parte delle app per colonnine e ricarica auto elettriche dei singoli fornitori del servizio di ricarica (ad esempio Be Charge, A2A E-moving, Neogy Mobility, Acea e-mobility, Recharge Around, Hera Ricarica, EnerMia – Colonnine Elettriche, Wroom): per ragioni di convenienza economica potrebbe comunque essere conveniente utilizzarle affiancate ad una delle applicazioni analizzate in questo articolo.
Siccome mi piace sempre analizzare le cose in modo specifico, ho selezionato 15 colonnine elettriche di altrettanti gestori, la prima per distanza da dove abito.
Ho verificato per ciascuna app per colonnine e ricarica auto elettriche la presenza del punto di ricarica nella località prescelta verificando anche se fosse possibile gestire la ricarica direttamente da smartphone.
In questa tabella trovate le colonnine utilizzate, il numero di app in cui sono presenti ed è possibile effettuare direttamente la ricarica:
Rete di ricarica | Località | # App Ricerca | # App Ricarica |
---|---|---|---|
Duferco Energia | Via Mura di Malapaga – Genova | 8 | 6 |
Ionity | Strada Statale dei Giovi, 2 – Binasco (PV) | 8 | 6 |
Enel X | Via Case Sparse,4 – Parona (PV) | 8 | 5 |
EMOBITALY | Viale Europa, 11 – Cusago (MI) | 7 | 5 |
Hera Comm | Piazza Passerini, 3 – Sestola (MO) | 7 | 5 |
Route 220 | Corso Novara – Vigevano (PV) | 6 | 3 |
Neogy | Via Resia, 1 – Bolzano (BZ) | 5 | 2 |
Free To X | A1 S. Zenone Ovest – Melegnano (MI) | 5 | 2 |
BE Charge | Via Trento, 43 – Mortara (PV) | 3 | 3 |
A2A | Via San Siro – Cornaredo (MI) | 4 | 0 |
Go Electric Stations | Corso G. Di Vittorio, 47 – Vigevano (PV) | 3 | 3 |
Iren | Via Stara, 2 – Vercelli | 3 | 3 |
EnerMia | Via Chiese, 23 – Gaggio (MO) | 3 | 0 |
RicaricaEV | Iper – Magenta (MI) | 3 | 0 |
ACEA | Via Bartolomeo Diaz, 36 – Roma | 2 | 1 |
Ressolar | Via Rughetta, 618 – Somma Lombardo (VA) | 2 | 0 |
Notate come Duferco Energia, Ionity ed Enel X siano presenti in sostanzialmente tutte le app selezionate. All’estremo opposto EnerMia, RicaricaEV e Wroom sono prodotti per ora pensati per l’uso con la sola applicazione proprietaria.
Ho utilizzato proprio questa analisi per eliminare dalla lista delle migliori app per colonnine e ricarica auto elettriche quelle che non avessero ritrovato almeno 5 delle stazioni di ricarica da me prescelte.
Prima di proseguire l’analisi in dettaglio, ho voluto mettere a confronto diretto l’accuratezza delle informazioni fornite dalle prime cinque app per colonnine e ricarica auto elettriche: Nextcharge vs evway vs Chargemap vs JuicePass vs A Better Routeplanner (ABRP).
Mi sono focalizzato scegliendo una colonnina della rete di Enel X, la più capillare e supportata da tutte le app per colonnine e ricarica auto elettriche selezionate.
Ho quindi selezionato, tramite Nextcharge, due colonnina elettrica Enel X più vicine che risultassero rispettivamente occupata e disponibile al momento del test. Il risultato è il seguente:
App | Colonnina Occupata | Colonnina Disponibile |
---|---|---|
Nextcharge | ||
evway | ||
Chargemap | ||
JuicePass | ||
ABRP |
Da questo confronto possiamo notare che, per quanto rappresentate in modo differente:
Vediamo ora, con un esempio concreto, come pianificare un viaggio in auto elettrica con Nextcharge vs Chargemap vs A Better Routeplanner (ABRP) vs PlugShare.
La sfida è quella di pianificare un viaggio in auto elettrica di quasi 500 chilometri, da Vigevano (PV) alle Grotte di Frasassi (AN).
Partiamo con il viaggio con motore a combustione interna dove gli strumenti più popolari non prendono nemmeno in considerazione le soste intermedie:
Proviamo a pianificare lo stesso viaggio, ma con un’auto elettrica confrontando i seguenti modelli di fasce totalmente differenti tra di loro:
App | Dacia Spring | Hyundai Kona Electric | Tesla Model 3 Long Range |
---|---|---|---|
Batteria 27,4 kWh Autonomia 230 km | Batteria 64 kWh Autonomia 484 km | Batteria 75 kWh Autonomia 567 km | |
Nextcharge | |||
Chargemap | |||
ABRP | |||
PlugShare |
Possiamo anche rappresentare i risultati raggiunti da Nextcharge vs Chargemap vs A Better Routeplanner (ABRP) vs PlugShare in forma sintetica:
App | Dacia Spring | Hyundai Kona Electric | Tesla Model 3 Long Range |
---|---|---|---|
Nextcharge | 501 km con 3 soste 4h57m guida + 1h30m sosta 85,2 kWh (170 Wh/km) | 490 km con 1 sosta 4h57m guida + 30m sosta 81,8 kWh (167 Wh/km) | 490 km con 1 sosta 4h57min guida + 30min sosta 81,8 kWh (167 Wh/km) |
Chargemap | 516 km con 7 soste 5h22m guida + 3h56m sosta | 467 km con 1 sosta 4h12m guida + 1h9m sosta | 461 km con 1 sosta 4h7m guida + 13m sosta |
ABRP | 488 km con 5 soste 5h22m guida + 2h44m sosta 18,2 Euro (191 Wh/km) | 488 km con 1 sosta 4h49m guida + 35m sosta 30,5 Euro (191 Wh/km) | 488 km con 1 sosta 4h28m guida + 13m sosta 9,1 Euro (192 Wh/km) |
PlugShare | 503 km con 3 soste 5h32m guida | 491 km con 1 sosta 5h9m guida | 487km con 1 sosta 5h5m guida |
Qualche considerazione sull’esecuzione ed i risultati del test comparativo tra app per pianificare un viaggio in auto elettrica:
Per pianificare un viaggio in auto elettrica confermo la mia preferenza per l’app A Better Routeplanner (ABRP).
Google Maps, nella miriade di informazioni che fornisce a supporto della nostra mobilità quotidiana, include anche tutti i punti di ricarica pubblici presenti nell’area selezionata.
Per trovarli basta ricercare ad esempio “colonnine elettriche” o “stazione di ricarica EV” specificando eventualmente il luogo se diverso dalla posizione corrente:
Come potete vedere, oltre alle consuete informazioni, sono presenti indicazioni relative a:
Potete anche restringere la ricerca includendo anche il nome della rete di ricarica di interesse, ad esempio con “colonnine elettriche Enel X” oppure “stazioni di ricarica A2A”:
Notate come nei quattro esempi solo per le colonnine elettriche Be Charge sia visibile lo stato su Google Maps.
Purtroppo al momento non è possibile pianificare un viaggio in auto elettrica direttamente da smartphone con Google Maps come potete fare ad esempio con A Better Routeplanner (ABRP).
La situazione è totalmente differente nel caso di Google Maps integrata nell’auto elettrica dove potrete:
Purtroppo le app ed i servizi Google sono integrati solo in modelli Polestar 2, Volvo e GM.
Nextcharge è un servizio di ricarica pubblica, offerto dalla società Go Electric Stations di Bologna, che supporta molteplici reti di colonnine elettriche. L’app Nextcharge è disponibile per Android, iOS, Apple CarPlay ed Android Auto.
Come emerso dal test comparativo, Nextcharge è l’app per colonnine e ricarica auto elettriche che copre più reti di ricarica.
Con Nextcharge possiamo cercare le stazioni di ricarica prossime alla nostra posizione o in una località desiderata ed avviare la ricarica in-app vedendo immediatamente la tariffa che verrà applicata:
Nei risultati di ricerca, è molto vedere a colpo d’occhio stato della colonnina, fascia tariffaria e recensioni oltre alle tipologie di prese presenti.
In Nextcharge possiamo anche utilizzare una serie di filtri davvero molto articolata:
In Nextcharge è anche presente una comoda funzionalità per pianificare un viaggio in auto elettrica in cui le varie tappe sono costruite selezionando manualmente le colonnine elettriche presenti su ciascun tratto di percorso avente lunghezza dipendente dall’autonomia del modello di auto elettrica selezionato:
Spero che questa funziona di Nextcharge possa essere resa automatica come in A Better Routeplanner (ABRP) o Chargemap app.
Il percorso risultante in Netxtcharge è sicuramente valido e ricco di informazioni:
Nextcharge è sicuramente un’applicazione in grado di coprire sostanzialmente tutte le esigenze, personalmente preferirei avere la costruzione del percorso di viaggio in maniera automatica.
evway offre un servizio di ricarica e stazioni di ricarica (società Route 220) presso aree pubbliche come supermercati o centri commerciali.
Come emerso nel test comparativo, l’app evway (disponibile per Android, iOS, Apple CarPlay ed Android Auto) è tra le migliori in termini di numero di reti di ricarica gestite.
Possiamo molto facilmente ricercare le stazioni di ricarica vicine alla nostra posizione o ad una località specifica utilizzando una vista normale sulla mappa oppure una comoda vista tridimensionale (emxmode) che riporta anche le distanze:
Le icone rappresentano il tipo di colonnina elettrica e lo stato corrente.
Nella parte superiore sono presenti delle icone per filtrare in modo veloce i risultati ma è comunque possibile farlo in modo avanzato in base alla tipologie di prese:
Entrando nei dettagli della singola colonnina elettrica possiamo anche avviare una sessione di ricarica direttamente dall’interno dell’app evway con una chiara indicazione di quanto andremo a spendere:
In evway è anche presente la funzione per calcolare un percorso dalla posizione posizione corrente ad una determinata località che mostra tutte le colonnine elettriche adiacenti ma non crea una vera e propria lista delle tappe previste per la ricarica come ad esempio in A Better Routplanner (ABRP) o Chargemap app.
Purtroppo tappando su Navigazione durante i miei test non accadeva nulla.
evway è una buona applicazione per la ricerca e la gestione delle sessioni di ricarica ma potrebbe fare meglio per la pianificazione dei viaggi elettrici.
Chargemap è un’app francese le cui caratteristiche principali sono le seguenti:
Con l’app Chargemap è possibile ricercare le colonnine di ricarica in prossimità della posizione corrente o in una determinata località:
Nell’elenco risultati dell’app Chargemap è visibile la rete di ricarica, numero, tipo connettore e potenza massima delle prese della stazione di ricarica; accedendo ai dettagli possiamo anche vedere lo stato della singola presa ed avviare una sessione di ricarica con tariffe trasparenti:
Purtroppo con Chargemap non è possibile gestire direttamente dall’app la ricarica delle colonnine Enel X.
La funziona di gran lunga più interessante dell’app Chargemap è poter pianificare un viaggio in auto elettrica che calcola, in modo del tutto automatico, il percorso ottimale per il nostro modello di auto elettrica incluse tutte le tappe intermedie di ricarica:
La qualità del percorso risultante nell’app Chargemap è davvero notevole, per quanto non ai livelli di A Better Routplanner (ABRP), ma è comunque possibile aggiustarlo a mano scegliendo altre stazioni di ricarica in prossimità del percorso.
Con l’app Chargemap possiamo anche agevolmente fare un confronto improprio tra tre modelli di auto elettrica molto diversi sullo stesso percorso vedendo come la dimensione del pacco batteria e la possibilità di caricare ad alta velocità contino moltissimo sulle medio / lunghe percorrenze:
Dacia Spring
Renault Zoe
Tesla Model 3 Long Range
Notate anche come la lunghezza sia diversa poiché i percorsi calcolati dall’app Chargemap sono adeguati alle tappe intermedie per le ricariche.
Grazie alla buona copertura in termini di reti di ricarica ed alla possibilità di pianificare un viaggio in auto elettrica così semplice ed intuitiva, Chargemap è decisamente una delle mie app per colonnine e ricarica auto elettriche preferite.
JuicePass è l’app per colonnine e ricarica auto elettriche di Enel X, disponibile per Android ed iOS.
Le funzionalità principali di JuicePass sono le seguenti:
Come potete vedere è possibile ricerca le colonnine di ricarica nella posizione attuale o una specifica e filtrarle; nel dettaglio ci sono tutti i dati relativi alla presa inclusa la disponibilità:
E’ possibile avviare il processo di ricarica direttamente dall’app JuicePass. Ricordo anche che, come emerso dal test comparativo, JuicePass ha una buona copertura in termini di reti di ricarica gestite.
Purtroppo non è possibile pianificare un viaggio in auto elettrica con JuicePass come in A Better Routeplanner (ABRP).
A Better Routeplanner (ABRP) è sicuramente una delle migliori app per colonnine elettriche grazie alla sua focalizzazione sulla pianificazione automatica e navigazione di un viaggio elettrico ed alla possibilità di recuperare in tempo reale dalla propria auto elettrica.
A Better Routplanner (ABRP), disponibile per Android ed iOS, permette di pianificare automaticamente un viaggio in auto elettrica inserendo semplicemente il punto di partenza e quello di destinazione.
Con A Better Routplanner (ABRP) è possibile:
I parametri configurabili di A Better Routplanner (ABRP) per pianificare un viaggio in auto elettrica sono davvero tutti quelli immaginabili:
Oltre a pianificare il viaggio con auto elettrica possiamo passare alla modalità di navigazione dove, senza uscire mai dall’app A Better Routplanner (ABRP), possiamo anche aggiustare manualmente lo stato della ricarica corrente, scegliere un percorso alternativo e personalizzare la visualizzazione:
La possibilità di integrazione direttamente A Better Routplanner (ABRP) con i dati in tempo reale della nostra auto elettrica (Live Data) permette di poter pianificare il viaggio in auto elettrica e navigazione in modo ulteriormente accurato.
A seconda del modello di auto è possibile recuperare i dati:
Grazie alla disponibilità di dati il nostro percorso di viaggio elettrico in A Better Routplanner (ABRP) potrà essere aggiustato in tempo reale ed anche il modello previsionale utilizzato per pianificare il viaggio in auto elettrica sarà ben più accurato dei dati nominali del modello di veicolo elettrico. Direi che potremmo avere la funzionalità di una Tesla anche con un’auto di fascia decisamente inferiore.
Sono previste molteplici modalità di integrazione di A Better Routplanner (ABRP) con l’auto elettrica, tra cui le principali sono:
Potete verificare il supporto dei vari modelli di auto elettrica con Live Data direttamente sul sito di A Better Routplanner (ABRP).
PlugShare è un’applicazione disponibile per Android, iOS e Web basata sulla condivisione dei dati da parte degli utenti.
Le funzionalità principali di PlugShare sono le seguenti:
In PlugShare possiamo ricercare le stazioni di ricarica nella posizione corrente o in una specificata:
L’elenco di stazioni di ricarica restituito da PlugShare fornisce solo indicazioni sulla rete di ricarica e sul tipo di connettore. Entrando nei dettagli possiamo vedere anche lo stato della presa e le tariffe di ricarica:
Stranamente nei dettagli della colonnina elettrica in PlugSahre non c’è la potenza massima di ricarica.
In PlugShare è anche possibile visualizzare tutte le stazioni di ricarica che si trovano in prossimità di un percorso selezionato:
Con PlugShare è possibile pianificare un viaggio in auto elettrica utilizzando la sua versione web:
Con l’aiuto dei filtri di PlugShare possiamo evidenziare solo le tipologie di colonnine di ricarica che ci interessano e la stima della percorrenza (cerchio verde) possiamo selezionare manualmente le stazioni di ricarica in cui fermarci costruendo il percorso per andare dal punto di partenza a quello di destinazione salvandolo nel nostro profilo per renderlo disponibile in app.
A confronto di A Better Routeplanner (ABRP), ho trovato l’operazione un po’ macchinosa e comunque manuale in quanto non vi è alcuna stima automatica del tempo e livello di ricarica ottenibile in ciascuna stazione. Molto comoda invece la possibilità data da PlugShare di scegliere le stazioni di ricarica verificando anche recensioni, valutazioni e raccomandazioni degli altri utenti.
Nell’app PlugShare ci troveremo i percorsi salvati su web che potremo così consultare:
Carge è un servizio di ricarica creato da una start-up greca.
L’app Carge è disponibile per Android ed iOS ed è possibile cercare le colonnine elettriche più vicine nonché poter avviare una sessione di ricarica:
L’interfaccia di Carge è semplice è fluida, peccato per il numero limitato di reti di ricarica supportate.
In Carge sono disponibili i filtri ed calcolo del percorso primitivo rispetto a quello di A Better Routeplanner (ABRP):
ChargePoint è un’azienda statunitense che offre servizi di ricarica in Europa e Nord America.
L’app ChargePoint, disponibile per Android ed iOS, ha le seguenti funzionalità principali:
Tramite l’app ChargePoint è possibile ricercare le colonnine di ricarica delle reti supportate presenti nella posizione corrente o in luogo specifico:
Come potete vedete in questo caso vengono fornite le informazioni relative a:
E’ possibile avviare la ricarica direttamente dall’app ChargePoint.
Pongo l’attenzione sul fatto che, a differenza di Google Maps, vengono restituite solamente le stazioni di ricarica che sono parte della rete ChargePoint: un limite importante di cui tenere conto utilizzando questa applicazione per pianificare un viaggio in auto elettrica.
I risultati di ricerca dell’app ChargePoint possono essere filtrati in base ad innumerevoli parametri, anche specificando che le stazioni di ricarica siano compatibili col nostro modello di auto elettrica che abbiamo configurato:
Purtroppo non è possibile pianificare un viaggio in auto elettrica utilizzando direttamente l’app ChargePoint.
Open Charge Map è l’unica soluzione di tipo no-profit / open-source e focalizzata sulla ricerca delle colonnine elettriche con dati popolati dalla comunità di utenti ed è disponibile per Android ed iOS.
Be Charge è l’app, disponibile per Android ed iOS, per gestire la rete di colonnine elettriche pubbliche di Eni, la seconda per capillarità in Italia dopo Enel X.
Mediante l’app Be Charge è possibile cercare le colonnine di ricarica, anche di altre reti, più vicine alla posizione corrente o ad una località specificata sfruttando anche i filtri.
Nel caso di colonnine elettriche Be Charge è possibile gestire il processo di ricarica.
Nell’app Be Charge non è possibile direttamente pianificare un viaggio in auto elettrica o gestire la navigazione.
L’app Ionity, disponibile per Android ed iOS, è quella dell’omonima rete di stazioni di ricarica ultraveloce.
Le funzioni dell’app Ionity coprono esclusivamente mappa, ricerca e gestione della ricarica in-app delle colonnine elettriche della propria rete:
Mediante l’app Ionity non è possibile pianificare un viaggio in auto elettrica o effettuare direttamente la navigazione.
Per completezza cito anche la popolare Power Cruise Control, app a pagamento tutta italiana che ha l’ambizione di essere un ecosistema unico con la ricerca delle colonnine di ricarica ed i dati in tempo reale provenienti direttamente dalla vostra auto elettrica attraverso l’interfaccia OBD2.
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Renault Twingo auto elettrica.
La Renault Twingo elettrica ha tutte le caratteristiche di un’auto perfetta per muoversi in città:
Lunga poco più di 3 metri e 60, è la versione elettrica di un’auto sul mercato da oltre 25 anni che ha saputo evolversi per rimanere sempre al passo: condivide con la Smart Forfour la piattaforma Edison creata da Renault in sinergia col gruppo Daimler Benz.
La Reanult Twingo elettrica è dotata di un pacco batterie da 22 kWh lordi – 21,3 kWh netti, prodotto da LG Chem – costituito da 8 moduli da 96 celle e montato sotto i sedili anteriori e dotato di un sistema di raffreddamento a liquido; la garanzia del pacco batterie è di 8 anni o 160.000 km.
Il motore da 82 CV (60 kW) si trova nella parte posteriore ed è in grado di erogare un coppia massima di 160 Nm fin da un regime di 500 giri/min.
La ripartizione dei pesi è ottimale tra anteriore e posteriore è ottimale ed inoltre l’asse anteriore risulta più libero tanto da avere angolo di sterzata di 45°, elemento da non sottovalutare quando si guida nel caos cittadino.
La capacità del bagagliaio è nella media delle city car (240 litri), con un piano largo dove non ci sono scalini per ostacolare carico e scarico; è anche presente un gancio per tenere in ordine il cavo di ricarica.
Abbattendo i sedili si arriva ad una capacità di ben 980 litri.
La lunghezza dell’abitacolo di oltre 2 metri e 30 di lunghezza assicura una discreta abitabilità: in 2 si sta seduti comodamente mentre in 4 le ginocchia potrebbero essere leggermente costrette.
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Renault Zoe auto elettrica.
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Nel mondo competitivo dell’industria automobilistica, la Citroen C3 si è distinta come l’emblema dell’eccellenza europea ai prestigiosi premi “World Car of the Year”.
Questo gioiello del design automobilistico è stato progettato per far breccia nei mercati emergenti come India e Brasile, dimostrando la capacità dell’Europa di creare veicoli che incontrano i gusti e le esigenze dei guidatori in tutto il mondo, sempre più richiesti anche per quanto riguarda pezzi di ricambio su ovoko.it.
Un’autentica auto urbana, la Citroen New C3 ha superato la concorrenza e si è guadagnata il titolo nella categoria delle city car, una dimostrazione tangibile del suo stile moderno e del comfort elevato, mentre soddisfa le crescenti aspettative di connettività e tecnologia dei clienti di queste regioni.
Il palcoscenico dei premi “World Car of the Year” è stato letteralmente infuocato dalla concorrenza tra i principali concorrenti del settore automobilistico internazionale. Marchi di tutto il mondo hanno presentato i loro modelli più innovativi e performanti, in una competizione che ha tenuto con il fiato sospeso giornalisti automobilistici e appassionati di tutto il globo.
Ogni brand ha cercato di dimostrare perché il proprio veicolo meritasse di essere incoronato come la migliore auto dell’anno.
Dai rinomati produttori europei alle prestigiose case automobilistiche asiatiche, la competizione è stata agguerrita.
I modelli delle marche tedesche come BMW, Mercedes-Benz e Audi hanno sfoggiato il loro design elegante, prestazioni eccezionali e tecnologie all’avanguardia, cercando di dimostrare che l’Europa resta una forza da non sottovalutare nel mondo delle auto.
Ma i concorrenti asiatici non sono stati da meno.
Marchi come Toyota, Honda e Nissan hanno presentato vetture altamente efficienti, dotate di sistemi ibridi e tecnologie innovative.
Hyundai e Kia hanno fatto un ingresso esplosivo con i loro modelli completamente elettrici, mettendo in mostra le capacità della tecnologia elettrica e dimostrando che l’elettrificazione è il futuro dell’industria automobilistica.
Non da meno, le case automobilistiche americane hanno presentato vetture potenti e audaci, tra cui Ford, Chevrolet e Tesla. Quest’ultima ha continuato a stupire il mondo con le sue prestazioni elettriche rivoluzionarie, dimostrando che gli Stati Uniti sono un terreno fertile per l’innovazione automobilistica.
La competizione tra i competitors è stata estremamente accesa e tutti hanno avuto il proprio momento di gloria. Ogni marchio ha cercato di spiccare nel contesto dei “World Car of the Year”, mostrando agli appassionati di automobili le proprie ambizioni e il talento nel creare veicoli che rappresentano il futuro della mobilità.
Con tanta varietà e innovazione in gioco, la giuria dei premi ha avuto una difficile scelta da fare per incoronare il vincitore finale, ma è stata senza dubbio una celebrazione dell’eccezionalità dell’industria automobilistica globale.
La storia del modello Citroen C3 è un affascinante percorso di evoluzione e successo nel panorama automobilistico europeo. Lanciata per la prima volta nel 2002, la C3 è entrata nel mercato come una compatta e versatile vettura di fascia media. Sin da subito, ha conquistato il pubblico grazie al suo design audace e moderno, caratterizzato da linee fluide e una silhouette accattivante.
Negli anni successivi, la Citroen C3 ha continuato a rinnovarsi, adattandosi alle mutevoli esigenze dei guidatori e alle nuove tendenze del settore. Con ogni generazione, ha introdotto nuove tecnologie e miglioramenti nelle prestazioni, mantenendo comunque l’attenzione sulla praticità e il comfort. La C3 ha continuato a conquistare riconoscimenti e premi, guadagnandosi una solida reputazione come vettura affidabile ed economica.
Con il passare degli anni, la Citroen ha ampliato la gamma della C3, introducendo varianti a energia alternativa e versioni più lussuose, per soddisfare una varietà di clienti e preferenze. La sua presenza nei mercati internazionali si è consolidata, dimostrando di essere una scelta di successo non solo in Europa, ma anche in altre regioni del mondo.
Oggi, la C3 è un pilastro importante nella lineup della Citroen, simbolo della dedizione del marchio francese all’innovazione e all’eccellenza nel design automobilistico. Con la vittoria della New C3 come migliore auto urbana ai premi “World Car of the Year”, la storia di successo della C3 continua a crescere, lasciando intravedere un futuro promettente e ricco di opportunità per questo affascinante modello.
La vittoria della Citroen C3 è solo l’inizio di un futuro promettente per la casa automobilistica europea. La sua gamma Smart Car è destinata a crescere e a raggiungere nuovi mercati emergenti e in via di sviluppo, sfruttando il successo della New C3 come trampolino di lancio.
Con un investimento di 300 milioni di euro nello stabilimento Stellantis di Kenitra, in Marocco, la produzione dei modelli Smart Car si espanderà, contribuendo a soddisfare la crescente domanda di veicoli di alta qualità. Inoltre, l’introduzione di una nuova auto elettrica a batteria nel stabilimento di Kragujevac, in Serbia, rappresenta un passo audace verso il futuro dell’elettrificazione.
Stellantis mira a guidare la strada verso la mobilità sostenibile, continuando a rafforzare la propria presenza nei mercati globali e a superare le aspettative degli automobilisti di tutto il mondo.
Sia la Citroen C3 che i marchi Hyundai e Kia hanno dimostrato una volontà costante di innovazione, guidando il settore automobilistico verso nuovi orizzonti. Questi veicoli sono più di semplici mezzi di trasporto; rappresentano simboli di progresso e di un futuro più sostenibile.
Il futuro automobilistico promette di essere elettrizzante e avvincente, con le case automobilistiche europee e internazionali che si impegnano a creare veicoli all’avanguardia che soddisfano le esigenze e i desideri dei guidatori di tutto il mondo.
Come gonfiare le ruote della bici in modo facile e veloce ovunque ti trovi? Per la tua massima comodità, sia mentre sei ancora a casa oppure in giro, un compressore portatile bici come la mini pompa elettrica a batteria Xiaomi portable Air Pump potrebbe fare al caso tuo!
Leggi anche il miei articoli sulle luci per bici, frecce per bici e casco per bici.
A seconda della tue necessita’ e preferenze puoi scegliere come gonfiare le ruote della bici tra innumerevoli tipologie di pompe per bici:
A casa
In giro
Non ho volutamente citato e preso in considerazione i modelli di compressori per bicicletta tradizionali che non sono trasportabili.
In tutti i casi, verificate sempre che sia presente anche l’adattatore per valvola Presta perché molto spesso potrebbe essere presente il solo attacco Schrader.
E’ la tipologia più classica di pompe per bici con un corpo cilindrico verticale con base in cui scorre il pistone che azioniamo manualmente tramite un manubrio: non e’ ovviamente adatta a quando siamo in giro e dobbiamo gonfiare una ruota.
Nella scelta raccomando di verificare le seguenti caratteristiche:
Le pompe a pedale nascono per l’uso con i pneumatici auto, ma sono adatte anche alle bici. Sono comode e poco ingombranti per quanto anche loro non nascano per essere trasportabili e quindi adatta all’uso mentre siamo ancora in garage.
Esistono anche modelli di mini pompa a pedale più facili da trasportare e che potrebbero essere comunque una soluzione abbastanza comoda per non faticare nel caso di necessita’.
Sono le pompe per bici compatte e leggere adatte ad essere portare durante le nostre escursioni per gestire eventuali forature. Scegliete un modello con un solo attacco compatibile sia Presta che Schrader in modo da non dover portare con voi l’adattatore.
Dovrete ovviamente azionarle a mano.
Ultime ma non ultime tra le soluzioni portatili, le pompe per bici a CO2 sono bombolette contenenti anidride carbonica molto piccole e leggere: perfette per gestire una emergenza da foratura.
Passiamo finalmente a prendere in considerazione la e’ sicuramente la soluzione più innovativa e comoda in assoluto per gonfiare le gomme della bici, ma perché no di scooter ed auto, quando siete in movimento: un mini compressore portatile per bici detto anche pompa elettrica a batteria per bici.
Un mini compressore portatile per bici e’ un dispositivo costituito da:
Basterà ricaricare in anticipo la batteria della mini pompa elettrica e poi, in caso di necessita’, gonfiare comodamente le ruote ovunque ci troviamo.
Le caratteristiche tecniche principali da valutare prima dell’acquisto di un mini compressore portatile per bici sono di conseguenza le seguenti:
In questa tabella potete trovare i modelli di mini compressore portatile per bici o pompa elettrica a batteria per bici più popolari a confronto:
Segnalo in particolare i modelli di pompa elettrica per bici con mini compressore portatile a batteria Xiaomi Air Pump e la Cycplus 140 PSI.
Hai deciso quale modello di compressore portatile o pompa elettrica a batteria per bici scegliere?
Nel caso possa esserti utile ti riporto anche il link a queste recensione molto interessante: Pompa elettrica per bici portatile: recensione della Cycplus A3 – LifeInTravel.
Le caratteristiche principali del mini compressore portatile per bici o pompa elettrica a batteria Xiaomi Mi Portable Air Pump sono le seguenti:
Ho provato a sintetizzare, con diversi esempi concreti, i risultati raggiungibili dal mini compressore portatile per bici o pompa elettrica a batteria Xiaomi Mi Portable Air Pump:
Autonomia | VELOCITÀ di gonfiaggio | |
---|---|---|
Pallone da calcio | 41 palloni taglia 5 | 1 minuto |
Bicicletta | 8 pneumatici | 3 minuti |
Motocicletta | 6 pneumatici | 6 minuti |
Automobile | 5 pneumatici | 6 minuti |
Aggiungerei anche i seguenti dettagli relativi al mini compressore portatile per bici o pompa elettrica a batteria Xiaomi Mi Portable Air Pump:
Leggi tutti i miei articoli su Bicicletta:
Dacia Spring auto elettrica.
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